Bar Mangialavori

CATANZARISSIMO

Un Super Catanzaro si aggiudica il big match e rifila un poker al Gela dell’ex Provenza.
di Giuseppe Mangialavori

Ed ora provate a fermarli. Inarrestabile, bellissimo, autorevole. Il Catanzaro di Auteri sciorina personalità e potenza da vendere. Sicurezza nei propri mezzi, abnegazione e per nulla intimorito dallo scontro diretto in trasferta, detta legge ed esce dal “Vincenzo Presti” di Gela tra gli applausi. Mai viste cose del genere ed anche i più scettici devono inchinarsi di fronte all’evidenza dei fatti. Se non fosse per quei tre punti di penalizzazione (ma chi se ne ricorda più?) la superCapolista viaggerebbe a più otto sulle inseguitrici. Meglio dell’Inter. Ed invece non si tratta di José Mourinho, ma di Mister Auteri, non si parla del prin”s”ipe , di Eto’o o SuperMario Balotelli ma di Caputo , Montella e Longoni che malgrado il “turbante” a protezione dei punti di sutura rimediati, caccia dal cilindro l’ennesima perla.

 

La capolista indiscussa è il Catanzaro. Ebbene si, si tratta pure di quarta serie, ma chi ha buona memoria non ricorda un Catanzaro così. Consumati da ripescaggi, fallimenti, umiliazioni e narcisismi vani durati l’attimo fuggente di un biennio (con ripescaggi allegati) non si può vietare agli occhi di vedere l’evidenza. Ora non ci sono più scuse: tutti al Ceravolo per minare le Sue fondamenta con i decibel di passione ritrovata. Il Catanzaro, quello vero è tornato. Si chiama F.C.? Ma chi se ne frega! Ed è tornato grazie all’abnegazione e dedizione di un imprenditore che nella vita ha fatto sacrifici per arrivare a sposare la passione di una vita. Si chiama Antonio Aiello e crediamo che meriti il rispetto e la riconoscenza di tutta una Tifoseria che ancora oggi stenta a popolare le gradinate del Ceravolo.

 

Dicevamo cinque (nei fatti otto) punti di vantaggio sulle inseguitrici  ed una squadra che dopo il gol firmato Caputo ed il pari di Cammarota, si riporta in vantaggio con Gimmelli. A quel punto chiunque si sarebbe aspettato un atteggiamento più prudente ed invece no. Il Catanzaro vuole chiudere la partita e Nordi deve chinarsi per altre due volte per recuperare altrettanti palloni finiti in rete. E’ 4-1 finale e la capolista se ne va a pancia piena e a testa alta.

 

E a questo punto? A questo punto: è bene sempre volare basso e mantenere l’umiltà giusta per raggiungere qualsiasi traguardo…. ancora il campionato è lungo e ci sono mille insidie…. ancora non abbiamo vinto nulla e siamo appena  a novembre…   e bla bla bla e ancora bla bla bla, ma permettetemi di dirlo ad alta voce: grazie ragazzi, grazie Mister per avere restituito un minimo di dignità smarrita e avere fatto gonfiare il petto ad un Popolo per troppo tempo sopito o meglio stordito da umiliazioni ed eventi extra-calcistici. A volte un  pizzico di “sana” superbia può anche far bene. La falsa umiltà o peggio la moderazione stucchevole di matrice italica mal si addice in questi frangenti. Prendere atto dalla propria forza e delle proprie potenzialità non è peccato!

 

L’ex Provenza (insieme a Zaminga & C.) si levano il cappello innanzi a tanta superiorità tecnico-tattica e forse lo dovremmo fare tutti noi che solo qualche mese addietro esternavamo non poche perplessità innanzi ad un progetto gettato al ferro e al fuoco sul nascere in un bar…e a scelte che ritenevamo a dir poco inappropriate. Scrivere di calcio a volte esula dai fattori intrinseci dello sport più amato nello Stivale, perché a volte bisognerebbe essere corretti ed avere l’onestà intellettuale per ammettere i propri errori valutativi.

 

Anche se ancora a livello embrionale sta nascendo un Progetto serio ed i veri Progetti riescono a dare risultati anche nel breve periodo. Per una volta spogliamoci di falsa umiltà e gridiamo al mondo con orgoglio: noi siamo la capolista. Facciamolo uniti nel nome di una passione e di meriti che vanno attribuiti anche a coloro che con la loro assenza(presenza) e/o dissenso nei momenti critici hanno permesso questa svolta. Ma ora rompiamo gli indugi e ripopoliamo il Ceravolo. Questi ragazzi, questo Mister, questa Società e questo Presidente lo meritano.

 

Giuseppe Mangialavori

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Giuseppe Mangialavori

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