La Striscia

Due «sassate» del Matera e prima sconfitta per il Catanzaro

Scritto da Redazione

I giallorossi non brillano, giocano bene a sprazzi ma non basta per battere l’ottima squadra di Auteri che trova la vittoria con un rocambolesco calcio di rigore all’ultimo istante. Ora il derby a Cosenza

Non porta bene la prima in notturna del Catanzaro contro il Matera guidato dall’ex Auteri che per la seconda volta in due anni, castiga le aquile nei minuti di recupero.
La cornice di pubblico per la quinta di campionato è buona, sono più di quattromila gli spettatori presenti al “Ceravolo” con una cinquantina di tifosi materani, sistemati in curva “Mammì’”.
La partita è bella sin dall’inizio, le due squadre giocano a viso aperto per vincerla, non poteva essere diversamente, conoscendo le caratteristiche dei due tecnici in panchina.
I problemi del Catanzaro che Moriero denuncia da giorni nelle conferenze stampa che precedono le partite, sono purtroppo reali e la sfida di ieri confermano in toto le dichiarazioni preoccupate del tecnico in termini d’inferemeria affollata.
Ilari, Kamara e Fofana, si vedono solo in abiti borghesi quando attraversano il campo per accomodarsi in tribuna, Pacciardi tiene una ventina di minuti e dopo l’ammonizione finisce di contrastare, Maiorano, subentrato in luogo di Pacciardi nella ripresa, dopo venti minuti non ne ha più e Vacca (anche lui non al top della condizione)non è supportato e non è quello delle prime quattro partite.

In più aggiungiamo Barraco che se a Melfi non parte dall’inizio è perché evidentemente non sta bene, Di Chiara che esce in barella, perché anche lui (lo dirà Moriero a fine gara) aveva qualche problema e Morosini che si accomoda in panchina, ma giacché non è entrato, è lecito chiedersi se era o non era in condizione.
E’ chiaro che quanto suddetto non è una scusa per giustificare una sconfitta dove il Matera non ha rubato nulla, ma ci sono delle circostanze che non possono essere ignorate. E non possiamo neanche negare, che forse, specie nella ripresa dopo la sfuriata dei giallorossi, quando il Matera ha alzato la linea difensiva, un rinforzo a centrocampo (Morosini) per uno dei tre d’attacco, doveva entrare.

Il punto di domanda è sempre lo stesso: Morosini era in condizione?
Quando il Catanzaro passa in vantaggio all’undicesimo, lo fa con una classica ripartenza di Russotto, la palla conquistata a centrocampo, dopo un contrasto vinto sulla trequarti e via verso l’area di rigore con il conseguente fallo del difensore lucano.  Il Catanzaro passa in vantaggio con il fantasista che realizza il suo secondo centro in campionato e potrebbe raddoppiare con Pagano prima e Silva Reis dopo, su cross tagliato di Di Chiara.
I minuti passano e il Matera alla ricerca del pareggio e dopo la mezzora alza il proprio baricentro con Guerra, Coletti  e soprattutto capitan Iannini, che sale in cattedra.

I biancoazzurri di Auteri, approfittando dell’ammonizione comminata a Pacciardi, che a quel punto smette di contrastare a centrocampo, sono adesso in avanti con percussioni continue che creano grattacapi alla retroguardia giallorossa.
Letizia fra le linee fa il Russotto in maglia bianco azzurra e spesso i nostri due centrali, che non si alzano per aiutare un centrocampo in palese difficoltà, nell’uno contro uno vanno in difficoltà.

Quando inizia a piovere, il terreno di gioco diventa sempre più scivoloso, e la squadra di Moriero che ha nella circolazione veloce della palla uno dei suoi punti di forza va in sofferenza. Proprio un errore di trasmissione del pallone (passaggio avventato a Bindi che non controlla di piede la sfera) provoca l’azione da dove scaturisce l’ennesima rete subita su palla inattiva. Il colpo di testa del terzino Mucciante è imparabile per il portiere giallorosso.
Nella ripresa il Catanzaro riparte con lo stesso schieramento del primo tempo, ma dopo dieci minuti, dove il Matera con due azioni interessanti stava mettendo alle corde i giallorossi, il cambio Pacciardi – Maiorano è cosa logica.
Per circa quindici minuti, i giallorossi pur senza creare occasioni pericolose riescono ad allentare la pressione del Matera, la squadra si alza e Vacca, supportato da Maiorano, dirige bene la manovra, ma l’imprecisione nella trasmissione del pallone c’è sempre.

In questo frangente è brava la squadra di Auteri a sapersi anche difendere, non lasciando mai nell’uno contro uno i rapidi esterni catanzaresi e raddoppiando le marcature, specie sulle corsie laterali. Russotto è sempre pericoloso quando parte, ma le sue incursioni (deliziosi alcuni suggerimenti nel cuore dell’area di rigore avversaria) sono poche supportate dai compagni del reparto offensivo.
Con il calo della condizione atletica e soprattutto con Maiorano che non ha più la vivacità dei minuti iniziali, con Silva Reis che aveva corso per almeno un’ora per contrastare su centrocampisti e difensori avversari, i lucani per non subire utilizzano l’arma dell’attacco; i difensori si alzano sulla linea dei centrocampisti cercando la superiorità numerica e il già approssimativo centrocampo dei giallorossi va di nuovo in sofferenza.

L’impostazione dell’azione catanzarese è affidata totalmente ai difensori che come nei minuti finali della prima frazione di gioco (quando si subisce il goal del pari) sono imprecisi nei passaggi e ogni pallone giocato male, crea potenziali pericoli per la porta di Bindi.

Il Matera sfiora il raddoppio almeno in due occasioni e il Catanzaro potrebbe ripassare in vantaggio, solo con un bel cross di Squillace (entrato per Di Chiara anche lui uscito per infortunio) e Silva Reis in scivolata non ci arriva per poco. 

Dalla sua parte il brasiliano ha l’attenuante, che oltre a non essere un rapace d’area è poco lucido per aver corso su ogni avversario che gli capitava davanti.
La beffa finale arriva con il calcio di rigore subito negli ultimi istanti di gioco.
Un Matera sempre più arrembante colleziona corner e calci piazzati dalla trequarti; proprio su uno di questi, il rinvio di Squillace con la testa è centrale nell’area di rigore (di testa si rinvia sempre lateralmente e quindi secondo goal ancora regalato) e Albadoro è falciato in area.
L’esecuzione del rigore e la conseguente realizzazione è un qualcosa difficile da vedere sui campi di calcio.

Il tiro è parato due volte da un portentoso Bindi, la ribattuta è ripresa per ben due volte dagli avversari che con Di Noia non sbagliano il tiro a rete da due passi e portano a casa la seconda vittoria consecutiva in trasferta.
I tifosi giallorossi rimangono attoniti per com’è stato subito il vantaggio del Matera e la domanda che tutti si pongono è la seguente: i difensori dov’erano?

Purtroppo sono errori pagati a caro prezzo; i due goal subiti hanno precise responsabilità con errori dei singoli e sono episodi su cui bisogna lavorare compresi i goal presi da palla inattiva presi in questo inizio di torneo.

L’andazzo complessivo della partita è da rivedere perché c’è da chiedersi se un Catanzaro con i suoi uomini al 100% della condizione fisica, avrebbe regalato tanto campo agli avversari, specie nel mezzo.  
Inutile adesso piangersi addosso, è necessario fare quadrato e cercare di recuperare gli infortunati e guardare avanti, anche perché adesso si giocherà non più con i ritmi di adesso, cioè senza turni infrasettimanali.
Ci aspetta un derby difficilissimo per come si prepara nella città cosentina e non c’è proprio il tempo di guardare indietro, perché la Lega Pro è questa, e anche i risultati e le difficoltà delle altre squadre blasonate contro squadre non accreditate, lo confermano.
Tutti a Cosenza...speriamo oggi di sapere come.

Salvatore Ferragina

Autore

Redazione

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