Avversario di turno

Scopriamo il Giulianova!

Tutto quello che c’è da sapere sui prossimi avversari del Catanzaro

LA SQUADRA

Dopo
il deludente pari di Fermo il Catanzaro è atteso in soli otto giorni da un
trittico di partite che dovrà fare chiarezza sulle sue ambizioni di primato. Il
tour de force giallo-rosso prevede infatti il recupero della gara col Paternò,
rinviata per nebbia, in mezzo agli impegni contro due squadre abruzzesi:
Giulianova e L’Aquila. Delle tre sfide la più insidiosa appare proprio quella
di domenica: al “Ceravolo” infatti arriva il Giulianova di D’Arrigo, in
serie positiva da quattro partite, nonostante la posizione di classifica
deludente rispetto alle aspettative d’inizio stagione. La partenza falsa dei
giuliesi ha portato a una rivoluzione durante il mercato di gennaio. Il
presidente Quartiglia ha ceduto i due pezzi pregiati della casa: il centravanti
Firmino Elia, passato alla Pro Patria, e Alfredo Cariello, approdato al Chievo
alla corte di Gigi Del Neri. Sono partiti anche Federico Del Grosso,
destinazione Treviso, e il centrocampista Sinagra che però non faceva parte
dell’undici titolare. Per compensare queste partenze eccellenti, sono arrivati
il centrale difensivo Marcello Cottafava, l’anno scorso a Treviso, e quattro
centrocampisti: il giovane Scartozzi dal Grosseto; la promessa Giannone dalla
Lodigiani, una presenza in serie B a Terni due anni fa; l’esperto Obbedio,
35enne mediano del Pisa, una vita in serie C e due stagioni tra i cadetti con
Messina e Lucchese; infine il talentuoso Cau, 3 presenze in A col Bari,
proveniente dal Lanciano. Sempre dal Pisa è arrivato il sostituto di Elia,
Alessio Frati, seconda punta di esperienza ma senza eccessiva confidenza col
gol.

I
grandi cambiamenti del mercato, insieme all’esplosione di alcuni giovani
interessanti, ripropongono un Giulianova stravolto rispetto alla gara
d’andata. In porta il giovane Puggioni ha scalzato Armellini. In difesa sulle
due fasce agiscono i 21enni Olivieri e Cristiano Del Grosso, mentre i centrali
sono l’eterno Tangorra e il nuovo arrivato Cottafava (al posto di Siroti). A
centrocampo il ritiro di De Patre e le ruggini di Olivares hanno lasciato via
libera al giovane Munari e all’esperto Obbedio; ai lati, confermato Felci
sulla destra, Giannone ha il duro compito di sostituire Cariello a sinistra. Gli
inizi sono di buon auspicio, visto che il giovane romano ha già segnato 2 gol
in sei partite (Cariello ne aveva messi a segno 4). In attacco il partner di
Frati scaturisce solitamente da un duro ballottaggio tra l’esperto Pelatti e
il talentino Cozzolino, 19enne di belle speranze. Ma scalpitano l’altro baby
Antenucci e il fantasista Cau. Molta scelta, molta qualità, ma pochi risultati.
Finora la miscela di gioventù ed esperienza non è riuscita alla perfezione:
probabilmente ci sarebbe bisogno di tempo, ma le scadenze stanno arrivando e il
mondo del calcio moderno non permette alchimie troppo difficili. Tuttavia
l’organico a disposizione di D’Arrigo sembra assolutamente in grado di
ottenere la salvezza.

Formazione
tipo (4-4-2): Puggioni; Olivieri,
Tangorra, Cottafava, C. Del Grosso; Felci, Obbedio, Munari, Giannone; Frati,
Cozzolino.

 

FOCUS
ON

Questa
settimana l’obiettivo di “Focus On” è puntato su una delle colonne
portanti della squadra di mister D’Arrigo: Massimiliano Tangorra. Il 34enne
difensore centrale barese è arrivato solo quest’anno in riva all’Adriatico,
ma ha già conquistato la fiducia dei tifosi che, secondo un sondaggio, lo
sceglierebbero come capitano dopo la partenza di Elia. Tangorra ha cambiato
diverse squadre nella sua carriera, ricoprendo anche più ruoli. A Giulianova
gioca da centrale, ma ha iniziato la sua attività da laterale destro. Alto 1
metro e 80 per 74 chili, non ha perso il vizietto del gol: quest’anno ne ha già
messi a segno 3. Gli inizi di carriera sono col Bari, con cui giocherà in tutto
3 stagioni, collezionando la sua unica presenza in A nella stagione ’94-95.
Prima, una presenza in B (sempre col Bari) a 18 anni e due stagioni di C1 con
Monopoli e Andria. Nel 1991-92 passa alla Triestina in serie B, dove gioca per
due anni. Poi torna a Bari e contribuisce alla promozione in A dei pugliesi con
tre gol in 31 partite. L’anno dopo esordisce nella massima serie, ma a
novembre torna tra i cadetti ad Ancona. Resta in B altre tre stagioni con le
maglie di Reggiana, Foggia e Perugia (giocando sempre da titolare e segnando una
rete all’anno). Con gli umbri conquista un’altra promozione, ma ancora una
volta non gli viene data l’occasione di giocare in serie A. Nell’ottobre del
1998 riparte dal Genoa, dove gioca ad alti livelli per 3 stagioni. Quindi
un’altra promozione in B con la Triestina. L’anno scorso gioca un ottimo
campionato con l’Ascoli tra i cadetti prima della chiamata di D’Arrigo a
Giulianova.

Tangorra
ha incontrato il Catanzaro solo una volte nella stagione 1990-91, in serie C1
con la maglia della Fidelis Andria: finì 1-0 per i pugliesi al “Ceravolo”
nell’anno dello spareggio col Nola. Domenica non potrà esserci perché
squalificato. E allora vi consigliamo di tenere d’occhio altri tre
interessanti elementi della formazione abruzzese, accomunati dalla giovane età
e dal talento: Giannone, Felci e Cozzolino.

 

VERSO
CATANZARO-GIULIANOVA

Dopo
aver centrato 4 risultati utili consecutivi il Giulianova (8 punti) si presenta
al “Ceravolo” rilanciata in classifica, rinfrancata nel morale e finalmente
fuori dalle sabbie mobili dei play-out. Il pareggio esterno con la Samb, la
vittoria casalinga sul Taranto fanno respirare D’Arrigo, nonostante il
pareggio interno di domenica scorsa col fanalino L’Aquila. Il ruolino di
marcia esterno dei giuliesi non è dei migliori: 2 vittorie (nei derby con
Chieti e L’Aquila), 2 pareggi (contro Fermana e Samb) e ben 8 sconfitte. In
totale 31 punti – 3 dei quali ottenuti per la rinuncia del Martina nella prima
di campionato – con 26 gol fatti (3 a tavolino) e 28 subiti. Il capocannoniere
è Cozzolino con 4 gol, alla pari con Elia e Cariello che però non indossano più
la maglia giallo-rossa.

Domenica
D’Arrigo dovrà fare a meno di due pedine fondamentali, Tangorra e Obbedio,
mentre appaiono in via di recupero Olivieri, Cozzolino e Pelatti,
“miracolati” dal fisioterapista del Pisa (dal quale erano andati a curarsi).
I tre sono arruolabili per la partita di domenica, anche se dovrebbero giocare
solo i primi due. In difesa Tangorra sarà sostituito dal rientrante Olivieri
con la conseguente conferma di Binchi a destra. Se Olivieri non dovesse farcela
giocherebbe Siroti. A centrocampo, al posto di Obbedio, tornerà titolare
Drascek, giovane protagonista della prima parte del campionato. In attacco tre
nomi per un posto accanto a Frati: Cozzolino, Cau e Pelatti. Alla fine dovrebbe
giocare il primo, con Cau ancora una volta “delegato” ad entrare a partita
in corso. Le assenze di Obbedio e Tangorra, uomini di grande esperienza e vera
spina dorsale della squadra, potrebbero rivelarsi pesantissime per una squadra
che già arriva al “Ceravolo” con il ruolo di vittima predestinata. Ma
questo campionato ha insegnato che le sorprese sono sempre dietro l’angolo.

Probabile
formazione (4-4-2): Puggioni; Binchi,
Olivieri (Siroti), Cottafava, C. Del Grosso; Felci, Drascek, Munari, Giannone;
Cozzolino (Cau), Frati.

 

I
PRECEDENTI

Un
solo precedente tra Catanzaro e Giulianova al “Ceravolo”: la partita risale
alla stagione ’95-96, quando gli abruzzesi vinsero in Calabria 1-0 e
centrarono a fine anno la promozione in C1. Gli adriatici avevano vinto anche
all’andata al “Fadini” per 3-1. Il Catanzaro ha pareggiato il conto dei
precedenti in trasferta, andando a vincere all’andata a Giulianova, nel primo
dei due posticipi televisivi di quest’anno. I giallo-rossi di D’Arrigo si
presentavano in formazione tipo, a parte l’assenza di uno dei due gemelli Del
Grosso, Federico, rimpiazzato da Binchi. Nel Catanzaro Ascoli sostituiva
Zappella al centro della difesa. Gli uomini di Braglia, controllata agevolmente
la sfuriata iniziale degli abruzzesi con un paio di ottimi interventi di
Lafuenti, si portarono in vantaggio dopo soli 7 minuti: un gran tiro di Corona
sotto l’incrocio finalizzava uno splendido cross di Dei, favorito da una
disattenzione dei centrali giuliesi. Il Giulianova si riorganizzava, ma creava
solo mischie poco pericolose. Un gol annullato a Felci per un fallo su Ascoli,
poi un secondo tempo controllato dagli uomini di Braglia che creavano tante
occasioni in contropiede, raddoppiando solo al ’90 grazie a un rigore
procurato e trasformato da Biancone, steso da Siroti che finiva espulso. Al
termine tripudio per i 350 tifosi giallo-rossi per quella che rimane purtroppo
l’ultima vittoria in trasferta del Catanzaro.

 

I
TIFOSI

Il Giulianova ha un
discreto seguito di pubblico in una regione ad alta “densità calcistica”.
La media degli spettatori al “Fadini” è di circa 2.000 unità a partita (12°
posto), con 847 abbonati (10°). Gli Ultras Giulianova hanno organizzato un
pullman per seguire la squadra a Catanzaro e la società ha richiesto 150
biglietti. All’andata una buona cornice di pubblico (circa 4.000 spettatori),
una discreta coreografia dei tifosi giuliesi e una pacifica accoglienza
riservata ai circa 350 sostenitori del Catanzaro al seguito.

Ivan
Pugliese

Autore

Redazione

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