Rassegna stampa

Sono Carbone, lascerò il segno

« Sognavo da anni di tornare a giocare per la mia regione: questo Catanzaro lo sento già mio »
dalla Gazzetta dello Sport

NOCERA UMBRA
Cartoline per un futuro giallorosso. Le scrive e le firma Benny Carbone, capace di dare spettacolo già alla sua prima apparizione sul campo di Nocera Umbra.
Ieri pomeriggio non c’è stato bisogno di aspettare le punizioni calciate « alla Zola » a fine allenamento per capire che sarà proprio Benny l’uomo simbolo del Catanzaro che verrà. Pochi colpi e qualche lancio, ma subito raffinati e per palato finissimo.
« Sono felice, questa è una squadra che sento già mia — racconta il fantasista di Bagnara Calabra — .
L’ho detto subito, il progetto che mi ha proposto il Catanzaro è di quelli affascinanti. Tornare a giocare per la mia regione era una cosa che sognavo da tempo, direi da tre o quattro anni. Mi sarebbe piaciuto farlo da qualche altra parte, ma non me l’hanno permesso. Ora lo farò per il Catanzaro e ne sono orgoglioso » .
Dopo il « fatti più in là » rivolto delicatamente alla Reggina, Carbone si è così lanciato subito nella sua prima avventura in giallorosso. Quella del ritorno in serie B dopo 14 anni, quella che dovrà riconsegnare il calcio che conta alla città calabrese.
« Visti gli acquisti che ha fatto la società, è inutile nascondersi. Dobbiamo cercare di arrivare il più in alto possibile, anche se sappiamo che la serie B è durissima da affrontare.
Nella prima partitella ho visto però dei giocatori molto bravi. Cammarata a parte, che so quanto vale per averlo avuto con me a Parma lo scorso anno, mi avevano parlato bene di Corona e devo dire che non si sbagliavano affatto.
E poi mi sono piaciuti molto anche Alfieri, Briano, Dal Canto e Ferrigno. Insomma, siamo davvero un bel gruppo. L’importante sarà partire bene » . Lo stesso entusiasmo che Catanzaro troverà al Ceravolo, ma anche in giro un po’ per tutta Italia.
Tifosi, emigranti, intere generazioni giallorosse che vivono a centinaia di chilometri da casa, ma che con il cuore è come se fossero sempre lì, a tifare e soffrirei. Un po’ come la storia di Carbone, che da Bagnara Calabra è andato via giovanissimo per trovare fortuna a Torino.
E poi Napoli, Inter e i sette anni inglesi, prima di tornare a Como e passare per Parma. « So che la gente ci tiene molto. L’entusiasmo si sente, ma non vogliamo creare illusioni.
L’importante sarà lavorare nel modo giusto. Poi si vedrà » . Alle radici delle basi giallorosse c’è proprio lui, Benny Carbone da Bagnara Calabra. Un po’ come è successo lo scorso anno in Sardegna, conun’isola intera che si è specchiata in Gianfranco Zola, adeso la Calabria fa altrettanto nei suoi occhi. Che sono quelli di una persona vera.
« So di avere grandi responsabilità, però me le prendo tutte molto volentieri.
Quella del Catanzaro è stata la decisone giusta al momento giusto. Non sono venuto per fare la prima donna, ma per cercare di dare il mio contributo a un progetto che mi piace da matti. In questi due giorni ho conosciuto un uomo che mi ha fatto una bella impressione: è Piero Braglia. La migliore garanzia per il Catanazaro mi sembra proprio lui, uno che se non sei in forma e ti chiami Carbone, ti mette ugualmente fuori. Ed è giusto così » .
Ieri, nella prima partitella della stagione Benny ha giocato con Cammarata e Corona. Posizione trequartista, con licenza di inventare. E le prime impressioni sono state subito ottime, con Cammarata che in pochi minuti ha segnato tre volte e Corona che si è subito inteso con il folletto di Bagnara Calabra. Stanno imparando a conoscersi adesso, ma sembra già che si piacciano da una vita. « Lo scorso anno ho giocato con Gilardino, che con quell’umiltà può diventare il numero uno al mondo. Corona? Mi piace, lo sto apprezzando in questi primi passi » . E l’avventura è solo all’inizio.

Andrea Pugliese

Autore

Tony Marchese

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