MARCATORI: Orlando (R) al 30â p.t
CATANZARO â RENDE 0 – 1
CATANZARO (4-4-2): Gentili (dal 1â s.t. Di Muro); Milone, Ciardiello (dal 1â s.t. Zappella), Pastore, Caterino (dal 40â s.t. Vatalaro); Toledo (dal 1â s.t. Machado), Ambrosino, Ascoli (dal 13â s.t. Rovrena), Ferrigno (dal 24â s.t. Morelli); Corona, Giglio (dal 18â s.t. Longo). (Cunzi,) All.: Braglia
RENDE ( 4- 4- 2): Fresta (dal 1â s.t. Carino); Melfi (dal 13â s.t. Siciliano), Caridi, Moschella, Montano (dal 1â s.t.Pianese); Porchia, Toscano (dal 44â Perrotta), Orlando (dal 36â p.t. Scalzo), Occhiuzzi; Trocini (dal 18â s.t. Maniero), Visciglia (dal 26â s.t. Giustiniano). (Perrotta) All.: Giugno
ARBITRO: Taverna di Taurianova.
NOTE: spettatori 1.000 circa. Calci dâangolo: 10 – 1 per il Catanzaro.
CATANZARO â Il clima aveva dato una mano alle squadre in campo, con la temperatura sensibilmente abbassatasi per una leggera pioggia di unâora prima. Però, dimostrava di giovarsene solo il Rende, che sâimpegnava e correva molto più del Catanzaro. La compagine di Giugno dimostrava subito di tenere il campo con apprezzata disciplina tattica, attuando un buon pressing in tutte le zone del campo, difendendo ad organico completo, affidandosi a veloci contropiedi, rinforzando Trocini e Viscigli con i continui inserimenti di Occhiuzzi, Orlando e Porchia. Questi ultimi due, insieme allâattivissimo Toscano, assicuravano una buona cerniera mediana, capace di proteggere la propria difesa e sostenere le proprie punte. La grinta del Rende esaltava le risorse tecnico-tattiche degli ospiti. La premessa è necessaria per meglio valutare la non esaltante prova dei padroni di casa, decisamente sotto ritmo rispetto agli avversari ed apparentemente meno motivati. Il Catanzaro tardava a trovare il filo del manovra, a posizionare uomini smarcati, ad accorciare le distanze, ad inventare giocate vincente, a trovare superiorità numeriche. Difficile riversare le colpe su un singolo reparto in specie, perché è stata tutta la squadra ad apparire ancora in vacanza e senza idee. In tale quadro, non meraviglia che le puntate degli ospiti risultassero più insidiose e che, dopo un primo serio tentativo di Viscigli (15â p.t.) ed Orlando, questâultimo trovasse il meritato vantaggio al 30â su assist di Occhiuzzi. Sul fronte dei giallorossi di Braglia, ci aveva tentato da distanza ravvicinata il solito Ferrigno, al 13â, con Fresta che parava, forse dentro la sua porta. Attivo come nelle precedenti uscite Corona che, però, portava troppo palla, andando al tiro un paio di volte. Nella ripresa, i padroni di casa esercitavano una maggiore pressione, ma le manovre erano sempre inesistenti. Gli ospiti potevano addirittura raddoppiare al 7â s.t. con Trocini, ma Di Muro intercettava in maniera prodigiosa. Il pubblico sâè dimostrato paziente, limitando il dissenso e, al contrario, applaudendo Giglio ed il beniamino Corona. Tutti hanno compreso che la squadra di Braglia è alla ricerca di una propria identità e che bisogna ancora attendere. Non hanno giocato per motivi precauzionali Alfieri e Falco, mentre De Sanzo, richiesto da varie società di categoria, è in procinto di passare al Cosenza. Eâ rimasto in panchina il giovane e promettente Cunzi, appena arrivato con tante speranze da Corigliano.
Fabio Blasco