Scuola Magistratura. Benevento non è pronta: la nostra deputazione saprà approfi

riceviamoe e pubblichiamo

Pochi giorni fa abbiamo appreso che a Benevento non sono pronti i locali destinati alla Scuola Superiore della Magistratura nonostante Mastella, già nel novembre 2006, abbia fatto della supposta indisponibilità di Catanzaro e, di contro, della sbandierata disponibilità di Benevento la ragione per scipparci la sede. Pur senza riepilogare le tappe che hanno determinato questa vicenda, apparsa ai più come un volgare gesto di prepotenza politica usata da chi detiene ruoli di potere per innaffiare l’orticello dell’interesse personale, è per lo meno opportuno rammentare la totale inconsistenza con cui l’ex ministro della Giustizia ha tentato di fornire una improbabile parvenza di giustificazione al dirottamento della Scuola. Le argomentazioni usate da Mastella sono state sin dal primo momento talmente fragili che ancora oggi non solo ne riscontriamo l’infondatezza ma ne verifichiamo pure le reiterate menzogne. Come per l’appunto quella degli immobili. Si ricorderà che già a suo tempo fu addirittura il sindaco beneventano Fausto Pepe a manifestare – in varie conferenze stampe e dichiarazioni – la sua preoccupazione per l’assenza di locali idonei nella sua città. Così dopo la patetica gaffe sulla inverosimile centralità geografica con cui magicamente Mastella volle rappresentare la sua amata ma oggettivamente decentrata e scomoda Benevento, oggi l’ex ministro viene ancora una volta smentito. Non da noi, ma dai suoi stessi conterranei giacché in queste ore è la stampa sannita a lamentare ritardi e incertezze nell’adeguamento dell’ex Caserma Guidoni destinata da Mastella a sede meridionale della Scuola per magistrati. Dunque, a distanza di oltre due anni da quel novembre 2006,  registriamo l’ennesimo inganno. Un inganno tanto più grave per l’intero Paese se sottolineiamo che la sopra menzionata disponibilità venne adoperata dall’ex guardasigilli come clava contro Catanzaro, laddove il capoluogo calabrese tale disponibilità l’ha sempre dimostrata. Quanto alla centralità territoriale ed alla funzionalità rispetto al distretto meridionale, esistono alcuni utili strumenti che Mastella ha voluto ignorare: le cartine geografiche.
Ovviamente non c’era bisogno di questa ulteriore prova per meglio interpretare il fattaccio. Ma la persistente inadeguatezza di Benevento aggrava, se possibile, con maggiore beffarda negatività una vicenda ascrivibile esclusivamente all’abuso della politica  per interessi non generali.

Il prossimo 28 gennaio si terrà l’udienza, davanti al TAR LAZIO, in merito al ricorso presentato dal Comune di Catanzaro per riottenere la Scuola. A questo punto però, infierire su Mastella ci appare eccessivo. Mastella fa parte del passato. Oggi c’è un altro premier, c’è un altro ministro della Giustizia, c’è una “rinnovata” deputazione di catanzaresi e di calabresi che siedono nei Palazzi romani: la nostra rappresentanza di deputati e senatori saprà cogliere il momento per riportare a Catanzaro la Scuola Superiore della Magistratura? Sarà in grado di far valere le nostre sacrosanti ragioni? Ne avrà capacità e voglia? In fondo non è un compito arduo: è sufficiente ricordare a Berlusconi che la sede catanzarese fu scelta proprio dal suo precedente governo e che in occasione dell’ultimo comizio elettorale a Catanzaro lo stesso Berlusconi ne parlò. Pertanto ripristinare quella scelta originaria sarebbe un atto di banale coerenza. La stessa banale coerenza che potremmo giudicare persino sufficiente nell’operato della nostra deputazione. Una banalità che ci entusiasmerebbe tantissimo.

 

 

Fabio Lagonia
Presidente Movimento Civico “CatanzaroNelCuore”

 

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

Scrivi un commento