Avversario di turno

Genoa: l’ennesimo anno zero di Preziosi

Preziosi Presidente del Genoa
Scritto da Redazione

Allo stadio Luigi Ferraris il Catanzaro sfiderà il club italiano più antico nel terzo turno di Coppa Italia tra emergenza Covid e continue rifondazioni

Di solito, nelle sfide di Coppa Italia tra squadre di A e di C, quelle della massima serie tendono a centellinare le forze, vista la caratura dell’avversario. A Marassi, anche se il Genoa dovesse schierare le seconde linee, non sarà così. Battere il Catanzaro per il Grifone significa incontrare la Sampdoria al turno successivo. Un’occasione troppo ghiotta per i tifosi, per questo è lecito aspettarsi ritmi alti e concentrazione, nonostante il dislivello di talento in campo.

Il Genoa è stato la squadra più colpita dal Covid-19, con un picco di ben quattordici giocatori positivi lo scorso mese. Molti di loro sono però ora tornati a disposizione come capitan Criscito che rientrerà già dalla prossima in campionato.

L’ANALISI TECNICO TATTICA

Per l’ennesima volta negli ultimi anni il Genoa ha cominciato da zero. È da ormai tre stagioni che la squadra di Preziosi, priva di progettualità, si ritrova invischiata per la lotta salvezza. Maran, giunto quest’estate in Liguria, ha il compito di riportare i rossoblù a metà classifica. L’ex tecnico del Catania ha abbandonato il suo storico 4-3-1-2 (a tratti 4-3-2-1 sia col Chievo che col Cagliari) in nome della difesa a tre, più attagliata alle caratteristiche della rosa. I rossoblu negli ultimi quindici anni sono una delle squadre ad aver utilizzato di più quel tipo di schieramento difensivo. Nessuna squadra più del Grifone, già dai tempi di Gasperini ha prodotto braccetti da difesa a tre, spesso ex terzini riconvertiti in centrali. Maran contro il Catanzaro pescherà dalla panchina e dovrebbe dare fiducia a Biraschi, centrale molto aggressivo e tecnico che proverà ad anticipare le punte giallorosse sulle ricezioni spalle alla porta e che parteciperà alla costruzione del gioco anche oltre il centrocampo.

Sulle fasce dovrebbero agire Zappacosta e Luca Pellegrini, due tornanti profondi e intensi, l’ultimo particolarmente abile nei cross verso il secondo palo. In attacco occhio alla coppia ShomurodovScamacca, con Destro come possibile outsider. L’uzbeko è un giocatore tecnico nonostante il fisico dinoccolato, con un’ottima sensibilità nelle sponde, utile per attivare gli inserimenti delle mezzali. Scamacca invece è da anni uno dei prospetti migliori del calcio italiano, di cui si attende l’esplosione. Al momento è un attaccante più di giocate che di gioco, con un gusto spiccato per colpi di tacco e acrobazie. I difensori giallorossi potrebbero non essere pronti ad affrontare una punta così talentuosa spalle alla porta.

Sulla carta non c’è partita, ma il Genoa ha un precedente che lascia sperare Calabro e i suoi. Nel 2015/16, infatti, ad eliminare i liguri dalla Coppa Italia ci aveva pensato l’Alessandria, una squadra di Serie C. Era ancora il Genoa di Gasperini, una squadra superiore a quella odierna. L’Alessandria aveva colpito grazie alla velocità e allo spunto delle ali, Marras in particolare. Il Catanzaro, per costituzione, non potrà contare sugli uno contro uno e dovrà trovare il modo di accompagnare le punte, senza sperare solo nelle approssimazioni offensive degli avversari. La Coppa Italia resta un lusso, su cui, da un punto di vista razionale, non bisognerebbe spendere neanche troppe energie, visto che domenica, il Catanzaro, andrà a Terni per sfidare la Ternana. Tuttavia, imparare a competere ad alti livelli è necessario per forgiare una mentalità vincente e infondere fiducia nella squadra.

 

Emanuele Mongiardo & Samuele Cardamone

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Redazione

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