Catanzaro Night News

REGIONALI: La guerra delle ”penne” – Votare Loiero o Scopelliti?

dal supplemento del Corriere della Sera del 14 febbario

 

 

Chi votare Agazio Loiero o Peppe Scopelliti?

Agazio Scopelliti o Peppe Loiero? Agapeppo Loiero o Peppazio Loielliti? Gli elettori calabresi alle prossime regionali rischiano di trovarsi davanti a un problema non secondario: come potranno distinguere l’uno dall’altro i candidati alla carica di governatore? Certo, uno è altro due metri e l’altro è piccoletto, uno ha i capelli e l’altro li ha persi, uno è di destra e l’altro (al momento) di sinistra, uno è cresciuto nel solco dei “noia chi molla” e l’altro è venuto su dentro da quella Dc dove le poltrone non si mollavano mai. Su certe cose però sono uguali.

Per esempio nell’idea che l’immagine è tutto. E dunque occorre puntare su giornalisti scelti con cura.

Basta riepilogare un paio di polemiche che da settimane animano il dibattito locale.

Peppe Scopelliti, nelle vesti di sindaco di Reggio Calabria, è stato fermato solo dal sindacato dei giornalisti nel suo tentativo di assumere altre “sette” penne all’Ufficio Stampa del Comune chiedendo tra i requisiti il certificato di residenza nel capoluogo. Una cosa che somigliava maledettamente ai progetti identici di tanti sindaci leghisti bollati dai meridionale, giustamente come razzisti.

Agazio Loiero, sul fronte opposto, non ha trovato di meglio che bandire un concorso per la creazione di un responsabile del sito Calabria Web (ultimo aggiornamento: settembre 2006) e dell’area “comunicazione con i media” della Regione.

Un posto da 119 mila euro l’anno. Sulle prime avrebbe voluto chiedere a ogni concorrente sette requisiti 1) che avesse i capelli mori brizzolati, la pancetta, gli occhiali, i baffi; 2) che fosse nato a Catanzaro nel 1952; 3) che fosse stato un tempo alla guida del Catanzaro Calcio; 4) che fosse presidente del settembre 2003 dell’Ordine dei Giornalisti Calabresi; 5) che dirigesse il quotidiano on line www.giornaledicalabria.it: 6) che si chiamasse di nome Giuseppe; 7) che facesse di cognome Soluri.

Poi costretto a rinunciare a questa idea perché qualche maligno prezzolato e carogna avrebbe potuto insinuare che si trattasse di un concorso pilotato perché vincesse Giuseppe Soluri, il governatore ha ripiegato su un concorso che chiede come requisito soltanto di avere diretto per almeno 15 anni una testata giornalistica.

Richiesta che avrebbe tagliato fuori, per capirci, Oriana Fallaci e Giorgio Bocca, Enzo Biagi ed Enzo Bettiza e un mucchio di fuoriclasse. Tutti tranne uno.

Indovinate come si chiama l’amico che in Calabria ha diretto sul serio una testata, sia pure semi-clandestina, per tutto quel tempo? Esatto: Giuseppe Soluri. Ma pensa che coincidenza…

GIAN ANTONIO STELLA

Autore

Salvatore Ferragina

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