Avversario di turno

Brescia, contro il Catanzaro una sfida decisiva per i playoff

Scritto da Emanuele Mongiardo

Dopo il passo falso interno con la Reggiana, il Catanzaro si prepara alla trasferta di Brescia in quella che sarà una giornata di festa per il tifo locale e per quello giallorosso, seppur monco dei sostenitori della provincia di Catanzaro. Al di là del gemellaggio, però, la partita di domani è a tutti gli effetti un’occasione per consolidare il piazzamento playoff. Il Brescia, infatti, è settimo, proprio alle spalle delle aquile, seppur con dieci punti di distacco: uscire imbattuti dal Rigamonti significherebbe tenere a distanza di sicurezza una concorrente per la post-season.

Dopo la riammissione in Serie B per via delle vicende giudiziarie di quest’estate e dopo l’esonero di Gastaldello, le rondinelle si sono affermate tra le squadre di media-alta classifica del campionato. Occupano stabilmente la zona playoff da settimane e sono una squadra contro cui è difficile vincere per chiunque.

Il segreto del Brescia sembra risiedere proprio in panchina: Rolando Maran ha costruito una squadra rocciosa, con idee semplici ma molto chiare, che sa adattarsi agli avversari. Il tecnico trentino ha saputo sfruttare i punti di forza in rosa, cioè la presenza di attaccanti capaci di infastidire qualsiasi difesa e di centrocampisti dai grandi polmoni.

In più, ha trasformato il Rigamonti in un fortino, visto che con lui in panchina in casa il Brescia ha perso solo una volta, alla fine del girone d’andata contro la capolista Parma. Proprio contro il Parma venerdì scorso è arrivata un’altra sconfitta, per 2-1. Nonostante il calibro dell’avversario, comunque, il Brescia ha retto bene il campo ed ha saputo competere. Solo l’espulsione del francese Huard ha potuto inclinare la contesa dalla parte dei ducali. La storia di questa Serie B, quindi, dice che contro il Brescia non si può mai allentare la tensione.

Come gioca il Brescia

Rispetto alla partita di dicembre, il mercato non ha portato in dote volti nuovi, anche se si tratta di una squadra diversa da quella che riuscì a superare in rimonta il Catanzaro in quel rocambolesco 2-3.

A partire dal portiere: mentre all’andata tra i pali c’era Andrenacci, nelle ultime quattro giornate l’estremo difensore è stato Michele Avella, che probabilmente ricorderete lo scorso anno come portiere della Virtus Francavilla.

La variazione più grande, comunque, riguarda il modulo. Mentre Maran ha iniziato la sua esperienza tra le rondinelle con la difesa a tre, nel girone di ritorno è passato alla linea a quattro. Difatti, Maran è tornato al suo amato 4-3-1-2, a volte 4-3-2-1 ad albero di Natale, con cui aveva raggiunto grandi risultati al Chievo.

La squadra si sistema in un blocco medio-basso in fase difensiva, con le mezzali Besaggio e Bisoli a fornire aiuto costante ai terzini sulle fasce. L’obiettivo è recuperare il possesso per poi ripartire velocemente in transizione, appoggiandosi alle punte.

Bianchi e Borrelli, i due attaccanti, sembrano una di quelle coppie da calcio di inizio anni 2000: la seconda punta brevilinea e dinamica e il centravanti di grande taglia pronto a mettere a terra qualsiasi pallone. Mentre Bianchi suole allargarsi per dettare la verticalizzazione e puntare l’uomo, Borrelli fa da riferimento spalle alla porta e usa i suoi 194 centimetri per farsi valere in area di rigore. Alle loro spalle, occhio agli inserimenti dalla seconda linea del trequartista Galazzi.

Servirà grande maturità contro un avversario così solido e ben organizzato. Il Catanzaro godrà ancora una volta del settore ospiti pieno, ma stavolta dovrà giocare anche per chi non può esserci.

Autore

Emanuele Mongiardo

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