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Un pareggio ben meritato

Scritto da Redazione

Le Aquile ritrovano i punti esterni, male gli arbitri

Allo stadio Picco, Spezia e Catanzaro si sono affrontate in una partita intensa, dimostrando che nel calcio tutto può accadere. Quando i campionati furono stilati a luglio, pochi avrebbero previsto che, a distanza di soli sette mesi, il Catanzaro si trovasse al settimo posto, mentre lo Spezia fosse fanalino di coda con un distacco di quattordici punti. La gara valida per la 23ª giornata del campionato di Serie B 2023/24 ha visto affollarsi circa 7500 tifosi, con quasi 900 sostenitori giallorossi a dare spettacolo e  a colorare il settore ospiti.

GARA EQUILIBRATA

Il Catanzaro ci arriva rinfrancato dal pareggio contro il Palermo, lo Spezia che vuole risalire la china, è determinato dopo la vittoria esterna contro il Pisa e grazie agli innesti di gennaio che hanno rafforzato i liguri Il tecnico Vivarini ha schierato Antonini per sostituire lo squalificato Brighenti, mentre D’Angelo ha inserito dall’inizio i nuovi Jagiello, Falcinelli e Mateju.

Fin dai primi minuti, è emerso che sarebbe stata una partita aperta, con il Catanzaro che cercava di imporre il proprio gioco e lo Spezia attento nel pressing. La partita nel primo tempo vedrà un Catanzaro che impone il suo marchio di fabbrica: uscita dal basso e ampiezza della manovra. Le uscite dal basso sono a volte rischiose e per poco Verde, che sfrutta un errore di Pompetti non punisce Fulignati. La squadra giallorossa sblocca la gara con Iemmello al tredicesimo con l’ottavo assist di Vandeputte. Il bomber e il belga hanno in pratica replicato la rete al Crotone della passata stagione con la variante che gli avversari erano di diversa categoria.

Lo Spezia non si è scomposto, cercando di rispondere con determinazione. Il guizzo vincente è arrivato con Jagiello, che ha sfruttato un colpo di testa di Mateju finito sul palo. Dopo il pari  il Catanzaro potrebbe ripassare in vantaggio sul finale di primo tempo con Sounas  che di testa colpisce troppo centralmente e con Iemmello che sulla respinta è contrastato da un difensore e portiere che gli sporcano la conclusione.

RIPRESA SEMPRE SUI BINARI DELL’EQUILIBRIO

La ripresa ha visto entrambe le squadre giocare apertamente, creando opportunità da ambo le parti. Biasci e Sounas hanno sfiorato il gol per il Catanzaro, mentre Fulignati si è riscattato con un grande intervento su un tiro di Jagiello. Nonostante le occasioni, la partita è terminata in parità, con entrambe le squadre che hanno dimostrato determinazione e voglia di vincere e con il Catanzaro che nei minuti finali ha gestito in modalità “controllo” la partita. . Nei minuti finali è iniziata la girandola dei cambi per i due allenatori, con l’entrata di Petriccione, Ambrosino, D’Andrea, Pontisso e Oliveri per i giallorossi.

ARBITRO, COLLABORATORI E VAR

Alcune decisioni arbitrali hanno sollevato interrogativi da parte del Catanzaro. Cinque calciatori giallorossi sono stati ammoniti e l’ammonizione di Vandeputte per la prossima partita è un duro colpo in quanto il calciatore era in diffida. Non si comprende perché sia stato considerato fallo d’ammonizione quello di Biasci nella metà campo avversaria e non quelli commessi per ben due volte nel primo tempo da Cassata con le stesse identiche dinamiche.

Ci guardiamo bene di obiettare che un arbitro ligure arbitri una partita dove gioca una squadra della stessa regione del direttore di gara. Accettiamo di buon grado che sia stato tolto il vincolo di territorialità e pertanto eliminiamo noi per primi i pregiudizi.

Le polemiche si sono concentrate su presunti falli e un caloroso abbraccio di Mateju in occasione della rete di pareggio dello Spezia. Mateju che salta su Veroli e gli impedisce qualsiasi azione di contrasto. La ripresa televisiva (e in seguito si ripeterà lo stesso cliché) mostra solo che la posizione del calciatore che colpisce di testa non è in fuorigioco, ma questo l’avevamo visto tutti, però non viene valutato come il calciatore ceco salti sull’avversario. L’altro episodio che ci sentiamo di commentare che non può passare inosservato è accaduto nella ripresa. Un presunto fallo in piena area su Vandeputte, che sembra anticipare Mateju. Rimane impossibile valutare se fosse rigore, la TV ci lascia come replay un’immagine velocissima da cui non si capisce nulla. E’ inspiegabile che in una partita di B dove ci sono tante telecamere in posizione non si possa  capire se il belga sia stato toccato e se ci potesse essere  un penalty per il Catanzaro. Consentiteci almeno di dissentire sull’operato dell’arbitro e del VAR Nasca perché, se questi episodi fossero accaduti in partite di serie A se ne parlerebbe per giorni.

CONSIDERAZIONI TECNICHE E FUTURO

La partita di ieri ha detto che il Catanzaro sta guarendo da quel periodo che aveva offuscato quanto di buono ha fatto in questo campionato. Il Catanzaro può guardare al futuro con maggiore ottimismo. Il pareggio contro una squadra di Serie B come lo Spezia conferma che, giocando a calcio e mantenendo alta la concentrazione, i giallorossi possono competere con chiunque. Un pareggio in trasferta che arriva dopo ben quattro mesi, esattamente dal 24 Settembre dove i giallorossi impattarono per 2 a 2 a Bari.

L’innesto di Antonini ha portato maggiore solidità difensiva, e la squadra sembra aver superato il periodo difficile che aveva offuscato il suo inizio di stagione. Su Petriccione si dovrà ancora lavorare. Il suo è un ruolo particolare, la mediana è la zona di campo più importante per i gioco che vuole fare Vivarini, c’è il tutto il tempo per inserire al meglio l’ex Crotone che ha esperienza da vendere.

Anche Veroli ha ben giocato limitando uno dei calciatori più forti tecnicamente della B. Infine, è interessante la posizione di Vandeputte che ha svariato su tutto il fronte offensivo senza dare riferimenti. Due parole anche sul capitano. Era apparso appannato in questo ultimi tempi, ieri a prescindere dal goal è stato un piacere per noi e Vivarini vederlo in difesa e contrastare gli avversari, giocando da ex contro un pubblico che inveiva contro di lui.

Il mercato di gennaio è finito. Inutile ormai pensare a ciò che poteva essere e non è stato. La società del Catanzaro non è una proprietà che può fare pazzie. Non è paragonabile alle proprietà del Parma, del Palermo, della Cremonese, del Como e dello stesso Spezia. E’ vero che tutti, allenatore compreso, sognerebbero di avere i migliori calciatori disponibili. Ma tutto questo ha un prezzo che la proprietà del Catanzaro non ha intenzione di sostenere. Possiamo discutere di tutto, ma per una matricola e per una città come Catanzaro è motivo di orgoglio avere una proprietà catanzarese radicata sul territorio e non una proprietà che alle prime difficoltà o quando scadranno gli interessi potrebbe abbandonare senza colpo ferire. Crescere nelle competenze, puntare sul vivaio e dotarsi di una squadra di conoscitori di calcio vale molto di più di un acquisto roboante per una provinciale com’è il Catanzaro.

Adesso ci  si prepara per il doppio turno casalingo contro Ascoli e Sudtirol, con l’obiettivo di accumulare punti fondamentali nella corsa alla salvezza. La squadra può contare sul supporto appassionato del pubblico al Ceravolo, che può essere il dodicesimo uomo in campo, come dimostrato nella sfida contro lo Spezia.

Redazione 24

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6 Commenti

  • Questo articolo è da paraculo, si cerca di spostare l’attenzione sull’arbitro e var (che sono stati scandalosi..) elogiando gli unici 2 acquisti e lo Spezia che è ultimo in classifica…vi ricordo che all’andata nonostante un rigore inesistente abbiamo vinto 3a0 e ieri nonostante tutto si poteva vincere…siamo passati da essere incazzati x una mancata vittoria, ad essere soddisfatti x un pareggio contro l’ultima in classifica…e come ho detto in precedenza nessuno si aspettava Messi o spese folli come Palermo Como ecc, ma 2-3 innesti di categoria come hanno fatto Lecco, Cosenza, Bari ecc..

  • Mancano 10 punti per tagliare il traguardo della salvezza, che è a mio parere la cosa più importante. Questa squadra ha 11 titolari (con qualcuno che deve ringraziare Vivarini se gioca in serie b) e dietro di loro c’è il vuoto. Se non si interverrà pesantemente l’anno prossimo ci sarà da soffrire parecchio anche perché non credo che Vivarini sia disposto a fare da capro espiatorio e Vandeputte si merita la serie A.

  • La vergogna non sono gli arbitri, sono i giocatori, lo staff e la società che non protestano,.che non chiedono a gran voce di rivedere le immagini scandalose, che si “lasciano fare”, come se noi, solo per il fatto di chiamarci Catanzaro, avessimo sempre qualcosa da pagare, qualche peccato da espiare, come se ci dovessimo quasi vergognare di dare fastidio. Ecco la vera vergogna. Lasciare gli arbitri fare ciò che vogliono significa non voler bene a questa squadra, significa non avere rispetto per i nostri colori e per la nostra, seppur sofferta, bellissima storia. Vergogna dunque.

  • Vergogna alla società ed a voi che scrivete gli articoli facendo finta che si tratti di episodi di secondo ordine, come se non sapessimo che questi episodi decidono le partite e quindi i campionati.

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