Calabria, bando eventi della regione: via ai ricorsi

Richiesta di accessi agli di vari promoter

 La graduatoria del bando dell’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria per la selezione e il finanziamento di Nuovi Eventi Culturali Innovativi continua a far discutere, mentre si annunciano i primi ricorsi. Sono diversi, infatti, i soggetti interessati che annunciano azioni amministrative e, eventualmente, anche giudiziarie. 

Il promoter Ruggero Pegna, amministratore e direttore tecnico-artistico della Show Net srl, dopo l’immediata contestazione delle graduatorie pubblicate sul sito della Regione lo scorso 6 agosto, ha chiesto ufficialmente accesso agli atti. Richiesta accolta dagli Uffici che, come necessario, hanno avvisato il Comune di Reggio Calabria, vincitore del bando per il tematismo “Musica”. La Show Net, infatti, tra i sette tematismi indicati dal bando, ha partecipato a quello sulla “Musica” con la storica rassegna del miglior live d’autore “Fatti di Musica”, giunta alla ventiseiesima edizione, riprogettata, come ha spiegato lo stesso promoter, in chiave innovativa con il potenziamento della sezione Festival da effettuarsi ad Altomonte per sei giorni consecutivi. Il progetto, com’è noto, ha superato la selezione di ammissione, ma ha avuto qualche punto in meno rispetto a quello vincitore del Comune di Reggio e al secondo classificato del Comune di Borgia. 
Annunciando la richiesta di riesame dei progetti, Pegna non si limita a commentare l’esito del bando, ma parla più in generale della politica adottata dall’Assessorato Regionale alla Cultura:  “Era doveroso – dice il promoter lametino – non fermarsi alle critiche, ma accedere agli atti. Da una prima visione delle valutazioni dei membri della Commissione, tre funzionari regionali senza alcuna competenza in materia di musica, sono rimasto sconcertato. Sulle ben quarantadue voci di giudizio relative ai criteri di selezione, i tre membri votano sempre, cioè per ben quarantadue volte, in modo identico, finanche nei decimali, cioè 0,25 oppure 0,50, oppure 0,75. Un’identità di giudizio incredibile, visto che avrebbero votato anche segretamente! Addirittura votano identicamente anche laddove l’umana discrezionalità potrebbe naturalmente portare a giudizi diversi, attribuendo spesso voti non corrispondenti alla realtà degli indicatori di ciascuna voce, in modo inaccettabile da una commissione di non competenti. Come si fa, ad esempio, alla voce “attenzione e attrazione sui giovani e fasce a basso reddito”, a dare un punteggio minimo ai live di musica popolare proposti gratuitamente o con biglietti di 5 euro per tre spettacoli al giorno (comprese visite ai musei, ecc.), cioè gli spettacoli in assoluto più visti e richiesti secondo qualsiasi dato di afflusso regionale e nazionale? Una corretta e attenta politica dell’Assessorato alla Cultura – continua Pegna – avrebbe dovuto usare quest’opportunità per salvare, comunque, eventi come Fatti di Musica, che ha dato ai calabresi i più grandi live della sua storia, o come quello del Comune di Borgia, secondo classificato, anch’esso conosciuto in tutta Italia! Stessa cosa va detta per il Peperoncino Jazz Festival che, nel tema Jazz, è arrivato secondo, pur essendo oramai tra i festival italiani più titolati del genere. Purtroppo, l’Assessorato ha commesso più errori e stranezze in varie fasi, a cominciare dall’impostazione dei bandi, peraltro con criteri e meccanismi di attribuzione dei punteggi con bizzarri calcoli e l’applicazione di coefficienti, spesso riduttivi, al limite del comprensibile e della logica. Perché doveva esserci un solo vincitore per tema? Perché Musica e Jazz sono stati considerati due tematismi distinti e, ad esempio, non sono stati inseriti il Rock o la Musica d’Autore? Evidentemente, nell’obiettivo di fare le cose su misura per qualcuno, ci si è dimenticati di eventi importanti e di risonanza nazionale in modo imperdonabile, mettendoli a gareggiare ingiustamente l’uno contro l’altro, come se non fossero meritevoli d’identico sostegno. Poi, perché è stato fatto un altro bando per gli Eventi Storicizzati e non è stata consentita la partecipazione alle Imprese, come per gli Eventi Innovativi? Sarebbe stata un’altra chance per eventi come il Demofest, diventato in sette anni la principale vetrina italiana della musica giovane e che, invece, rischia di scomparire! E così – si chiede infine Pegna – che si premia il merito e si fa la politica culturale, indirizzando i soldi della Comunità europea a piacimento della solita politica e bocciando i migliori progetti che ha la regione, costruiti con sacrifici da chi ha dedicato tutto a questo lavoro e alla Calabria?”. 
A Pegna fa eco Sergio Gimigliano, organizzatore del Peperoncino Jazz Festival che già domani inoltrerà la richiesta di riesame in Assessorato: “Il nostro Festival – dice Gimigliano -nella classifiche dei Festival Jazz italiani risulta al primo posto, tra i più apprezzati e quotati del Paese. E’ incredibile che finiamo distanziati di ben diciotto punti. Ci sono troppi aspetti che non ci convincono e, proprio per questo, domani chiederemo il riesame dei progetti!”.
Anche Chiara Giordano, anima e direttrice artistica di “Armonie d’Arte Festival”, il cui progetto presentato dal Comune di Borgia è finito al secondo posto del tematismo “Musica” per pochi decimali, concorda sulla necessità di chiarimenti, ed esprime ulteriori perplessità: “ Un progetto innovativo non significa marchi o titolarità nuove, ma, letteralmente dal bando, “rinnovato,” ovvero con aspetti innovativi nella governance come nella produzione, nella comunicazione e nel monitoraggio : tanto vero che il bando richiedeva affidabilità, credibilità, esperienza dei soggetti attuatori! Possibile, quindi – si chiede la Giordano, con chiaro riferimento al Festival che avrebbe dovuto proporre il Comune di Reggio – che un bando molto complesso e articolato per un Festival musicale da riferimento per la Calabria, e che addirittura richiedeva curriculum della direzione artistica, abbia potuto evidentemente non tenere conto di altisonanti esperienze e referenze internazionali del proponente che, per di più, proprio per l’obbligatorio aspetto della valorizzazione del Bene culturale,  ha  fatto un progetto che avrebbe ricostruito virtualmente a dimensioni reali il Bene/location e con artisti assoluti del panorama mondiale?“

Autore

Salvatore Ferragina

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