Guerriero e Giglio: sulla sanità l’ennesimo scippo

La nota dei due consiglieri d’oposizione

Tanto tuonò che piovve. Il primo allarme risale, più o meno, all’anno scorso di questi tempi: oggetto della nostra preoccupazione la firma di un protocollo d’intesa, protagonista dell’accordo l’Umberto I di Roma, che di fatto apriva la strada all’istituzione dei corsi della facoltà di Medicina nella città di Cosenza. Ancora una volta, abbiamo intuito con largo anticipo il precipitare di una vicenda che vede in queste ore la certificazione dell’istituzione dei Corsi di laurea nelle professioni sanitarie a Cosenza. La classe dirigente e politica cosentina gongola: già, lo scorso anno il Tribunale amministrativo regionale aveva bocciato il ricorso dell’Università “Magna Graecia” contro l’istituzione dei corsi delle professioni sanitarie da realizzare a Cosenza in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma. L’istituzione della facoltà di medicina all’università della Calabria è sempre più vicina. E davanti all’ennesimo sgarbo sbattuto in faccia città capoluogo di regione, il sindaco Sergio Abramo ci rassicura: il protocollo d’intesa fra Regione Calabria e Università La Sapienza di Roma, che “normerebbe la collaborazione al fine di creare una rete formativa didattica per i Corsi di laurea nelle professioni sanitarie a Cosenza, non è attuabile e non credo sia stato sottoscritto da nessuno dei soggetti interessati”. Abramo ha tutta l’aria di essere un turista per caso in una città – attenzione,  la sua, quella che dovrebbe amministrare – che da anni continua a perdere pezzi di funzioni e centralità. Cammina in un mondo incantato, con il naso per aria, come se in questi mesi non ci fossero stati segnali allarmanti in direzione del depotenziamento della facoltà di Medicina che a Catanzaro rappresenta una consolidata tradizione culturale e, ovviamente medica, che ha saputo creare competenze e professionalità d’eccellenza, radicandosi nella realtà territoriale per diventare parte integrante del tessuto economico e sociale della città. Un ulteriore scippo consumato nel silenzio assordante degli amministratori regionali che sono pronti a sprecare inchiostro e parole sulla sanità catanzarese quando si tratta di rafforzare le impalcature di una parvenza di interesse che nei fatti, come dimostra questa ennesima disattenzione nei confronti del capoluogo di regione, non esiste. Soprattutto da quel centrodestra, radicato nel reggino ma ben sostenuto dalle nostre parti, che a Catanzaro aveva giurato eterno amore dalle stanze della Giunta regionale.

Autore

Salvatore Ferragina

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