BARI- Comincia con un pareggio in trasferta il girone di ritorno del Catanzaro. Un Catanzaro dal nuovo volto, compatto in difesa e con grande grinta e carattere e che, come raramente era accaduto prima di questo match ha lottato sino all’ultimo secondo. Trascinati dall’ottimo Myrtaj, autore del gol che ha illuso le Aquile e vera spina nel fianco per la difesa barese e dalle parate di un grande Lafuenti, i giallorossi hanno conquistato un punto prezioso, che da morale e anche un pizzico d’entusiasmo in più in vista del delicatissimo scontro diretto di domenica prossima contro la Triestina, dove oltre che all’impegno e alla grinta dei calciatori di Cagni, servirà soprattutto l’apporto del caloroso pubblico catanzarese, presente in gran numero anche a Bari.
Ma gli uomini di Cagni (che con questo punto ha salvato la sua panchina) potevano benissimo tornare dalla Puglia con il bottino pieno. Infatti, il sigor Brighi ha espulso (decisione alquanto frettolosa) al 1’ della ripresa Diliso, uno dei migliori tra i giallorossi fino a quel momento.
L’uomo in meno ha costretto il Catanzaro a chiudersi in difesa e a rinunciare ad attaccare, permettendo al Bari di premere sull’acceleratore e di pressare continuamente la difesa delle Aquile. Ma passiamo alla cronaca della partita. Cagni decide di gettare nella mischia dal primo minuto i neo giallorossi Diliso e Myrtaj, con il primo ad agire sulla corsia difensiva a destra e con il secondo a fare da spalla al rientrante Corona in avanti. Solo panchina invece per l’altro acquisto Robert. Il Bari ingrana subito la quarta e si presenta minaccioso dalle parti di Lafuenti dopo solo cinque minuti: Motta libera in area di rigore Scaglia che da posizione defilata impegna Lafuenti in un difficile intervento in due tempi. All’11’ risposta del Catanzaro con un insidioso tiro dalla distanza di Nocerino che Gillet è costretto ad alzare sulla traversa. Passano circa venticinque minuti di equilibrio tra le due squadre, dove non si registrano azioni rilevanti. Ma al 34’ a sorpresa è il Catanzaro a passare in vantaggio: calcio d’angolo battuto da Nocerino, che trova in area una mischia, risolta con successo da Myrtaj che sigla l’1-0. Singolare l’esultanza dell’albanese che, dopo aver estratto la bandierina del calcio d’angolo, mima le attraversate che i suoi connazionali fanno per giungere in Italia. Non per niente a Verona lo soprannominavano “lo scafista del golâ€. Ma le Aquile non si fermano: al 40’ bella azione sulla fascia di Diliso, che pecca di egoismo e non serve il libero Corona, tentando un’improbabile azione personale che si spegne subito. Il Bari così pende coraggio e chiude la formazione calabrese nella propria metà campo. Al 41’ doppio miracolo di Lafuenti, che respinge prima la velenosa conclusione da fuori di Scaglia e poi sulla linea la bomba di Gazzi. I “galletti†si lamentano soprattutto per una presunta trattenuta in area ai danni di Sibilano. Azione da rivedere alla moviola.
Nella ripresa c’è subito il cambio di Cagni, che inserisce Dei al posto di Bonomi. Ma subito dopo il fischio d’inizio c’è l’episodio che si rivelerà decisivo per le sorti dell’incontro. Gazzi fugge via a Diliso che lo ferma con una spallata. L’ex Perugia, già ammonito, si becca il secondo giallo e lascia la sua squadra in dieci. Ma diciamocela tutta, l’arbitro in questo caso ha applicato con troppa severità il regolamento. Tornando alla cronaca, Cagni a questo punto non può far altro che togliere una punta per rafforzare il centrocampo con l’innesto di De Simone. Dopo un periodo di controllo, nel quale si registra un occasione per le Aquile firmata da Myrtaj e Arcadio, con quest’ultimo che con un tiro da fuori costringe Gillet a deviare in angolo, Carboni vede che le cose si mettono male e decide di tirar fuori “’artiglieria pesante†per superare il muro eretto da Cagni, inserendo Santoruvo, Anaclerio e Pagana, vecchia conoscenza dei tifosi catanzaresi. E comincia un vero e proprio assedio da parte dei pugliesi. Al 66’ Lafuenti si supera con due interventi consecutivi da “felinoâ€, prima su una botta di Goretti e poi sulla successiva conclusione di Dionigi. Al 76’ ci prova ancora Gazzi, ma il “giaguaro giallorosso†para senza problemi. Le quattro punte di Carboni mettono sempre più pressione alla difesa avversaria e il buon Myrtaj fa quel che può per tenere la palla al piede e far passare secondi preziosi. All’83’ Santoruvo fa le prove generali del gol con una semirovesciata che si perde ad un metro dal palo. Due minuti dopo arriva il pareggio: lo stesso Santoruvo si gira abilmente in area di rigore e lascia partire un rasoterra angolato sul quale Lafuenti non può far nulla. Il Bari tenta anche di vincere nei restanti otto minuti (il recupero sarà di 3’) ma è ancora Lafuenti a dire di no a La Vista con un gran colpo di reni.
Pier Santo Gallo
