Bar Mangialavori

Calma e sangue caldo

Disastrosa la gara dei giallorossi di mister Silipo. Ma c’è tempo per rimediare

Catanzaro assente al cospetto di tanti presenti speranzosi di cancellare l’umiliazione patita lo scorso campionato e puntualmente traditi da un Catanzaro pessimo che neanche il peggiore dei pessimisti avrebbe pronosticato. Gli innamorati dei due Colori più belli, più volte traditi e ritraiti erano certi di vivere un’altra partita ed invece, increduli, hanno assistito ad un nuovo inaspettato tracollo.

 

Pessimo Catanzaro, pessimo Silipo. Il buon Fausto sbaglia formazione con l’evidente aggravante di non sapere leggere il proprio errore in corsa, se non quando oramai è troppo tardi. Un Catanzaro totalmente privo di “addominali” con un Benincasa collocato sulla fascia destra che, seppur volenteroso (come sempre), si ritrova come un pinguino ai tropici. Le assenze di Caccavale e Di Meglio? Alibi di poco conto. E così la V. Lamezia porta a casa una vittoria meritatissima e se capitan Ferrigno avesse vestito i panni di Lupin in zona Cesarini, il Catanzaro avrebbe fatto un vero e proprio furto. Il palo ha fatto da giudice inflessibile. Frisenda risponde sempre “presente” e anche Ciano si salva dalla giornataccia giallorossa (ma anche questa non è una novità). Berardi? Sbaglia i passaggi che si indovinano anche a calcetto nelle partite tra scapoli e ammogliati. Centrocampo? Cos’è questo oggetto sconosciuto? 
 
E pensare che proprio dopo la trasferta romana, ricca di ottime segnalazioni nessuno si sarebbe aspettato tanto sconquasso. Questa purtroppo è la realtà e nessuno sta qui a rimarcarla con piacere, ma bisogna innanzitutto dire il vero per correre ai ripari (c’è tutto il tempo) e riconoscere senza drammi o condanne estreme, i propri errori, al fine di non ricommetterli.

 

Questa è la C2! Si : C2, C2, C2, una categoria che sta stretta ad una Piazza come quella Catanzarese. E che nessuno venga a parlarmi del Benevento o del Monopoli che stanno a punteggio pieno. Noon ditelo a gente che appartiene a certe fasce generazionali, abituato a rispolverare le ragnatele della propria memoria per riassistere a ben altri spettacoli. Silipo in primis lo sa e quindi capirà e giustificherà l’affettuoso sfogo di chi scrive. Si archivia il cosiddetto “derby”. Il Catanzaro ora ha il preciso dovere di rifarsi scalando in fretta una classifica ancora corta.

 

Ad ognuno il suo, la calma è d’obbligo (anche se difficile da mantenere), ma il sangue è caldo, bollente. Ad ogni umiliazione patita le cicatrici si riaprono, è inevitabile. Risparmiateci altre sofferenze e aiutateci ad aiutarvi e ad allontanare questa “nuttata” che sembra non avere fine. Troppe le dichiarazioni e le congetture. Troppi i salamelecchi. Il Catanzaro di ieri è sceso in campo (come aveva pronosticato il trainer, anche se con una valenza diversa) “cantando”, ma purtroppo per tutti i Giallorossi accorsi al Ceravolo (e non), stonando malamente.

 

Bagno di umiltà da parte di tutti: bisognerà sudare sangue per cercare di volare e non di camminare perché con quel nome in C2 si è condannati a farlo. Meno parolone e gossip e più fatti, grazie. Sarebbe meglio per tutti. La sconfitta su penalty di Sergi dello scorso campionato (con allegati gestacci stile ombrello da parte di qualcuno), segnò la morte di una stagione. L’augurio di questa riedizione (peggiorata) è che da questo squallido obbrobrio, rinasca un fiore.

 

Giuseppe Mangialavori

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Giuseppe Mangialavori

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