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Avellino: il piano Braglia

Scritto da Redazione

Imbattuti da sedici incontri consecutivi, gli uomini di Braglia arrivano al “Ceravolo” per il big match di giornata

Il match di cartello del turno venticinque del Girone C di Serie C è senza dubbio AvellinoCatanzaro. La sfida del “Ceravolo” monopolizzerà l’attenzione di tutti, non solo per la qualità dei calciatori in campo, ma soprattutto per l’interesse delle tante squadre del gruppo d’inseguimento alla capolista Bari.

Braglia sfida le aquile, con il solito momento nostalgia dei tifosi giallorossi che lo ricordano alla guida della squadra nell’ultima promozione in Serie B. L’avventura alla guida dell’Avellino arriverà domenica al capitolo 69 della sua gestione, con un secondo posto in classifica da difendere.

Per Vivarini e il Catanzaro la prossima partita contro i campani, è di importanza massima. Dopo le due vittorie contro Catania e Picerno, vincere contro l’Avellino consentirebbe di far tris e di agganciare proprio gli irpini in classifica.

Imbattuti da sedici gare, gli ospiti arriveranno nel capoluogo calabrese in cerca di un altro risultato utile per allungare la striscia, ai giallorossi il duro compito di spezzare questa catena. Domenica alle 17:30 ci sarà da divertirsi.

L’ANALISI TECNICO-TATTICA

Il dato più preoccupante sull’Avellino è che in campionato non perde dal tre di ottobre, da sedici giornate, un’infinità. La striscia di risultati utili significa una sola cosa: il piano di Braglia ha iniziato a funzionare. Il tecnico toscano non ha mai brillato per la spettacolarità del gioco, quanto piuttosto per una solidità grazie alla quale le sue squadre riescono a competere con chiunque anche senza essere le favorite. Il percorso dell’Avellino è la dimostrazione di come nel calcio la pazienza ripaghi quasi sempre: dopo l’ultima sconfitta con la Monterosi il destino di Braglia sembrava segnato e solo le rimostranze dello spogliatoio, inequivocabilmente dalla sua parte, ne hanno salvato la panchina.

L’Avellino oggi è la terza miglior difesa del campionato, una squadra con una grande capacità di volgere le sliding doors della partita a proprio favore. Dopo l’inizio singhiozzante, i singoli hanno iniziato a rendere per come ci si aspettava. Chi vive un momento d’oro è Riccardo Maniero, autore di otto gol nelle ultime cinque partite. La punta napoletana per tecnica e intelligenza avrebbe potuto forse raggiungere traguardi migliori in carriera. Non sempre però ha avuto una tenuta atletica all’altezza del proprio talento. In questo periodo, però, sta trascinando i suoi in alto. Il terzetto MartinelliFazioScognamillo non ha versato neanche una stilla di sudore per contenere Moro. Maniero, però, sembra un giocatore con caratteristiche più difficili da arginare. L’ex Pescara ama svariare sul fronte d’attacco per toccare molti palloni e bisognerà stare attenti allo spazio alle proprie spalle ogni volta che si proverà ad accorciare su di lui.

Il resto dell’attacco avellinese, infatti, mette paura. Mahmadou Kanouté quando è in forma lo conosciamo benissimo. Antonino Di Gaudio sa essere devastante se può correre palla al piede. Plescia è un’ottima alternativa e a gennaio è arrivato anche Jacopo Murano, sempre letale per il Catanzaro con la maglia del Potenza. Murano aveva avuto problemi muscolari nell’ultima vittoria con la Juve Stabia, ma sembra debba farcela a recuperare per domenica.

Dopo le convincenti prestazioni con Catania e Picerno, il Catanzaro è chiamato a vincere il primo big match della sua stagione. La crescita della squadra passa per forza da partite così. L’Avellino non presserà come ha fatto il Palermo ma si rintanerà nel suo 5-3-2 o 5-2-3 in attesa di ripartire al minimo errore. Sounas e Biasci, con la loro tendenza a ricevere nello stretto e cercare il dialogo – soprattutto Biasci con Vandeputte – si sono dimostrati un ottimo grimaldello contro difese chiuse. Basterà contro una squadra infida come quella di Braglia?

 

Samuele Cardamone & Emanuele Mongiardo

Autore

Redazione

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9 Commenti

  • Speriamo che nel piano Braglia non sia compresa anche l’opzione “picchiare nelle gambe” e provocare gli avversari per farli reagire e quindi farsi ammonire o espellere, speriamo che i giallorossi non cadano nella trappola. Guardate durante la partita l’atteggiamento di Aloi, un provocatore. come se ricordate, Bellomo della Reggina.

  • Non dobbiamo commettere errori in fase difensiva ed evitare leggerezze che ci potrebbero costare care perché davanti hanno giocatori veloci che ti castigano alla prima occasione… inoltre hanno una difesa solida… sarà una partita nervosa giocata sull’agonismo… Dobbiamo sfruttare il vantaggio di aver avuto un giorno in più di riposo..

  • Brutta partita. Braglia è senza dubbio il migliore allenatore della categoria. L’Avellino è una squadra forte e collaudata. Ci vorrebbe un episodio favorevole, anche se la fortuna raramente ci assiste…

  • Il piano Braglia ha avuto lo stesso risultato della guerra-lampo dei Tedeschi nella seconda guerra mondiale. Sarà per la prossima. Grazie ragazzi!

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