VERONA-CATANZARO 1-0: LA CRONACA

I giallorossi finalmente mettono grinta e cure in campo mettendo in seria difficoltà il Verona. Ma tutto questo non basta: gli scaligeri vanno in vantaggio, anche se sul gol di Adailton c’era Corona a terra, ignorato dall’arbitro e dai padroni di casa, incitati dal loro mister a continuare l’azione

VERONA- La sfortuna, un grave errore dell’arbitro Marelli, un erroraccio in difesa di Di Sole e il penalty fallito clamorosamente da Corona: questi sono stati i motivi della sconfitta del Catanzaro a Verona. Già perché questa volta le Aquile hanno offerto una grande prestazione di cuore e di agonismo che purtroppo non è bastata ad evitare la sconfitta. Una partita, quella contro gli uomini di Ficcadenti, che comunque ha restituito ai tifosi giallorossi una squadra molto simile a quella che durante il pre-campionato ha bloccato formazioni di serie A come il Livorno e il Messina.
Ecco le note positive e quelle negative del match: Buso ha indovinato 10/11 della formazione scesa in campo al “Bentegodi”: solo Di Sole ha stonato tra tutti giallorossi, gli altri tutti da elogiare. Da un De Simone settepolmoni a centrocampo, che ci è parso sprecato in difesa nelle ultime gare per la condizione che ha ad un Gissi ampiamente sopra la sufficienza alla sua prima partita giallorossa. Non ce l’abbiamo con il difensore di Pontegrande che comunque non ha demeritato, ma è stato troppo grave e decisivo il suo errore che ha praticamente consegnato la partita ad un Verona che sicuramente non avrebbe superato un Catanzaro così in palla, che, anche dopo il contestatissimo gol degli scaligeri e l’ingenua doppia espulsione di Nervo (che non ci aspettavamo da un giocatore esperto come lui) ha sfiorato più volte il pari. Ma se Buso ha risolto il problema del regista di centrocampo e ha quantomeno limitato i danni in difesa (l’unica azione veramente pericolosa degli scaligeri è stata al 30′ del primo tempo, ma nell’occasione è stato bravo Belardi) non ha risolto il prblema del partner di Corona. Re Giorgio è sempre lì in avanti a portare la croce, solo e abbandonato a se stesso e deve salire fino alla sua tre quarti per prendersi il pallone. Vicino a lui ci vorrebbe un attaccante rapido e sgusciante, che lo supportasse e che sfruttasse gli spazi che il corazziere di Cinisi crea sistematicamente quando ha la palla al piede. A tal proposito chissà se Buso si ricorderà che col Pescara potrà essere disponibile Mattioli, che secondo molti addetti ai lavori, presenta le caratteristiche sopra elencate.
Passiamo alla cronaca. Buso, dopo le “scoppole” subite dai suoi a Cremona e a Rimini decide di relegare in panchina Zini, Miceli e Calzi, proponendo dall’inizio Di Sole in difesa, De Simone al suo vero ruolo di centrocampista di rottura supportato dal neo acquisto Gissi e in attacco Imbriani a supporto di Corona. Nel Verona c’è Italiano a centrocampo nonostante non sia in buone condizioni fisiche a causa di un infortunio. Le Aquile si presentano in campo soffocando la manovra avversaria e mantenendo basso il ritmo della gara, grazie all’egregio lavoro di Mimmo De Simone e ripartendo di rimessa. Nel primo tempo le occasioni scarseggiano come l’acqua nel deserto. Gli unici sussulti del primo tempo avvengono al 4′ quando Corona, servito da un passaggio filtrante di Nervo sulla destra, da posizione defilata spara di poco alto sulla traversa e al 30′ quando su errato disimpegno della retroguardia giallorossa Rantier raccoglie il pallone solo davanti a Belardi, ma sbilanciato, tira debolmente e Belardi si salva in due tempi. La ripresa è senza dubbio più ricca d’emozioni rispetto alla prima frazione di gioco. Si comincia subito con due interventi sicuri di Belardi su Rantier. Al 64′ poi l’episodio chiave del match: Corona si accentra e calcia da fuori con Pegolo che para sicuro. Ma Re Giorgio dopo il tiro si scontra con un avversario e cade a terra. L’arbitro Marelli, decide ingiustamente di far continuare col corazziere di Cinisi a terra e (con i padroni di casa che continuano incitati dal loro allenatore, che ha mostrato davvero poca sportività) sul lancio lungo di Pegolo Di Sole si trova fuori posizione e Adailton ne approfitta, scagliando un preciso rasoterra che si insacca alle spalle dell’incolpevole Belardi. I giallorossi perdono letteralmente la testa commettendo falli bruttissimi che costringono l’arbitro Marelli a sventolare catrellini gialli a iosa, con Nervo già ammonito che è costretto a fare la doccia anticipata a causa di un brutto intervento su Pulzetti. Gli uomini di Buso dopo cinque minuti di black-out tornano a comandare l’incontro sfiorando più volte il pareggio, ma Pegolo è in serata di grazia e con due miracoli si oppone prima al colpo di testa di Corona e poi sulla rasoiata da fuori di Rizzato. All’81’ il Catanzaro ha comunque una ghiottissima occasione per pervenire al pareggio, con Ceccarelli che viene atterrato in area veronese da un avversario: rigore, che Corona fallisce incredibilmente sparando alle stelle. Se non erriamo si tratta del primo errore dal dischetto di Re Giorgio da quando veste la casacca giallorossa. Dopo non succede più nulla e le Aquile tornano in Calabria con la terza sconfitta consecutiva. Ma siamo sicuri che se il Catanzaro ripeterà la stessa prestazione di venerdì sera anche contro il Pescara, magari anche con l’aiuto della “dea bendata” che da due anni è in debito con i giallorossi e con qualche piccolo aggiustamento da parte di mister Buso, potrà arrivare quella tanto agognata vittoria che manca ormai dalla lontana sfida dello scorso anno contro la Triestina.

Pier Santo Gallo

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