Intervistiamo

Iuliano: «A Rieti dovremo giocare una gara intelligente»

Iuliano
Scritto da Giovanni Sicilia

Le parole del centrocampista brasiliano nella consueta conferenza stampa pre partita

Oggi si è tenuta la consueta conferenza stampa pre partita durante la quale è intervenuto Alvaro Iuliano, protagonista in questo campionato con le sue prestazioni tutta corsa e grinta. Ecco le parole del centrocampista brasiliano.

Purtroppo sono arrivate queste due sconfitte. Il passato non torna indietro. Dobbiamo guardare al Rieti, essere intelligenti. Bisogna tornare a proporre il nostro gioco ed essere bravi a portare i tre punti a casa.

Per noi le ultime due partite sono state difficili e ci sono costate due sconfitte. Personalmente credo che ancora il campionato non sia chiuso. Mancano otto partite e penso che delle prime quattro in classifica ancora tutte possano provare a vincere il campionato. Ogni squadra ha le proprie difficoltà durante le partite. Le nostre non sono state fisiche, ma durante le gare c’è stato qualcosa che non è andato per il verso giusto.

Ogni domenica ci offre l’opportunità di migliorare e di fare un buon lavoro e spero che la prossima possa portarci alla vittoria. Quando sono arrivato in Italia, avevo firmato un pre-contratto con il Matera. Poi ho visto che il presidente aveva venduto la società e per poco non ho comprato un biglietto per ritornare in Brasile. Poi un giorno mi ha chiamato il mio procuratore da casa sua dicendomi che c’era una nuova squadra che mi avrebbe offerto la possibilità di giocare.

Inizialmente nemmeno io speravo di poter giocare così tanto. Il mio obbiettivo infatti, non è quello di essere un giocatore fondamentale, inamovibile. Lavoro ogni giorno per essere pronto quando vengo chiamato in causa. La squadra ha bisogno di tutti e sappiamo che la forza del Catanzaro sta anche nei sostituti, capaci di subentrare al meglio e fare un ottimo lavoro così com’è per i titolari.

A Catanzaro mi trovo molto bene, sia con la squadra fatta da bravi ragazzi, che con la città. Mi ha fatto enormemente piacere la scorsa gara, vedere in curva una bandiera del Brasile, nonostante non conosca la persona che l’ha portata allo stadio. Prima di Catanzaro, ho giocato in Bulgaria e prima ancora in Brasile.

Sono tipi di calcio completamente diversi. L’Italia era un sogno che avrei voluto realizzare nella mia vita e per mia fortuna ho trovato una società ed una squadra forte come il Catanzaro con la quale mi trovo benissimo. Le mie qualità principali sono quelle di aiutare i miei compagni in difficoltà e di giocare per la squadra. Dal mister ho imparato molto. Lui lavora tanto tatticamente. Già da quando siamo andati in ritiro ad inizio anno, il mister si concentrava molto sulla tattica. Questo mi ha fatto crescere molto anche perché in Brasile non si curano tanto gli aspetti tattici, ma si cerca di più l’allenamento con la palla. Qui invece si allena anche la forza e la preparazione fisica. Con Auteri c’è bisogno di dare il 100% per tutti i 90’ minuti con tanta intensità e si deve giocare sempre per vincere.

Per imparare al meglio la lingua italiana, sono andato qualche volta a scuola ma amo anche guardare film in italiano per poter imparare la lingua più velocemente. Sono riuscito ad adattarmi bene perché ho trovato tanti amici che mi hanno permesso di ambientarmi al meglio, come alcuni bambini che mi aiutano a preparare le conferenze stampa in modo scherzoso. Vado sempre a cena da amici che mi hanno accolto e fatto sentire a casa.

Quando ero in Bulgaria, stando con quattro brasiliani, si parlava portoghese e quindi non ho avuto la possibilità di imparare la lingua. Qui sono contento anche perché tra portoghese e italiano qualche parola è simile quindi è stato più facile per me. Per quanto riguarda la durata del mio contratto a Catanzaro sono tranquillo. Ho un accordo per un anno con opzione per il secondo e per un possibile rinnovo dovrete parlare con il mio procuratore.

Fra i miei compagni quello più simile ai giocatori brasiliani è sicuramente Giannone. Palla al piede e tecnicamente è fortissimo. La fede è la cosa più importante, credo in Dio e prego spesso. 

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Giovanni Sicilia

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