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Catania: mezzogiorno di fuoco

Scritto da Redazione

Dopo quattro vittorie di fila, gli etnei arrivano al “Ceravolo” per affrontare le aquile in piena emergenza Covid

Le ultime settimane di Catanzaro e Catania sono state caratterizzate da emozioni forti. Questo per i siciliani è un vero e proprio magic moment visti i risultati raggiunti nelle ultime quattro partite stagionali, mentre per i giallorossi è probabilmente il momento più duro della stagione dovuto alle diverse positività riscontrate tra i componenti della squadra giallorossa.

I rossoblu dopo tante difficolta con mister Raffaele alla guida, hanno ritrovato la serenità sotto la gestione del nuovo tecnico Francesco Baldini. Per lui solo vittorie nelle prime quattro gare in panchina che hanno risollevato il Catania fino ad arrivare a tre punti proprio dalla squadra di mister Calabro anche se con una partita in più.

Domenica alle 12:30 in campo ci saranno tanti ex, specie nei rispettivi reparti offensivi con la sfida Curiale-Sarao/Di Piazza, ma non solo. Un altro giocatore, ora tra le fila catanesi ma con un passato a tinte giallorosse, è tra i veri protagonisti della risalita dei siciliani: Andrea Russotto. Dal suo ritorno in terra sicula, a gennaio, ha messo a referto 4 reti (3 nelle ultime 4) e tante giocate di classe che in molti ricorderanno anche con la maglia del Catanzaro. Da vedere e rivedere la rete della scorsa giornata al “Massimino, in sforbiciata contro il Potenza eletta da Eleven Sports come rete più bella della trentacinquesima giornata di Serie C.

I catanesi sulle ali dell’entusiasmo cercheranno sicuramente approfittare del momento particolare del Catanzaro per agganciarlo in attesa del recupero del match di Castellamare di Stabia, i giallorossi chiamati ancora una volta a mettere in campo l’anima per cercare di superare le avversità extracampo che affliggono la squadra del presidente Floriano Noto.

L’ANALISI TECNICO TATTICA

Come il Catanzaro, anche il Catania per questa stagione aveva scommesso su un allenatore emergente. Raffaele è stato una delle sorprese migliori del girone C, il suo Potenza era una delle squadre più peculiari, con un’intensità fisica quasi intimidatoria. Il salto verso un contesto più importante è stato più che meritato. Il Catania, però, a differenza del Catanzaro non è rimasto saldo nelle sue certezze e nel momento di difficoltà ha preferito congedare il proprio allenatore. Hanno pesato il 5-1 subito dalla Ternana e la sconfitta nel derby casalingo col Palermo, ma anche gli scialbi pareggi con Paganese e Vibonese di febbraio. Così a marzo, dopo la sconfitta con la Turris, è arrivato l’esonero, per far spazio a Baldini.

La stagione in corso, per motivi evidenti, è una delle più anomale della storia del calcio. Nessun allenatore ha avuto modo di lavorare con calma e di impostare la propria squadra con interventi radicali. Raffaele, per i trascorsi, avrebbe meritato forse più fiducia. Ma il calcio italiano spesso ragione a breve termine. Così, a un allenatore che punta molto sull’intensità e sul pressing – non per forza alto, anche a baricentro medio – non è stato concesso il beneficio del dubbio, in una stagione in cui avere una condizione atletica di alto livello, innegoziabile per il gioco di Raffaele, è stato impossibile.

Baldini ha ridisegnato il suo 4-3-2-1 o 4-3-3 su ritmi meno alti e con più responsabilità per i giocatori migliori. Non a caso Russotto è ritornato a esercitare un certo dominio tecnico sulla squadra. Di Piazza, con un rifinitore come il trequartista campano alle spalle, può concentrarsi sulla finalizzazione, bypassando così i limiti con la palla e nel gioco spalle alla porta che ne hanno condizionato il rendimento a Catanzaro. Accanto ai due ex giallorossi in avanti dovrebbe agire Golfo, figlioccio di Raffaele, indiavolato sia col pallone che senza ai tempi di Catania. Golfo è un giocatore più verticale di Russotto, meno virtuoso ma che sa offrire, se necessario, una maggiore varietà di movimenti. Caratteristiche così diverse sembrano rendere l’attacco azzurro molto ben assortito.

Dal punto di vista difensivo, invece, condiziona l’atteggiamento della squadra la coppia di centrali Claiton-Giosa. Due veterani, con tanti anni in categorie superiori, che faticano a difendere la profondità e che quindi per sentirsi sicuri hanno bisogno di avere meno campo possibile alle spalle. Il rischio per una difesa come quella di Baldini è di non riuscire ad accompagnare bene il centrocampo nelle scalate, creando un buco tra le linee dove possono banchettare gli avversari. Il gioco a parete del Catanzaro e i movimenti a elastico delle puntre, tra i pattern più rodati del gioco di Calabro, potrebbe essere utili proprio per allungare il Catania e creare buchi appetitosi dietro il centrocampo.

 

Samuele Cardamone e Emanuele Mongiardo

Foto: newscatania.com

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