Rassegna stampa

«Il mio gol più bello»

La gioia di Ivano Pastore, match-winner nella sanguigna sfida col Taranto

«L’Acireale? Un brutto ricordo da cancellare»

da Il Quotidiano

«È IL GOL più bello che abbia mai fatto, e non solo per come ho calciato il pallone». Il giorno dopo, a più di 24 ore dalla preziosa e sofferta vittoria di Taranto, Ivano Pastore è come te l’aspetti. Allegro e fiducioso, umile e pragmatico. Ma sopratutto felice per quel pallonetto che dalle prime battute della chiacchierata con Il Quotidiano dedica, principalmente, alle migliaia di sostenitori giunti in Puglia con ogni mezzo. Alla gente del Catanzaro, a quel pezzo di popolo giallorosso che domenica scorsa ha colorato mezza fascia jonica inseguendo un sogno. Una rete da incorniciare per il “Beckembauer” nostrano, un importante sigillo sul campionato del Catanzaro che a quattro giornate dalla fine sta vedendo la B materializzarsi domenica dopo domenica.
Ma che ci faceva Pastore, in piena area di rigore avversaria, negli ultimi istanti di una partita dal sapore indimenticabile? Beh, lasciamolo raccontare al centrale. «è nato tutta dalla nostra respinta sul loro calcio d’angolo. Ho subito notato un movimento strano della difesa tarantina quando la palla è arrivata a Luiso, e ho visto che si concentravano su di lui e su Toledo. Io ho portato la squadra su come faccio sempre in questi casi, e vedendo spazio ho cominciato a correre sperando che la palla arrivasse dalle mie parti, e prima che arrivasse sapevo già come colpire». Pastore ha scelto il tocco sotto per evitare l’uscita a valanga del portiere rossoblu. «In prececenza – aggiunge – Di Bitonto era uscito un paio di volte così, sfruttando il campo viscido e la stazza fisica, allora ho pensato di scavalcarlo col pallonetto, e ci sono riuscito». Scatenando l’apoteosi nella gremitissima curva sud e in tribuna, in un pomeriggio duro per tutti. Per i ragazzi del Catanzaro e Piero Braglia, per chi ha dovuto guardarsi da lame e agguati (gruppi familiari e affini arrivati in mattinata col chiaro intento della scampagnata ) senza pensar troppo al fatto che in fondo Taranto non è mai stata una piazza amica dei colori catanzaresi. A proposito dell’ostilità rivelata nell’ambiente della malandata società guidata da Ermanno Pieroni, stigmatizzata anche dalla dirigenza di via Lombardi, l’ex di turno dice la sua. «Sapevo dell’attrito tra le due tifoserie, anche se per quanto mi riguarda non ho avuto problemi, ho ritrovato alcuni amici e salutato chi conoscevo. Ma non pensavo di trovare tanta determinazione, tanto accanimento nei confronti del Catanzaro». Pastore, perno del Taranto che conquistò la C1 un paio di stagioni fa, analizzando la partita parla di uno scenario surreale. Quasi cento minuti di gioco difficili, certo, ma per agonismo avversario più che per demerito catanzarese. «Se avessero giocato tutto il campionato con questa intensità, con questa forza agonistica, sarebbero salvi. Io ho visto un Taranto molto forte e concentrato, che ha fatto una buona partita e ha dato tutto quello che poteva dare. Del resto, in settimana avevo saputo che se non fossero riusciti a fare risultato sarebbero andati subito in ritiro». Lo spauracchio della “chiusa” ha probabilmente caricato a mille la squadra di Salvo Bianchetti, anche se per il match-winner di domenica scorsa la partita va rivista con attenzione. «Loro – precisa – hanno avuto una occasione vera su un mio sbaglio, in contropiede, con quel tiro di Abate respinto da Lafuenti, il resto lo abbiamo fatto noi». Un paio di volte ci ha provato e sul serio Corona, poi c’è stato un tiro di Toledo e qualche altra manovra sprecata in zona tiro. Tra l’altro, Ivano Pastore ricorda il gol di Giorgio Corona annullato «per un fuorigioco che non mi è parso proprio tale», e si crede abbia proprio ragione. Va comunque da sé che l’approccio alla gara non è stato dei migliori, cosa che per il centrale arretrato può essere stata dettata da una certa mancanza di “cattiveria” che in altre gare invece non è mancata. «Ma se davanti hai un avversario che gioca la sua partita della vita non è facile» aggiunge, prima di concentrarsi sul prossimo avversario e dirne due sulla vicina serie B. Mesi fa, Pastore amava paragonare il cammino del Catanzaro alla costruzione di un palazzo. Oggi, messo su l’ultimo piano, manca solo un pezzo di tetto. «Prima dovevamo correre sull’Acireale, poi sul Crotone, ora – spiega – dobbiamo correre su noi stessi e cercare di vincere le gare che restano.
Del resto, con l’Acireale c’è un brutto ricordo da cancellare e noi dobbiamo farlo. Quando sono arrivato a Catanzaro avevamo un progetto per tornare in C1. Ci siamo arrivati, in un modo o nell’altro, e adesso siamo a un passo dalla serie B e per me, che l’ho solo sfiorata, significa entrare nella storia. Nella storia del Catanzaro, naturalmente».
TELEVIDEO IN TILT. Domenica la pagina 215 del Televideo Rai, a un certo punto, dava l’uno a zero per il Taranto. Un risultato rimasto per almeno dieci minuti dopo la fine della gara, mandando in tilt migliaia di tifosi delle Aquile sparsi sul territorio nazionale, in preda al peggior dolore calcistico per un tempo interminabile. Poi la giusta correzione, e la dovuta esplosione di felicità. Ma quanta rabbia tra chi oggi si chiede come sia possibile tanta imprecisione, specie se si tiene conto che la svista riguarda la tv di “servizio pubblico.

Ivan Montesano

Autore

God

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