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Catanzaro-Catania 1-1: l’analisi tecnico-tattica

La sotto-fase di finalizzazione si è dimostrata ancora una volta sterile e il gol su azione manca ormai da troppo tempo

Il Catanzaro pareggia ancora e non riesce a sconfiggere il Catania tra le mura amiche. Ospiti in vantaggio con una bella punizione di Russini e rimonta dei padroni di casa grazie al rigore calciato da Carlini. I giallorossi si dimostrano poco brillanti in fase offensiva e il gol su azione continua a non arrivare.

I sistemi di gioco

Il Catanzaro scende in campo con un 3-4-2-1 fluido che si trasforma in 5-2-2-1 in fase di non possesso grazie ai movimenti dei due esterni di centrocampo che diventano dei veri e propri terzini.

Il Catania schiera un 4-2-3-1 in ogni fase di gioco, complice il movimento senza palla di Greco che si posiziona dietro la prima punta e in mezzo ai due esterni di attacco.

Gli interpreti

La porta giallorossa è difesa da Branduani. Il trio difensivo è composto da Scognamillo sul centro-destra, Fazio centrale e Martinelli sul centro-sinistra. Sui lati Bearzotti a destra e Porcino a sinistra. Il centrocampo è occupato da Verna Risolo con Carlini Bombagi dietro Vazquez. 

La fase di possesso palla

I giallorossi si dispongono con un 3-2 più il portiere in sotto-fase di costruzione del gioco. Davanti a Branduani, l’ampiezza destra di costruzione è occupata da Scognamillo, quella sinistra da capitan Martinelli e al centro si posiziona Fazio. I fulcri del gioco sono i due centrocampisti centrali a cui è affidato il compito di ricevere palla dalla linea da tre e sviluppare trame offensive.

Il Catania parte molto aggressivo in prima pressione e nei primi venti minuti di gara impensierisce la costruzione dei padroni di casa con una serie di aggressioni e transizioni positive. In particolar modo sulla fascia destra catanzarese Scognamillo appare sin da subito in difficoltà contro la vivacità di Russini, il quale, dopo soli nove minuti, lo costringe a fare fallo prendendosi il primo cartellino giallo dell’incontro.

Lo stesso Russini calcia la punizione e porta in vantaggio i siciliani. Branduani nell’occasione sembra troppo remissivo e resta fermo sulle gambe senza nemmeno tentare di respingere una palla che, seppur calciata bene, disegna una traiettoria non molto angolata.

A questo punto il Catania spegne gli ardori iniziali e il Catanzaro reagisce. Al 20′ ottimo sviluppo di gioco dei giallorossi che gestendo il possesso palla sulla fascia destra cambiano immediatamente il fronte cercando l’ampiezza dal lato opposto con Risolo che pesca Porcino. Il laterale mancino calcia verso l’area di rigore e il suo cross viene ribattuto dalla mano di Calapai. Secondo l’arbitro è dentro l’area e di conseguenza assegna un rigore generoso successivamente realizzato da Carlini. 

Rispetto ai precedenti incontri si notano meno rotazioni sugli esterni e i due giocatori in zona di rifinitura non riescono quasi mai a trovare zona luce per poi creare azioni pericolose. Gli attacchi in zona centrale sono pressoché inesistenti e la sotto-fase di finalizzazione è sterile. Vazquez si muove benissimo senza palla cercando spesso la zona di profondità ma il centrocampo giallorosso difetta di qualità e non riesce a servirlo con i corretti tempi di gioco.

Il Catanzaro crea pericoli principalmente su azioni da corner e sono ghiotte le occasioni sprecate da Martinelli Vazquez, entrambi abili a vincere i duelli contro le marcature a uomo della difesa siciliana ma meno bravi nel concludere verso la porta avversaria.

Nella ripresa mister Calabro prova a cambiare qualcosa tatticamente e con una girandola di sostituzioni passa ad un 5-3-2. La squadra non ne beneficia, anzi, appare confusa e nervosa. Il gol non arriva e fioccano cartellini gialli.

La fase di non possesso palla

Nelle situazioni di prima pressione il Catanzaro si dimostra meno aggressivo rispetto al passato. La disposizione 2-3 del Catania, in sotto-fase di costruzione, manda in confusione i tre giocatori offensivi giallorossi che non riescono a trovare i giusti riferimenti. La squadra appare lunga e i reparti sfilacciati non danno compattezza.

Superata la prima linea composta da Vazquez e dalle due mezze-punte, i padroni di casa costruiscono linee di attesa formando una difesa a cinque con le scalate dei due esterni che diventano veri e propri terzini e un centrocampo con soli due giocatori.

Molto interessante il posizionamento di Greco. Il giocatore classe 2001 si dimostra molto intelligente tatticamente, eseguendo bene i propri compiti in tutte le fasi di gioco. Con gli ospiti in possesso palla alterna gioco sui piedi a strappi in profondità, non dando riferimenti ai giallorossi.

Il Catania impronta la partita sugli uno contro uno sugli esterni. In alcune occasioni i difensori giallorossi perdono i duelli mentre in altre fanno ricorso ai falli.

Pasquale Fazio calciatore del Catanzaro

 

Cos’ha funzionato?

La reazione dopo il gol subito. Il Catanzaro si è dimostrata squadra di grande carattere e personalità.

L’organizzazione sui calci piazzati offensivi. Le migliori occasioni sono arrivate dalle palle ferme. I giallorossi, grazie ad una serie di blocchi ben preparati da mister Calabro, si sono spesso liberati dalle marcature vincendo i duelli in area contro i difensori siciliani. Peccato non aver concretizzato alcune occasioni.

Cosa non ha funzionato?

La prima pressione è stata disordinata.

La sotto-fase di finalizzazione si è dimostrata ancora una volta sterile e il gol su azione manca ormai da troppo tempo. Nonostante il problema sia da ritrovare nei principi di tattica offensiva e di conseguenza nella loro applicazione, un cambiamento nello schieramento offensivo potrebbe favorire la risoluzione di queste difficoltà. La soluzione migliore potrebbe essere quella di posizionare un solo trequartista dietro a due punte centrali, le quali garantirebbero maggiore peso e porrebbero in affanno le difese avversarie.

Avere in rosa tre attaccanti come Vazquez, Cianci e Curiale è un lusso per la categoria e sembra giunto il momento di colmare le lacune tattiche offensive, già ampiamente emerse nello scorso campionato, con il peso e le qualità individuali dei singoli giocatori.

 

Autore

Giovanbattista Romeo

2 Commenti

  • Guardando la partita, ho notato che i nostri calciatori sono come ingabbiati in chissà quali schemi e quali tatticismi gli hanno inculcato nella testa…. hanno bisogno forse di maggiore libertà di azione e sempre secondo il mio modesto parere, Carlini retrocesso in mediana a smistare la palla, due punte fisse, e due ali che crossino….. mi sembra che Vandeputten è Rolando possano andare bene. Forza Aquile

  • E il Bari ci ha raddoppiato, per non parlare degli altri distacchi. Se non vinciamo 3-4 partite addio serie B anche quest’anno. Tutti stanno trovando la quadra, noi ancora balbettiamo. Speriamo di fare risultato domani ad Avellino.

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