Catanzaro News La Striscia

Il Catanzaro non sa più vincere

Scritto da Redazione

Quarto pareggio consecutivo dei giallorossi grazie a un regalo arbitrale. Il forcing finale non da i suoi frutti

Ancora un pareggio, ancora una prestazione poca brillante. Per il Catanzaro arriva il quarto pareggio consecutivo dopo il successo col Francavilla all’esordio. Finisce 1-1 una partita complicata, che il Catanzaro ha rimesso in piedi grazie a un rigore inesistente e che avrebbe potuto anche vincere negli ultimi minuti di gara.

Novità Bombagi

Sono quasi tremila gli spettatori al “Nicola Ceravolo” ad assistere al posticipo serale fra Catanzaro e Catania, posticipo televisivo Rai. Le due squadre hanno obiettivi totalmente diversi. Il Catanzaro vuole rilanciarsi per le posizioni che contano e vuole ritrovare la vittoria che manca dalla prima giornata. I siciliani navigano nella parta bassa della classifica e vorrebbero fermare l’emorragia in trasferta, che li vede sempre battuti e senza alcuna rete all’attivo. A fine gara sarà il Catania ad aver raggiunto l’obiettivo minimo prefissato. Rolando e Cinelli non sono disponibili. Calabro non cambia impostazione e modulo di gioco (sempre con una sola punta) ma lancia Bombagi dall’inizio, un po’ più avanzato rispetto a Vandeputte. Bearzotti sulla destra e Risolo sostituiscono invece i due potenziali titolari assenti per infortunio.

Domina il Catania

La partita inizia subito male per il Catanzaro. Su palla inattiva, Bearzotti (prestazione non positiva) calcia male dalla trequarti e genera una pericolosa ripartenza dei siciliani con Russini. La conclusione a rete lambisce la traversa. Man mano che passano i minuti il Catania ha nettamente il predominio a centrocampo. Pur senza strafare, gli uomini di Baldini, in particolare con Maldonado, Greco e Provenzano, fanno la partita. La risposta giallorossa arriva da manovre non costruite. Il primo pericolo lo crea Martinelli su azione d’angolo. Poi qualche velleitario tiro da fuori di Bombagi e Vazquez, a conclusione di azioni personali. Il Catania, invece, è pericoloso nei ribaltamenti di fronte.

Botta e risposta

Su una di queste ripartenze, Russini s’invola dopo una sponda aerea e viene falciato da Scognamillo. Della punizione s’incarica lo stesso Russini: la palla s’infila nel sette alla destra dell’immobile Branduani. Soffermiamoci proprio sull’azione che genera la punizione dal limite. Gli attaccanti catanesi dominano sui palloni alti, guadagnano metri e trovano sviluppi sulla trequarti giallorossa. È una costante per tutto il primo tempo, senza che i centrocampisti sulla trequarti e i difensori giallorossi possano rimediare. L’azione del pareggio arriva con un rigore che il VAR avrebbe cancellato. Calapai tocca con un braccio largo fuori area. L’arbitro concede il rigore che Carlini realizza con sicurezza. L’azione che porta al cross di Porcino è l’unica azione veloce e manovrata con giro palla di tutta la partita.

Ripresa giallorossa

Il pari cambia l’inerzia della partita. Pur senza strafare, i ragazzi di Calabro creano qualche pericolo con Vasquez e Bombagi. I primi minuti della ripresa sembrano ricalcare il primo tempo. Il Catania si procura una punizione dal limite, ma questa volta non crea rischi. Al settimo minuto Calabro manda in campo Vandeputte per un anonimo Risolo. Il Catanzaro accenna a un timido risveglio. Gli uomini di Baldini accusano la stanchezza dopo un gran primo tempo e sono costretti ad arretrare il baricentro. Passano i minuti. Con l’ingresso di Welbeck e Cianci il Catanzaro pressa alto e recupera palloni nella metà campo avversaria. I centimetri del centravanti baresi e poi di Curiale (in campo a dieci minuti dal termine con Tentardini) creano problemi ai difensori siciliani. Nel forcing finale i giallorossi potrebbero passare. Un’incredibile respinta su un tocco sotto misura a colpo sicuro di Vandeputte nega i tre punti al Catanzaro, che cerca la vittoria fino alla fine con scarsa lucidità, poca qualità e molta imprecisione.

Scarso equilibrio

Ai punti forse il Catanzaro avrebbe meritato la vittoria ma il calcio non è la boxe e bisogna buttarla dentro. Giocare con troppi trequartisti o centrocampisti di squilibrio non sta producendo gli effetti sperati. Sulla trequarti avversaria la manovra giallorossa è spesso lenta e prevedibile sia per l’assenza di un regista che detti i tempi (Cinelli è out) sia per l’assenza di un calciatore che sappia verticalizzare. Il Catanzaro è pericoloso solo quando aumenta il ritmo in mezzo al campo, quando recupera palloni e riparte, quando riesce a vincere i duelli aerei con le sponde di Cianci o Curiale. È un peccato lasciare Vazquez isolato in avanti, spesso costretto a uscire stremato per il gran lavoro cui è chiamato contro l’intera difesa avversaria.

Servono correttivi tattici

Calabro ha a sua disposizione una discreta batteria di attaccanti, col recupero di Cianci e il reintegro di Curiale. Non è chiaro perché Vazquez, che per movimenti e intelligenza tattica è sempre presente, sia utilizzato da prima e non da seconda punta. Equilibri da trovare al più presto. Il campionato corre. Dopo un mese la classifica comincia ad allungarsi. Serve uno scossone. Il tempo ancora c’è ma il quarto pareggio consecutivo solleva molti dubbi. L’impegno della squadra, anche ieri innegabile, non basta. E il pubblico del “Ceravolo” ha manifestato più di un mugugno. Sembra di rivivere la partenza di un anno fa, quando il pareggio casalingo in 11 contro 9 col Palermo fece tremare la panchina di Calabro. Quest’anno va un po’ meglio, il Catanzaro non ha mai perso ma gli obiettivi sono più lungimiranti. E giovedì, nel turno infrasettimanale, arriva la sfida in trasferta con l’Avellino. L’anno scorso, proprio il “Partenio” fu la chiave di volta del campionato giallorosso. I tifosi attendono il rinfocolarsi di quella scintilla, scoccata all’esordio ma spentasi strada facendo.

 

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

Scrivi un commento