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Catanzaro Trapani 6-3: l’analisi tecnico-tattica

Scritto da Davide Greco

Al termine della regular season il Catanzaro è terzo. Ultimi 90 minuti pazzeschi che si concludono con i festeggiamenti del presidente Noto sotto la curva.

Nemmeno Steven Spielberg avrebbe immaginato un epilogo di stagione come quello visto al Ceravolo. In una giornata fredda e ventosa le aquile subiscono tre reti in dieci minuti, ma come la Fenice risorgono dalle ceneri e strapazzano gli ospiti con un risultato tennistico.

Testa già ai play-off per i siciliani che schierano molte seconde linee e rimediano una brutta figura. Mantenere il ritmo partita è importante, chissà che la seconda posizione non si riveli un’arma a doppio taglio per i ragazzi di Italiano.

Qui non è football…

Aiutati da un clima tipicamente londinese, Catanzaro e Trapani si sono regalati un primo tempo spettacolare con azioni in velocità e difese alla viva il parroco. Dopo 9 minuti di gioco il risultato era di 3-1 in favore degli ospiti con i tifosi di casa attoniti a chiedersi cosa stesse accadendo.

Al termine della prima frazione di gioco il Catanzaro guadagnava gli spogliatoi in vantaggio per 4 reti a 3 con il pubblico in visibilio per il carattere mostrato in campo. Premiamo il tasto Rewind.

Agli ordini di mister Italiano, il Trapani è sceso in campo con il collaudato 4-3-3 ma privo di molti elementi di spessore. Ferrara in porta e difesa affidata a Ramos Franco Mulè e Scrugli, mediana affidata a Toscano Tolomello e Girasole, in attacco Golfo Evacuo e Fedato.

Falcidiato da alcune assenze importanti sulla verticale destra, Auteri ha deciso per un inedito 4-3-3 con Furlan fra i pali, Nicoletti Riggio Figliomeni e Celiento in difesa, Maita De Risio e Iuliano in mezzo, Fischnaller Bianchimano e Giannone in attacco.

Moduli dunque a specchio e squadre vogliose di premere sull’acceleratore fin dal primo minuto. Le prime battute hanno premiato la capacità degli ospiti di capitalizzare tre grossolani errori della difesa giallorossa.

Cosi ha aperto le danze Golfo che ha approfittato di una dormita di Riggio per battere Furlan, pareggia subito Fischnaller che approfitta di un errato disimpegno di Franco, ritorna in vantaggio il Trapani con Evacuo che raccoglie un cross rasoterra di Golfo smarcato di tacco da Toscano che a sua volta realizza poco dopo la terza rete approfittando di uno scontro fortuito fra Riggio e Figliomeni.

In un clima più che surreale il Catanzaro ci ha messo un po’ a riordinare le idee, ma nonostante il passivo le aquile sono rimaste lucide e hanno iniziato a manovrare gioco trovando le giuste misure a centrocampo.

È proprio sulla linea mediana che i giallorossi hanno stravinto il confronto ed è in particolare dai piedi di Iuliano e Maita che sono nate le azioni più pericolose che hanno portato Giannone e D’ursi a sfiorare il gol. Al 35° lo stesso Iuliano tenta la botta, deviazione e palla in rete. Le streghe si sono già allontanate.

Adesso il Catanzaro ci crede, lo sente nelle gambe, lo intuisce nella capacità di palleggio e verticalizzazione. Passa una manciata di minuti e capitan Maita lascia una di quelle firme che resteranno scolpite nella memoria dei tifosi. Pareggio!

Il Catanzaro fa la voce grossa, Maita si avventa su una seconda palla e serve De Risio che taglia in due la difesa ospite lanciando per Bianchimano che controlla e insacca realizzando la sua più bella rete in giallorosso. Il ribaltone è servito.

Sette reti nei primi quarantacinque minuti di gioco non si vedono nemmeno oltremanica e quando capita di assistere a un match che termina 4-3 le pagine dei media osannano lo spettacolo del calcio inglese. Al Ceravolo lo spettacolo è andato avanti anche nella ripresa.

Dancing in the rain

Ripresa che inizia a ritmi leggermente più bassi con il Trapani ancora stordito e il Catanzaro che si prepara a sferrare il morso fatale. Al 50°esimo Fischnaller a tu per tu con Ferrara colpisce il palo esterno, pochi minuti più tardi Celiento insacca di testa su punizione di Iuliano.

Iuliano danza sotto la pioggia e serve Giannone che prova il sinistro a giro ma la sfera termina poco alta. Maita risponde con un dribbling secco che lascia sul posto due avversari, tiro a botta sicura e Ferrara si salva in corner.

Alla sesta e ultima marcatura ci pensa D’Ursi che sugli sviluppi di un corner si avvita in area e insacca per la gioia del pubblico. Festa grande!

Il tripudio sugli spalti segue la ritrovata armonia e serenità in campo con Figliomeni che si prolunga in un sincero abbraccio di benvenuto nel professionismo al numero 33 Alberto Cristiano (classe 2002). Di ruolo ala destra.

Finisce con i festeggiamenti sotto la curva, con Noto che abbraccia e stringe la mano a tutti gli artefici di un campionato strepitoso. Regular season vissuta fra momenti esaltanti e qualche delusione cocente. Poco importa, ciò che conta è l’unità di intenti verso un obiettivo alla portata del Catanzaro e di Catanzaro.

Alla viva il parroco

Considerato l’approccio alla gara e alcune dinamiche motivazionali, l’analisi della difesa a 4 del Catanzaro non è certamente positiva. Nei primissimi minuti più che a una sbandata si è assistito a un cappottamento.

Ad inizio gara si è sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare: appoggi, distanze, capacità di uscire dal pressing e impostazione della manovra. Cos’è che non ha funzionato è presto detto. Celiento Riggio Figliomeni e Nicoletti vengono da percorsi ed esperienze diverse.

Riggio in particolare ha sofferto le distanze più corte, il raggio d’azione più limitato e la mancanza di compagni liberi da marcatura sulla mediana. Nicoletti non ha trovato la profondità e non ha mai rischiato il fraseggio perché preoccupato da Scrugli e Fedato pronti ad aggredire la corsia.

Celiento e Figliomeni dal canto loro hanno provato a insistere con il giro palla per dare ai compagni di reparto la possibilità di prendere dimestichezza con le nuove posizioni in campo, ma anche loro hanno fatto i conti con Golfo da una parte ed Evacuo dall’altra. Non proprio due novellini.

Se in difesa si sono viste le streghe a centrocampo è stata tutta un’altra musica. Maita Iuliano e De Risio (quest’ultimo in posizione centrale davanti la difesa) sono tre autorità che il Trapani non poteva pensare di ostacolare con Tolomello Toscano e Girasole. Confronto impari.

La maggior qualità della mediana giallorossa è venuta fuori con un possesso palla quasi ininterrotto e un numero indefinito di passaggi che hanno messo sotto pressione la difesa ospite.

Proprio fra gli ospiti capitan Franco è quello che ha vinto la palma di peggiore in campo insieme a Tolomello. Quest’ultimo schierato davanti la difesa ha sbagliato anche gli appoggi più semplici finendo per compromettere la gara dei compagni.

La fase difensiva del Trapani è stata a dir poco imbarazzante anche per la colpevole abitudine dei due terzini ad alzarsi e lasciare dunque isolati Franco e Mulè, facili prede da aggredire. Proprio dal pressing alto sono arrivati i primi due gol dei giallorossi più un’altra occasione per Giannone.

Manco a dirlo in attacco ha brillato solo Bianchimano, ma il motivo va ricercato nella centralità della manovra offensiva del modulo adottato. Per Giannone e Fischnaller ci sarà tempo e modo di mettersi in mostra quando il Catanzaro tornerà al 3-4-3 che tanto premia l’ampiezza delle giocate.

Un gol da cineteca

Bellissimo il gesto tecnico-tattico del presidente Noto che è andato a festeggiare con i giocatori sotto la curva. Abbracci e strette di mano con tutti a testimonianza di un’unità di intenti più forte e sentita che mai.

La stagione non è ancora finita, altri verdetti e prove di maturità attendono le aquile, oggi finalmente consapevoli che chi gioca col cuore non teme la sorte.

Autore

Davide Greco

5 Commenti

  • fantastici anche se lontano da Catanzaro ma semprte vicino ai colori giallorossi, spero di vederla
    nelle sfere alte del calcio che conta………………viva il Catanzaro pensando ai bei tempi quando era in seria A………………..abbracci a tutti donato Giuseppe

  • Un elogio particolare va senz’altro ai ragazzi della curva che hanno dimostrato una maturita’ calcistica e una fedelta’ encomiabile nei confronti della squadra , soprattutto nei momenti di difficolta’, che secondo me non ha pari in Italia.
    Grazie Ragazzi di esserci.

  • Pensavo fossimo di più ieri allo stadio, peccato per chi non è venuto, spettacolo nello spettacolo. Iuliano ha fatto grandi cose, anche de risio ha fatto una buona partita. Godiamoci questa vittoria. Ai playoff ci deve essere il pubblico ed i tifosi che tutti conoscono Riempiamo il Glorioso ceravolo

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