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Viterbese, le nuove certezze di Giovanni Lopez

Scritto da Emanuele Mongiardo

Sono passati quattro mesi dall’ultimo incontro tra Catanzaro e Viterbese. Al “Ceravolo” fu una partita al cardiopalma, dove Cianci e Curcio rimontarono il vantaggio ospite nella seconda metà della ripresa. La vittoria forse più sofferta per i giallorossi, sudata nonostante un dominio netto. Il protagonista di quel pomeriggio fu senza dubbio Ermanno Fumagalli, il portiere dei laziali, oggi in forza al Messina. A sostituirlo, nelle ultime giornate, ci ha pensato il classe 2000 Bisogno, anche lui parso reattivo tra i pali e pronto a respingere la minaccia di Iemmello e compagni.

Al di là di quella bella prestazione contro la squadra di Vivarini, non è stato un campionato facile per la Viterbese, oggi penultima con diciotto punti, a undici lunghezze dalla salvezza diretta. A dimostrazione del percorso tribolato dei gialloblù, la dirigenza quest’anno ha cambiato tre allenatori. Dopo l’ex Palermo Giacomo Filippi, infatti, la panchina era stata affidata ad Emanuele Pesoli, tecnico della primavera. Coi risultati che stentavano ad arrivare, a metà gennaio si è cercata una nuova svolta, e così è stato chiamato il più esperto Giovanni Lopez. Per adesso, l’allenatore romano ha affrontato quattro partite, di cui tre sconfitte e una vittoria, nell’ultimo turno contro il Monopoli. I numeri, però, non devono ingannare. Se all’esordio della nuova gestione un avversario di alto livello come il Pescara ha chiuso la Viterbese nella propria area e solo Bisogno ha evitato la goleada, nelle altre partite i laziali si sono dimostrati più vivi che mai. La sconfitta più beffarda è stata quella con la Juve Stabia, dove la Viterbese ha prodotto una gran quantità di palle gol ma è stata poco precisa sotto porta. Lopez ha raccolto i frutti del suo lavoro solo domenica scorsa, con una prova gagliarda contro il Monopoli, in cui non si è per nulla vista la differenza tecnica tra le due squadre.

Ad attendere il Catanzaro, quindi, c’è una squadra che sta ricostruendo la propria fiducia e che negli ultimi turni sembra avere le idee più chiare su come stare in campo. A gennaio la rosa è stata rinforzata. Oltre a Fumagalli è partito Emilio Volpicelli, leader della squadra nelle ultime stagioni ma che aveva avuto qualche incomprensione con gli allenatori quest’anno. In compenso, la società ha portato al “Rocchi” due giocatori di assoluto livello per la lotta salvezza come Antonino Barillà e Sulayman Jallow, senza considerare altri nomi di contorno come Mastropietro e Montaperto.

Come gioca la Viterbese

Che Viterbese dobbiamo aspettarci quindi? La squadra aggressiva vista in casa contro Juve Stabia e Monopoli? Oppure quella più attendista che ha preferito limitare i danni contro il Pescara, una squadra più vicina delle altre avversarie ai valori del Catanzaro? Impossibile saperlo con certezza, ma il fatto di giocare in casa e il terreno di gioco non proprio perfetto – come avevamo visto nella gara col Monterosi – potrebbero indurre Lopez a cercare, almeno all’inizio, un atteggiamento più coraggioso in fase di non possesso.

Nelle ultime giornate, i gialloblu sono scesi in campo con il 3-5-2. Il terzetto arretrato dovrebbe essere composto dall’ex Riggio, Monteagudo al centro e Devetak a sinistra. Sulle fasce, Pavlev e Semenzato sono due giocatori di gamba, capaci di garantire presenza costante in entrambe le fasi. Per la sua altezza e per il tempismo dei suoi inserimenti, bisognerà tenere d’occhio Semenzato sul secondo palo.

In mezzo, se Mastropietro è il regista basso, Mungo è la mezzala incaricata di dare qualità alla manovra. La Viterbese attacca in modo piuttosto diretto, ma i palloni che escono dai piedi dell’ex Cosenza rendono gli attacchi più ordinati. La Viterbese in fase offensiva sviluppa in due modi: o con la palla diretta sulle punte, o con le combinazioni sulle fasce tra esterno, mezzala e attaccante che si allarga. Giunta sulla trequarti, la squadra di Lopez cerca soprattutto i cross.

In avanti, il nuovo tecnico sta combinando una punta tradizionale – Polidori o Marotta, per adesso mai tutti e due insieme dall’inizio – con un attaccante più mobile e tecnico. Un occhio di riguardo va dato a Jallow, velocissimo negli attacchi alla profondità.

Come all’andata, il Catanzaro scenderà in campo conoscendo già il risultato del Crotone. Un dettaglio importante più per i tifosi che per la squadra. Sappiamo già che Vivarini sa isolare i suoi da tutti i rumori di contorno. Serviranno attenzione e pazienza per affrontare un avversario che ha già dimostrato di poter competere contro i giallorossi.

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Emanuele Mongiardo

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