Il minuto 66’ della sfida tra Catanzaro e Cesena del 1° febbraio 2025 resterà inciso nella memoria dei tifosi giallorossi. È il momento in cui Tommaso Cassandro si prende la scena, siglando la quarta rete delle Aquile con un gol che non è solo un sigillo sulla partita, ma un manifesto di determinazione, intesa e crescita personale.
Un’azione corale e un gol da manuale
L’azione nasce da un recupero palla feroce di Coulibaly, che con un intervento deciso strappa il pallone a Mangraviti e lo serve immediatamente a Quagliata. Senza esitazione, il laterale giallorosso pennella un assist perfetto, una traiettoria che taglia la difesa come una lama. Cassandro è lì, nel posto giusto, al momento giusto, pronto a colpire. Si muove con intelligenza, alza due volte la mano per chiedere il pallone, segnale di un’intesa perfetta con il compagno. Quando la sfera arriva, non c’è esitazione: la sua conclusione è secca, precisa, imparabile. Klinsmann può solo guardare il pallone infilarsi in rete.
Un’esplosione di emozioni invade il Ceravolo. Cassandro corre, urla, si lascia travolgere dalla gioia. Non è solo un gol, è un grido di appartenenza, un sigillo su un percorso di crescita e sacrifici. I compagni lo circondano, il boato dei tifosi è un abbraccio collettivo. Il Catanzaro sta vincendo 4-1, e il suo gol è il simbolo di un gruppo che lotta e sogna insieme.
La crescita di un guerriero
Quella rete non è solo una giocata da “attaccante” d’istinto, ma il frutto di un percorso fatto di dedizione e lavoro silenzioso. Cassandro, ragazzo di Dolo, non ha mai smesso di inseguire i suoi sogni. Dai campi delle giovanili del Bologna fino al Novara, ha sempre cercato di migliorarsi, di trovare spazio e farsi notare. Le esperienze, i sacrifici, le attese: tutto ha portato a questo momento.
Ora, con la maglia del Catanzaro, sta dimostrando di essere pronto a diventare un punto di riferimento. Il gol contro il Cesena non è un caso, ma il segno di un giocatore che ha trovato la sua dimensione, che sa farsi trovare pronto quando la squadra ha bisogno di lui. Cassandro non è più solo una promessa, è una realtà che cresce giorno dopo giorno.
Un sorriso che vale più di mille parole
Quando la palla gonfia la rete e il suo sorriso si apre al mondo, si capisce tutto. Dietro quella gioia c’è il sudore di chi non ha mai mollato, la passione di chi ama questo sport e il cuore di chi vuole lasciare il segno. Tommaso Cassandro sta scrivendo la sua storia, e il Catanzaro, con lui, continua a volare.
Harp
Foto di Lorenzo Costa per UsCatanzaro.net
A questo punto dovremmo chiedere scusa a Caserta, considerato che non siamo una corazzata, eppure a febbraio siamo quasi salvi. Sicuramente abbiamo una società fantastica
Hai ragione Scusa Caserta. Sempre FORZA CZ🧡❤️🧡❤️🧡❤️🦅🦅🦅🦅👏👏👏👏👏👏
È vero dobbiamo chiedere scusa a Caserta, ma sfido chiunque anche il più acceso tifoso che nelle prime 10 giornate circa, non abbia pensato male sulle capacità dell’allenatore. C’era una confusione in campo totale, non c’era alcuna parvenza di gioco, formazioni e cambi bislacche, ecc. ecc.
Noi tifosi amiamo troppo il Catanzaro e la sua Società, ma gli INTERPRETI in campo devono dimostrare di meritarsi l’amore, soprattutto l’allenatore. Oggi Iemmello si dice amareggiato dalle critiche, ma se è idolatrato dal popolo giallorosso che lo ha eletto suo RE, cosa vuole di più. Qualche rara critica fa parte del gioco la deve accettare, se in una o più partite un calciatore non gioca bene per motivi vari, non si può dare 10 sulla pagella, siamo realistici non ipocriti, ma questo non significa che non lo amiamo.
E come quando rimproveriamo a muso duro qualche volta i nostri figli non significa che non li amiamo, anzi lo dimostriamo ancor di più.
Concordo Corner. Non è che dobbiamo chiedere scusa, perché diciamo che anche lui ha imparato dai suoi errori, ha messo i giocatori nei propri ruoli, non stravolge ogni domenica moduli e giocatori e messo da parte chi non era da Catanzaro