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Albinoleffe-Catanzaro 1-1: l’analisi tecnico-tattica

Scritto da Paolo Carnuccio

Due squadre equilibrate con due sistemi di gioco assolutamente simili. Il passaggio del turno lo si deciderà al “Ceravolo”

L’andata dei quarti di finale dei play off tra Albinoleffe e Catanzaro non presenta elementi di novità rispetto alle previsioni.

Due squadre equilibrate con due sistemi di gioco assolutamente simili, speculari nelle loro dinamiche, che alla fine pareggiano rimandando al ritorno le possibilità di passaggio del turno.

Il Catanzaro di Calabro deve fare a meno di Risolo, Martinelli e Corapi, tre elementi importantissimi nella struttura della squadra.

Davanti a Di Gennaro, giocano in tre: Fazio centrale, Scognamillo al fianco destro e Gatti su quello mancino.

Gli esterni sono Pierno a destra e Porcino a sinistra, mentre nel mezzo si collocano Verna e Baldassin, dietro il tridente -molto variabile nelle posizioni- tra Carlini, Curiale e Di Massimo.

L’Albinoleffe si contrappone quasi a specchio con Savini tra i pali, poi linea di tre difensiva con Canestrelli nel mezzo, Mondonico e Riva sui lati.

Gli esterni sono: a sinistra Tomaselli ed a destra Borghini, con la coppia centrale Genevier-Giorgione, mentre Gelli ruota tra le linee, dietro i due attaccanti Cori e Manconi.

La gara nei primi minuti del primo tempo mostra immediatamente due fattori importanti: la presenza di un ritmo di gioco maggiore nell’Albinoleffe ed una piccola tensione nervosa da parte del Catanzaro. Più fluida la manovra dei lombardi, leggermente compassata e con poche soluzioni quella giallorossa.

Si nota anche un’evidente indicazione sulla catena di destra del Catanzaro dove Tomaselli e Giorgione mettono in difficoltà Pierno costretto a rincorrere le avanzate degli avversari molto dinamici.

In mezzo al campo, il possesso è quasi equamente distribuito, Genevier si abbassa per giocare la seconda palla quando i tre della linea difensiva non la dirottano sugli esterni, ma in generale l’intensità arriva sulle fasce laterali.

L’inerzia è in equilibrio, gli attaccanti sono poco serviti per la finalizzazione, Cori sgomita con Fazio, Scognamillo si fa sentire, e forse l’unica lacuna che timidamente si intravede (su cui bisognerà approfondire i contenuti) è la fascia destra dell’Albinoleffe dove Borghini a volte si fa trovare in ritardo.

Nel finale del primo tempo arriva la fatica per il gran caldo e cominciano a vedersi i primi scompensi per la perdita di campo nell’interdizione specie di Verna e Baldassin che arretrano l’ingaggio con i rispettivi avversari.

Nella ripresa il tema non cambia, il Catanzaro cerca spazio e l’Albinoleffe rincula di qualche metro.

Il possesso palla è prevalentemente dei giallorossi che si fanno più intraprendenti, Di Massimo comincia a calciare in porta e Carlini si fa più vivace nel cuore del palleggio del Catanzaro.

Pierno si prende l’ammonizione dovendo difendere il lato debole e viene sostituito con Garufo, mentre mister Zaffaroni leva dal campo Genevier e lo stremato Tomaselli rinforzando il centrocampo con Gusu e Nichetti.

La partita si sblocca con un gran gol di Carlini, abile a ricevere una palla difficile da controllare dal compagno, ma soprattutto bravissimo a seguirla nello spazio prendendo il tempo all’avversario e calciando in porta in maniera imparabile.

La strada in discesa del Catanzaro, come sempre concentrato quando passa in vantaggio, sembra portare sempre buoni frutti, ma stavolta, dopo i giusti correttivi dell’Albinoleffe, con l’uscita di Cori per il bravo Gabbianelli, qualcosa va storto.

La formazione lombarda non si deprima, prende campo e si compatta nei contrasti lavorando bene la palla.

Per il Catanzaro, la stanchezza si fa risentire e si riperdono le distanze con il portatore di palla avversario, l’Albinoleffe gioca quasi sempre a palla scoperta ed in una di queste sortite ecco il jolly pescato da trenta metri da Mondonico con un tracciante imprendibile per Di Gennaro.

A nulla servono gli ulteriori cambi, il Catanzaro sembra depresso per il pareggio subito, la fine della partita arriva per rasserenare un pò la testa degli uomini di Calabro.

La chiave tattica

Nessuna, sono due squadre simili nel sistema e nello sviluppo, giocano anche con dinamiche speculari. Difficilmente si potranno verificare situazioni che modificano gli equilibri.

Il lato di destra dell’Albinoleffe sembra quello debole, ma sono piccole percezioni, così come Genevier non è presente su ogni palla nella fase di distribuzione, sopperiscono gli esterni molto veloci (brava la coppia Tomaselli-Giorgione).

Palloni da rifinire ne arrivano pochi per Cori che pensa a giocare di sponda mentre Manconi gira troppo largo per lo scambio. La linea difensiva va in difficoltà quando viene presa in transizione oppure con gli inserimenti dai lati con i cross dal fondo.

Il Catanzaro poteva rinforzare il centrocampo, dopo il gol del vantaggio, allungando Carlini-Di Massimo verso i tre difensori dell’Albinoleffe (uno di loro Mondonico ha fatto gol), evitando la perdita di campo sull’interdizione magari inserendo un nuovo elemento dalla panchina per aiutare la coppia Baldassin-Verna.

Cosa ha funzionato

L’aspetto mentale e la concentrazione fino al gol del pareggio.

L’abnegazione complessiva nell’aiuto del compagno e la compattezza tra le linee.

Il Catanzaro non si disunisce mai, non perde mai le distanze tra i reparti, anche se a volte per la stanchezza lascia la palla scoperta all’avversario.

Cosa non ha funzionato

Il ritmo di gara dovuto allo stop di un mese di inattività, la tensione in qualche componente che ha prodotto dei falli inutili, l’atteggiamento di remissione dopo il gol del pareggio dell’Albinoleffe.

Tre elementi che dovranno sciogliersi naturalmente con la seconda gara, quando il Catanzaro avrà capito che bisogna correre di più, essere intelligente dove colpire le lacune dell’avversario, magari leggere l’andamento del risultato con le sostituzioni corrette e sfruttare ogni cosa a suo favore, compreso l’importantissimo piazzamento come testa di serie che dà la possibilità di passare il turno da seconda classificata.

 

 

Autore

Paolo Carnuccio

4 Commenti

  • Paolo io invece ho visto una squadra che non ha risentito dello stop di 1 mese. Non siamo mai stati una squadra super dinamica. Si è sentita molto l’assenza di Martinelli e i suoi tagli a spaccare le difese e le geometrie di Risolo e Corapi. Poi se non hai attaccanti non puoi sperare al miracolo

    • Vero, non abbiamo vere punte. Ricordiamoci che senza attaccanti da doppia cifra purtroppo si fa tutto più difficile. Pur stimando molto Calabro non riesco a capire perché Molinaro e Grillo non hanno trovato mai spazio in un attacco, diciamocelo, molto scarso in Curiale ed Evacuo.

  • LA TATTICA DI BRAGLIA : PICCHIARE , BUTTARSI A TERRA , CONTINUE SCENEGGIATE ,PROVOCAZIONI , INTIMIDAZIONI , INNERVOSIRE L’AVVERSARIO CON CONTINUE PERDITE DI TEMPO BUTTANDO VIA O NASCONDENDO LA PALLA .TUTTO CIO’ SOTTO GLI OCCHI BENEVOLI E COMPIACENTI DEL RUTELLA DI TURNO .

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