C’è un momento, in ogni stagione, in cui le parole lasciano il posto ai fatti.
Per il Catanzaro, quel momento è arrivato. Dopo otto giornate senza vittorie, con un calendario severo e un’infermeria sempre più affollata, la squadra di Alberto Aquilani è chiamata a una svolta: ritrovare se stessa, il proprio gioco e quell’identità che ha reso grande la squadra giallorossa negli ultimi anni.
Un avvio complicato
La Serie B è un campionato che non perdona: ogni errore si paga, ogni occasione mancata pesa come un macigno. Il Catanzaro ha pagato dazio, tra sfortuna e disattenzioni, e adesso deve ripartire dalle basi — lavoro, concentrazione e compattezza.
L’idea di gioco resta chiara, ma servono concretezza e cattiveria, soprattutto nei momenti decisivi delle partite.
L’infermeria si allunga
Le notizie mediche non aiutano, Bruno Verrengia ha riportato una lesione muscolare e dovrà stare fermo per diverse settimane. Pompetti resta out a lungo termine, Di Francesco ha subito un intervento e tornerà solo a fine anno, mentre Bettella e Frosinini sono monitorati quotidianamente dallo staff medico.
Una lista pesante, che limita le scelte del tecnico ma apre le porte a chi, finora, ha avuto meno spazio. Potrebbe essere il momento di scoprire nuove energie dentro il gruppo, nuove risorse caratteriali.
Fiducia e continuità
La società ha confermato la propria fiducia in Aquilani: una decisione di continuità e di visione, che vuole proteggere il progetto tecnico ed evitare scossoni.
Un segnale di stabilità in un ambiente dove la pressione è sempre altissima, ma anche la passione — come dimostrano i tifosi, che al “Ceravolo” non hanno mai smesso di sostenere la squadra.
Una città che non molla
Catanzaro vive di calcio. È una città che soffre e sogna con la stessa intensità, che sa rialzarsi anche nei momenti più bui.
Oggi serve proprio questo spirito: compattezza, sacrificio, cuore. Perché il calcio, in fondo, è lo specchio di chi lo vive. E il popolo giallorosso, quando serve, sa trasformare la delusione in forza.
Verso la sfida col Palermo
Sabato sera, alle 19:30, il “Ceravolo” accoglierà il Palermo. Una gara difficile ma perfetta per tentare la riscossa. Servirà lucidità, ma anche coraggio: vincere non sarebbe solo questione di classifica, ma di identità.
Il Catanzaro ha bisogno di ritrovare se stesso. E il pubblico è pronto, ancora una volta, a spingerlo oltre l’ostacolo.
Redazione 24


Cara Redazione, ma davvero pensate che ci sia la possibilità di vincere con il Palermo?? Si vede che non avete visto nemmeno una partita di questa serie B. Io li ho viste quasi tutte e vi posso garantire che a parte la Samp, non c’è squadra che gioca peggio del Catanzaro PURTROPPO, compreso il Mantova che ci straccerà in quattro, salvo miracoli.
Caro Corner questa volta hai toppato di brutto. Forza Catanzaro sempre….
Concordo con Corner53.
L’ottimismo è una cosa la realtà è un’altra, analisi giusta fatta da corner.
Io invece sono ottimista a condizioni che: Antonini fermi il finlandese, Cassandro venga retrocesso a terzino e fermi Brunori, e su Segre ci metterei per la partita della vita Paura, non so Bashi quanto possa essere utile anche l’idea di Neumah , qualcosa bisogna inventarsi. L’importante è che non giochino Di Chiara , Pontisso al massimo 30 minuti e Cassandro all’ala . Pandolfi o Seha dal primo minuto, Iemmello nel secondo tempo al posto di Oudin.
Forse gli infortuni possono essere una fortuna, abbiamo una rosa troppo vasta e magari qualche giocatore fino ad oggi trascurato, potrà mettersi in mostra