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Bisceglie: un piede e mezzo nei playout

Scritto da Redazione

I pugliesi arrivano al “Ceravolo” dopo 3 KO consecutivi. Aquile a caccia della vittoria per riprendersi il terzo posto in classifica

La stagione del Bisceglie è iniziata indubbiamente sotto una cattiva stella. La stagione pugliese era iniziata con delle vittorie contro avversari di prestigio come Foggia e Palermo, poi i tanti rinvii nel primo mese e mezzo di campionato non hanno sicuramente agevolato il lavoro di Giovanni Bucaro che ha collezionato appena 15 punti in 21 partite alla guida dei biscegliesi.

Il tecnico palermitano è rimasto alla guida della squadra fino alla fatale sconfitta contro l’ultima in classifica Cavese, il 3 febbraio. A raccogliere l’eredita di Bucaro è stato Aldo Papagni, di ritorno sulla panchina del Bisceglie dopo le altre due esperienze a cavallo degli anni novanta. L’allenatore originario proprio di Bisceglie non ha cambiato di molto il trend della squadra, la media punti è leggermente salita dallo 0,71 di Bucaro al 0,83 ma la situazione di classifica complicata resta pressoché invariata.

L’avvicinamento alla sfida contro il Catanzaro non è dei migliori. La sconfitta nello scontro diretto contro la Paganese, oltre a quelle contro Potenza Ternana hanno ancor di più complicato i piani salvezza dei pugliesi che vedono il quindicesimo posto lontano 10 lunghezze, margine quasi proibitivo a questo punto della stagione.

La squadra di mister Calabro attende i pugliesi al “Ceravolo” con il chiaro obbiettivo punteggio pieno. Nel mirino il controsorpasso al Bari messosi davanti alle aquile al termine dello scorso turno di Serie C, dopo il pareggio dei giallorossi sul campo della Turris e la contemporanea vittoria dei galletti in casa contro la Paganese.

L’ANALISI TECNICO TATTICA

Ben lontano dalla Cavese ultima in classifica, il Bisceglie rimane comunque distante dieci punti dalla salvezza matematica. Papagni sta provando a costruire la permanenza in Serie C attraverso un 3-5-2 abbastanza reattivo.

Nell’ultima gara con la Ternana si sono visti in campo diversi giovani, come i classe 2000 De Marino e Vitale.
Il giro palla dei pugliesi è piuttosto elementare ed è volto alla ricerca della profondità immediata, con le mezzali pronte ad accorciare sulle punte per combinare in velocità. Uno dei problemi della manovra del Bisceglie, però, è che nessuna delle punte sembra specializzata nel gioco di sponda e spesso per la squadra è difficile risalire il campo. Né Makota né Rocco, i due centravanti, sono del tutto a proprio agio spalle alla porta e per questo Calabro potrebbe adottare una strategia più aggressiva su di loro. Dei due, il più tecnico è soprattutto Makota, camerunese nativo di Lione alla prima stagione in Italia; Rocco invece si dedica alla finalizzazione e all’occupazione dell’area. Da segnalare l’opzione Antonino Musso, dodicesimo uomo e già autore di quattro gol entrando dalla panchina.

A prendersi parecchie responsabilità col pallone tra i piedi è l’esterno sinistro Giron: ottimi polmoni, abile sia in conduzione che nei traversoni. Sarà importante non lasciargli troppo spazio e, contestualmente, impedire ai compagni di attaccare in forze l’area per disinnescare i suoi cross.

In mediana i titolari dovrebbero essere Mansour, Romizi e Cittadino. Romizi, leader della squadra, ha un passato piuttosto prestigioso, con diverse presenze in under 21. Classe ’91, scuola Bari, è uno specialista del recupero palla ed è decisivo nella copertura delle mezzali quando queste si sganciano per accompagnare gli attacchi. In mediana poi occhio ad Abdisalam Ibrahim, norvegese del 1992 con una storia particolare. Giunto a Bisceglie negli ultimi giorni di marzo, ha un passato nell’Olympiacos e nelle giovanili del Manchester City; ha partecipato all’europeo under 21 nel 2013 con la Norvegia, edizione in cui gli scandinavi hanno raggiunto le semifinali. In Puglia si è subito impossessato del numero dieci e contro il Catanzaro potrebbe fare il suo esordio.

Samuele Cardamone e Emanuele Mongiardo

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3 Commenti

  • LURIDI BASTARDI DI CAMPANI : CI HANNO INFETTATO BEN 10 ELEMENTI GRUPPO SQUADRA .TRA CAVA E TORRE DEL GRECO MERDE APPESTATE . LA SOCIETA’ DEVE CHIEDERE CHIAREZZE AI FIGLI DI PUTTANA DELLA LEGA SERIE C . SONO SICURO COME LA MORTE CHE SIA LA CAVESE CHE LA TURRIS I TAMPONI AI LORO NON LI HANNO FATTI : COSTANO . DOBBIAMO CHIEDERE DANNI INGENTISSIMI A QUESTE DUE SOCIETA’ DI ZINGARI APPESTATI .E’ EVIDENTE CHE STE MERDE NON PARLANO DI POSITIVI PERCHE’ NON FANNO UN CAZZO . SONO TUTTI DA RADIARE . E’ PROPRIO VERO LA CAMPANIA E’ LA REGIONE PIU’ SCHIFOSA E LA VERGOGNA DI TUTTA ITALIA . BISOGNEREBBE DARGLI FUOCO .

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