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Bisceglie: lotta per la sopravvivenza

Scritto da Redazione

I pugliesi con l’intento di interrompere il filotto di sconfitte ospiteranno il Catanzaro reduce dalla vittoria casalinga contro la Turris

Solo 10 punti raccolti in 13 partite giocate: questo il bottino 2020-2021 del Bisceglie, che dopo il tris di sconfitte consecutive contro big del girone come Ternana, Catania e Avellino ospita al “Ventura” il Catanzaro.

La squadra di Calabro, dopo la vittoria casalinga con la Turris, proverà a dare continuità ai risultati e ricacciare più indietro possibile lo stop del “San Nicola” di due giornate fa contro il Bari. Il rendimento in trasferta per il Catanzaro continua ad essere un problema: come nella gestione Auteri, infatti, in sette partite da “ospiti” è arrivata una sola vittoria, che sommata ai tre pareggi porta lo score a sei punti, meno di un punto a partita di media. Tutto un altro Catanzaro rispetto a quello del “Ceravolo“. Nella classifica delle gare interne, le aquile sono seconde solo alla Ternana, in coabitazione col Teramo.

Se Bisceglie-Catanzaro per i giallorossi servirà a consolidarsi ad alta quota, ai pugliesi sarà utile per rischiarare le acque della classifica. I neroazzurri, pur con una partita in meno (12), arrivano al match dopo ben tre gare nel mese di dicembre, a dispetto dell’unica, quella contro la Turris, dei calabresi. Calendario fitto che, come detto settimana scorsa dal vice allenatore Carlo Richetti, «non consente di fare un adeguato lavoro in settimana visto che la concentrazione deve andare subito sul match successivo. Questi carichi di lavoro – ha aggiunto – vanno ad intaccare il morale e l’aspetto emotivo della rosa. Con questo tour de force avere la condizione fisica al top sarebbe fondamentale, ma oltre al calendario ravvicinato anche lo stop imposto dal Covid di 15-20 giorni ha causato tanti disagi».

Richetti siederà per la terza volta in panchina al posto del titolare della guida tecnica Giovanni Bucaro, squalificato dopo la trasferta di Catania per 7 turni dal giudice sportivo in virtù dei comportamenti violenti tenuti dal tecnico dopo l’espulsione del “Massimino”. La società pugliese ha però dichiarato di voler fare reclamo alla Corte Sportiva D’Appello per ottenere una riduzione della squalifica.

Tra campo ed extracampo, i nerazzurri dovranno quindi tirare fuori il massimo per avere la meglio su una squadra sicuramente più attrezzata come il Catanzaro.

L’ANALISI TECNICO TATTICA

Il problema è che il Bisceglie fino ad ora si è dimostrato una delle squadre meno competitive del girone. Le uniche due vittorie sono arrivate nelle prime tre giornate. Per il resto tante sconfitte e qualche pareggio qua e là. Senza un parterre di primo livello, di solito le squadre di bassa Serie C puntano tutto sull’organizzazione difensiva: si controllano gli spazi e si concede il pallone agli avversari per minimizzare i rischi e provare a svoltare la giocata decisiva senza esporsi. Anche il Bisceglie segue questo copione, ma è una squadra troppo permeabile in fase difensiva, deficit inaccettabile per lottare in zona retrocessione.

Il focus sulla fase difensiva è fondamentale per comprendere la brutta classifica dei pugliesi. Bucaro, o Ricchetti in questo caso, di solito schiera un 4-3-3 che in fase difensiva diventa 4-5-1 o 4-1-4-1. Per adottare una disposizione simile senza palla non bisogna essere mai passivi, perché altrimenti c’è un vulnus strutturale troppo grande: lo spazio ai fianchi del mediano. Cittadino, che di solito opera da regista basso, resta infatti più arretrato rispetto a mezzali e ali che si mettono in linea. Il baricentro del Bisceglie è piuttosto basso. Giunti a ridosso della linea mediana, le mezzali hanno il compito di portare pressione sui centrocampisti avversari, mentre le ali controllano gli avversari in fascia. Se le mezzali però non si alzano in tempo o sono troppo passive e lasciano giocare a palla scoperta – senza opposizione cioè – i centrocampisti rivali, allora concedono lo spazio e il tempo per l’imbucata verso il trequartista o la seconda punta che si posiziona di fianco al regista basso. Lo potete vedere nelle due foto qui sotto, dove le uscite di Maimone prima e Zagaria dopo concedono il passaggio verso l’uomo sul fianco di Cittadino. Nel Catanzaro a presidiare quei corridoi intermedi di solito ci pensano Carlini e una delle due punte. Riuscire a ricevere con continuità in quelle zone potrebbe inclinare il match dalla parte dei giallorossi.

Nelle situazioni citate non è esente da responsabilità la difesa, che ha paura ad accorciare in avanti e non mantiene sempre le giuste distanze col centrocampo. Un effetto collaterale della passività dei centrocampisti, poi, è che se lasciano la palla scoperta danno la possibilità agli avversari di allargare velocemente sullo scatto delle ali, a quel punto isolate contro i terzini.

Insomma, di debolezze strutturali il Bisceglie ne ha eccome. Calabro dovrà essere furbo abbastanza da adattare su di esse la manovra, senza cerca troppe soluzioni preordinate o frettolosi lanci sulle punte.

Emanuele Mongiardo e Samuele Cardamone

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