Gli stadi della B: l’ “Atleti Azzurri d’Italia” di Bergamo

Dopo la sosta per il “semplicemente Comunale” di Arezzo torna la rubrica di Alessandro Russo.

Inaugurato nel 1928 in occasione della partita tra Atalanta e Triestina, lo stadio di Bergamo prese inizialmente il nome di stadio “Mario Brumana”, martire fascista. L’area comprendeva un campo da gioco per il calcio e per il rugby contornata da una pista in cenere per l’atletica. Nell’area oggi occupata dalla curva Pisani sorsero dei campi da tennis mentre dall’altra parte una piscina; la capienza delle tribune era di 12.000 posti. Qualche anno dopo lo stadio venne intitolato a tutti gli sportivi italiani che tenevano alto il nome della Nazione indossando la maglia con i colori del cielo. A tal proposito, tutti sanno infatti, anche chi di sport non s’interessa, cosa sia la “Maglia Azzurra” perché essa rientra nell’immaginario collettivo di ogni italiano. Pochi, però, sono a conoscenza di come essa sia diventata non più un semplice indumento, ma un vero e proprio simbolo, se non addirittura una bandiera. La data di nascita risale al 1911 quando la nazionale di calcio disputò due incontri amichevoli con l’Ungheria, squadra allora molto quotata nel mondo. Nella prima delle due partite la rappresentativa italiana aveva indossato un maglione bianco secondo le regole della buona società di allora. In vista dell’incontro di ritorno e considerando che i magiari indossavano anch’essi una tenuta bianca che nell’incontro di Budapest avevano sostituito con una di diverso colore per “dovere di ospitalità”, la federazione dovette predisporre un maglia diversa. La scelta cadde sull’azzurro con riferimento al colore del nostro cielo e del nostro mare ed inoltre perchè l’azzurro era il colore della Casa Savoia allora regnante.
L’effetto cromatico delle nuove maglie, unito all’eccezionale giornata di sole di quel giorno, fecero subito preso sul pubblico e sulla stampa tanto che dal quel giorno non furono più abbandonate. Alle Olimpiadi di Stoccolma l’anno successivo i colori azzurri debuttarono anche in ambito olimpico.
Non tutte le discipline adottarono però la maglia inaugurata dal calcio, alcune per scrupoloso obbligo del bianco, come ad esempio la ginnastica e la scherma, altre perché portavano sulla maglia bianca la bandiera italiana con lo stemma sabaudo, altre perché ritenevano bizzarro, forse frivolo, il colore ormai definitivamente adottato dal calcio.
In onore alla storia, a quel colore ed a tutti gli atleti nazionali che portavano quella maglia in giro per il mondo, lo stadio di Bergamo, con una portata attuale di 26.000 posti di cui 8.000 a sedere, venne intitolato agli “Atleti Azzurri d’Italia”.

Alessandro Russo

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Redazione

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