Crotone-Catanzaro 2-1: la cronaca

Super Crotone e giallorossi a tappeto: il discorso salvezza si complica, ma è ancora possibile.

CROTONE – Il Catanzaro perde meritatamente a Crotone nel match dell’anno per i pitagorici e vede allontanarsi, seppur in modo lieve, il treno play-out. L’Avellino ha infatti battuto l’Albinoleffe (ma naturalmente anche le Aquile dovranno sostenere il confronto con i seriani tra le mura amiche), mentre la Ternana è riuscita a portar via un punto da Torino. Con la vittoria della Cremonese le Aquile tornano così ultime in classifica in coabitazione con l’Albinoleffe.

Diamo a Cesare quel che è di Cesare, i rossoblu hanno davvero disputato una gran bella partita al cospetto di un Catanzaro troppo contratto nella propria metà campo per tutto l’arco dei novanta minuti e che è mancato in due tre uomini che nelle scorse partite avevano fatto la differenza. Merito al Crotone, ma anche giornata decisamente storta per le Aquile che comunque non pregiudica affatto le loro possibilità di raggiungere il porto della salvezza (anche il Bari è uscito a mani vuote dal campo dell’Atalanta), ma soprattutto lo spareggio play-out, che dista ora tre lunghezze. Corona e compagni hanno quindi l’obbligo di crederci, così come tutto l’ambiente giallorosso, e ripartire subito in vista del match di sabato prossimo contro l’Arezzo di Floro Flores.
La partita ha visto il Catanzaro messo sotto già dai primi minuti, anche dopo il gol di Corona, da un Crotone che ha disputato la “partita della vita” e che ha avuto nella velocità e nelle invenzioni degli esterni d’attacco Sedivec e Jeda le armi che alla fine l’hanno portato ad accaparrarsi l’intera posta in palio. Anche nel secondo tempo il leit-motiv dell’incontro non si è discostato da quello della prima frazione di gioco, con il Crotone che ha leggermente allentato la pressione (obiettivamente era impossibile tenere il ritmo infernale del primo tempo per tutto l’arco dei 90’) ma che ha comunque continuato a mettere in difficoltà i giallorossi, incapaci di sfruttare al meglio gli spazi concessi dalla difesa rossoblu, forse non il reparto migliore della squadra di Gasperini. Il gol dell’azzurro Pellè non è stato che la logica conseguenza di quanto visto in campo. Perfetto poi il Crotone nell’amministrazione del vantaggio, anche se all’ultimo secondo De Simone è stato sfortunato nel mancare per pochi centimetri il gol del pareggio.

LE FORMAZIONI

Giordano doveva fare a meno di Tedoldi e Del Grosso e gettava nella mischia il giovane Urbano al posto dell’ex salernitano. Inoltre rispetto al match contro il Modena il tecnico transteverino giocava sin dal primo minuto la carta Pellicori a fianco di Corona, dirottando Greco sulla sinistra. Ceccarelli prendeva il posto di Venturelli al fianco di Lekè al centro della difesa, dopo lo stop forzato nel match contro il Modena.
Dall’altra parte Gasperini presentava la sorpresa Piocelle a fianco di Cardinale in mezzo al campo al posto di Konkò, che l’anno scorso aveva fatto davvero male ai giallorossi. Per il resto nessuna sorpresa rispetto alla vigilia.

LA CRONACA

Il primo sussulto del match era di marca pitagorica con una girata sul primo palo di Piocelle su cross di Angelo, finita a lato. Ma subito dopo, per l’esattezza al 10’, un lancio lungo dalle retrovie di De Angelis pescava Corona letteralmente dimenticato dalla difesa rossoblu. Il bomber di Cinisi, vero spauracchio dei pitagorici, si veniva a trovare solo davanti a Soviero e “uccellava” il pipelet napoletano in uscita con un “cucchiaio” che ammutoliva lo “Scida”. Ma il Crotone non ci stava e riusciva a trovare la forza di ripartire e di chiudere in contropiede i giallorossi. Belardi si dimostrava attento sulle conclusioni di Juric e Sedivec, con gli uomini di Gasperini che tuttavia, trascinati da un irresistibile Jeda, riuscivano a riacciuffare il pari al 22’: azione insistita dell’estroso centrocampista brasiliano e palla che arrivava a Sedivec che, dopo un batti e ribatti in piena area di rigore si ritrovava il pallone tra i piedi e di punta faceva esplodere lo “Scida”. Al 26’ arrivava la risposta del Catanzaro con una bella azione di (indovinate chi?)… Corona, che seminava il panico in mezzo alla difesa rossoblu e concludeva rasoterra dal limite, con Soviero che si superava e sventava il pericolo. Il primo tempo si chiudeva con un brivido per il Catanzaro che si salvava con Giannone sulla linea (pericolo sventato poi definitivamente da Corona) dopo che i giallorossi erano stati costretti a sostituire Gissi (guai muscolari) con De Simone.
Nella ripresa subito occasioni a iosa per gli ospiti: al 47’ un tiro-cross di Angelo non trovava nessuna deviazione da parte dei suoi compagni. Al 61’ cross di Piocelle con Jeda che faceva la torre per Pellè che di testa da pochi passi colpiva in pieno la traversa. Uscivano Pellicori, Miceli da una parte e Jeda dall’altra e lasciavano il posto rispettivamente a Ferrigno, Miceli, e Zeytulaev. Al 73’ però, proprio nel momento in cui i giallorossi sembravano riuscire a contenere con meno sofferenza le folate dei rossoblu, arrivava la doccia fredda: bella azione di Angelo sulla destra che giungeva al cross e trovava puntuale Pellè che, appostato sul secondo palo, di testa svettava e metteva a segno la sua terza rete in sei partite con la maglia degli “squali”. Squali che erano bravi a condurre i restanti minuti in scioltezza. Subentrava il nervosismo in campo: rosso per Maietta, autore di un fallo da tergo su Greco, fuori anche lo stesso ex genoano per infortunio e pochi secondi dopo anche Urbano era costretto alla doccia anticipata per un calcio rifilato a Soviero. Brividi per lo “Scida” con il colpo di testa di Lekè bloccato da Soviero e soprattutto con la sassata di De Simone dal dischetto dell’area di rigore ad una manciata di secondi dal fischio finale che terminava per un filo d’erba a lato.
Il pubblico pitagorico poteva così “esultare” per la vittoria dell’anno con i soliti cori di giubilo dopo ogni vittoria: “Tornerete in serie C…”, “chi non salta un giallorosso…”.

Pier Santo Gallo

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Pier Santo Gallo

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