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Il cuore oltre i contagi

Scritto da Redazione

Calabro ridisegna il Catanzaro dimezzato dal Covid. Bisceglie battuto dalla grande determinazione del gruppo e dalla zampata di Curiale

Fino a a pochi giorni fa Catanzaro-Bisceglie doveva essere una pura formalità. Trentuno i punti di distacco tra le due squadre. Il Catanzaro in quarta posizione a un soffio dal Bari. Il Bisceglie profondamente penultimo con soli 24 punti e pochissime velleità per la fine della regular season.

Il Covid nello spogliatoio

Ma a 48 ore dalla partita il fantasma del Covid si materializza nello spogliatoio giallorosso. La doccia gelata segue le due trasferte in Campania (tre se aggiungiamo il viaggio a vuoto a Cava dei Tirreni), dove sono in atto focolai che potrebbero aver creato problemi anche nel gruppo di Calabro.

Tre giri di tamponi in meno di 48 ore. La prima sentenza arriva, come da protocollo FIGC, due giorni prima della gara. Dodici i positivi tra i tesserati giallorossi, sette sono calciatori. Una vera mazzata. Il Catanzaro decide di giocare. Lo annuncia il DG Foresti che lascia però un dubbio sull’esito degli ultimi tamponi processati sabato mattina. Il tutto a poche ore dall’inizio della partita.

Per fortuna l’elenco degli infettati non aumenta. In tarda mattinata c’è l’ufficialità: Catanzaro-Bisceglie si gioca regolarmente alle 17,30, come previsto dal calendario. Il racconto dei due giorni precedenti è necessario prima di tuffarsi nella questione tecnica della partita vinta dai giallorossi. Una vittoria fondamentale, pesantissima, a tratti eroica per le condizioni in cui è maturata.

La vittoria del gruppo

Il dramma del Covid, che ormai da un anno accompagna troppe famiglie italiane, è sotto gli occhi di tutti. Conviviamo quotidianamente con la paura del contagio. E immaginiamo la preoccupazione nello spogliatoio del Catanzaro alla notizia dei compagni infettati. Una squadra che vive almeno sei giorni su sette insieme, tra allenamenti, ritiri e partite. Una grande famiglia allargata. Ragazzi, uomini che a loro volta hanno mogli, fidanzate, figli, genitori anziani. Con che spirito ci si allena e ci si prepara alla partita quando sai che un tuo compagno non sta bene, che anche tu potresti essere contagiato?

Per tutto questo, la vittoria di oggi è una grande vittoria. Non solo per i tre punti importantissimi, non solo per le tante assenze, ma soprattutto per il cuore e l’abnegazione che ogni componente della rosa ha dimostrato, insieme all’attaccamento alla maglia e ai colori giallorossi. A volte sono solo slogan vuoti. Stavolta tutti i componenti dello staff dell’US Catanzaro merita un enorme grazie.

Con gli uomini contati

Le squadre fanno il loro ingresso in campo con l’inno storico “Aquile Aquile”. Come sempre c’è molta tristezza per uno stadio  colorato di giallorosso solo per i seggiolini e non per l’entusiasmo e il sostegno della tifoseria. Proprio quest’anno in cui questa squadra lo meriterebbe davvero.

A Calabro mancano Fazio, Martinelli, Contessa, Garufo, Porcino, Casoli e Verna: tre quarti della difesa e tutti gli esterni. Per mandare in campo undici calciatori, il tecnico giallorosso si affida all’esordio dal primo minuto di Pierno e Parlati, piazzati sulle due corsie laterali. Difesa inedita con Scognamillo, Riccardi e Gatti. In mezzo al campo Baldassin e Risolo. Solo davanti il Catanzaro ha i titolari Carlini e Di Massimo che sostengono Evacuo, preferito a Curiale. In panchina solo sette uomini, di cui due portieri e gli acciaccati Corapi e Jefferson.

La partita è subito difficile. Il Bisceglie conosce le difficoltà dei giallorossi e non si chiude a riccio. Sa bene che difesa e  centrocampo del Catanzaro non sono mai stati assemblati così e possono avere falle. I pugliesi manovrano bene e creano qualche apprensione dalle parti di un attento Di Gennaro. Il Catanzaro non riesce a costruire gioco. Risolo non prende in mano la squadra, Baldassin è troppo impreciso e la manovra farraginosa stenta a decollare, anche perché Di Massimo e Carlini sono ben marcati. Evacuo in avanti svolge il solito lavoro di fatica. Il primo tempo scivola su un giusto 0-0.

La zampata di Curiale

La ripresa non inizia nel migliore dei modi. Ci pensa Di Gennaro a salvare dal ko la sua squadra, distendendosi sulla destra e respingendo un colpo di testa di Mansour. Poi è Pierno con una grande diagonale a salvare in scivolata un goal quasi fatto.

Scampati i due pericoli il Catanzaro inizia a far girare palla. Calabro nel frattempo ridisegna la squadra e la adatta agli uomini disponibili in una sorta di 4-2-4 a propulsione offensiva. Di Massimo e Carlini sulle fasce più due attaccanti, i neo entrati Jefferson e Curiale. A testimonianza dell’attaccamento verso la squadra, anche Corapi viene lanciato nella mischia. Il capitano solo due settimane fa si era lussato la spalla. Il suo ingresso in campo è decisivo. La manovra ora è fluida.

Carlini ha meno compiti d’impostazione e può stare nel vivo delle azioni offensive. Si piazza a sinistra e dai suoi piedi arriva l’assist per il neo entrato Jefferson che calcia a rete. La conclusione è ribattuta da un difensore avversario, ma sulla palla si avventa Curiale come un falco, sblocca il risultato e decide la partita.

Festa, preoccupazione e futuro

Mancano circa 20 minuti alla fine. C’è da soffrire. Calabro si gira verso la panchina ma non ha più uomini per risistemare una squadra troppo sbilanciata. Bisogna serrare le fila, alzare le barricate. I ragazzi di Calabro reggono senza correre alcun pericolo sino al triplice fischio finale, anzi colpiscono anche un palo clamoroso con Carlini.

Come al solito il gruppo festeggia a centrocampo, stavolta con un pizzico di preoccupazione. La Ternana vola meritatamente in serie B surclassando l’Avellino che resta secondo. Vincono tutte le avversarie dirette del Catanzaro. Il Bari passa a Vibo, Catania e Juve Stabia che rincorrono conquistano anch’esse i tre punti. Mancano quattro giornate al termine della stagione. Il Catanzaro è lassù, atteso proprio da Juve Stabia e Catania, ma soprattutto dall’evolversi dell’emergenza-Covid. Oggi però ci resta in bocca il sapore di una certezza: questa squadra ci ha regalato una Pasqua serena e non mollerà di un millimetro fino alla fine.

Autore

Redazione

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4 Commenti

  • Bell’articolo, veramente esaltante che riassume tutto ciò che i tifosi sabato hanno pensato. Io sinceramente ero pessimista, addirittura ho scritto che mi sembrava una follia giocare in quelle condizioni e che rischiavamo di perdere. Invece sono stato smentito clamorosamente, ma ne sono CHIARAMENTE più che felice. Avevo sottovalutato lo spirito da combattenti di questa squadra. Ciò perchè nel tempo siamo stati disabituati a questa dote dal “minuetto” dettato da Auteri, che ha fatto anche a Bari una fine ingloriosa.
    Tutti eroi, ma mi sto convincendo che un ruolo importante in questa squadra lo sta svolgendo Di Massimo, anche se segna con il contagocce. Provate, durante una partita, a riuscire a guardare per un pò SOLO i suoi movimenti sul campo, penso che resterete colpiti dalla sua dinamicità e copertura di ampi spazi, pur essendo una punta dopotutto, che alla fine risultano determinanti nell’economia della squadra. Merito anche di Calabro??

  • I NOSTRI 3 PUNTI CONQUISTATI CON GRANDE SPIRITO DI SACRIFICIO SONO STATI ANNULLATI DAL RIGORE RIDICOLO REGALATO AL BARI . PURTROPPO PER NOI E’ UNA LOTTA IMPARI .

  • Forza Catanzaro. Cerchiamo di difendere il 4°posto. Il 3° posto è già stato comprato da De Laurentiis. In Italia e soprattutto in Serie C si può. Pezzi di merda.

  • Oltre al raccomandato Bari aggiungerei l’Avellino che ha vinto rubando molte partite, compreso la nostra. L’importante è conservare questo spirito di squadra e lottare fino all’ultima partita, convincendosi che in serie C conta di più il carattere rispetto alla tecnica. Comunque vada ci stiamo togliendo belle soddisfazioni ed è un vero peccato non poterli gratificare con la nostra presenza, anche se con il cuore so che siamo in tanti a seguirli e a sognare un grande finale di stagione…….. Forza Aquile sempre……..👍❤️

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