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Juve Stabia, pochi gol ma una difesa di ferro

Scritto da Emanuele Mongiardo

Dopo la vittoria per 1-0 ottenuta a Monopoli, il Catanzaro torna al “Ceravolo” con la speranza di proseguire la sua striscia di vittorie. Il prossimo ostacolo è la Juve Stabia, un avversario tradizionalmente difficile per i giallorossi, anche tra le mura amiche. A novembre dello scorso anno, nel pieno della crisi della gestione Calabro, arrivò un pari per 1-1 che pregiudicò il prosieguo del tecnico pugliese sulla panchina giallorossa. Era un periodo di piena contestazione al vecchio “Militare”, l’esatto opposto della situazione odierna, dove si fatica a contenere l’entusiasmo. Anche quest’anno, però, le vespe saranno un rivale duro da sconfiggere. I numeri non mentono: con appena sette gol subiti, i campani sono la quinta miglior difesa del campionato.

La squadra di Colucci occupa il sesto posto in classifica, ma non vince da due partite. Nelle ultime gare, infatti, sono arrivate una sconfitta per 2-0 in casa del Taranto – arrivata negli ultimi minuti grazie anche a un rigore dubbio – ed un pareggio in casa con il Foggia. L’1-1 contro i rossoneri ha fatto infuriare l’allenatore: la Juve Stabia conduceva per 1-0 e si trovava addirittura in superiorità numerica quando, al 42’ del secondo tempo, è arrivato il gol del pari. «Sono arrabbiato, non si possono subire gol da polli come quello di Taranto e questo di Ogunseye. Oggi eravamo in superiorità numerica e con la difesa schierata, è assurdo commettere errori su episodi su cui lavoriamo quotidianamente durante gli allenamenti», ha detto senza misure il tecnico.

Colucci è arrivato in estate dopo una buona stagione col Picerno. Già vice di Marco Giampaolo nelle esperienze di Cagliari e Cesena, si tratta di un allenatore attento soprattutto a mantenere corta e compatta la squadra. La società gli ha messo a disposizione una rosa di buon livello, soprattutto in attacco. Il roster offensivo delle vespe, infatti, è composto da un ottimo attaccante come Pandolfi e da un centravanti con un passato in Serie B come Gianmarco Zigoni, comprato in estate e già vincitore del girone C dieci anni fa con l’Avellino di Rastelli e Castaldo. L’acquisto di grido, però, non è arrivato tra luglio e agosto. Una decina di giorni fa, infatti, è atterrato a Castellammare Christian Robert Santos Kwasniewski, meglio noto come Christian Santos, attaccante della nazionale venezuelana tra il 2015 e il 2018. Questo strano centravanti dalla lunga chioma ha una carriera da giramondo, tra Germania, Olanda, Spagna e Sudamerica. Ha vestito una maglia gloriosa, seppur decaduta, come quella del Deportivo La Coruna, e nel 2015/16 ha segnato 16 gol in 30 presenze in Eredivisie con il NEC Nimega. Per i tifosi stabiesi, la speranza è che si tratti di un acquisto simile a quello che fece la Reggina qualche anno fa con German Denis.

Come gioca la Juve Stabia
Colucci, come detto, è un allenatore attento soprattutto alla fase difensiva. Se i gol incassati sono appena sei, però, in fase offensiva il piatto piange. Con soli otto reti all’attivo, infatti, si tratta del sesto peggior attacco del campionato.

L’equilibrio è il primo pensiero che condiziona la Juve Stabia. Colucci ha disputato quasi tutta la prima parte di stagione con un 4-3-3 che difatti era un 4-5-1. Senza palla, infatti, le vespe si compattavano nella propria metà campo con le linee strette per concedere agli avversari la possibilità di costruire solo sulle fasce, lontano dalle zone più pericolose. Il capitano Denis Tonucci non ha più al suo fianco la storica spalla Magnus Troest, partito in estate, ma Caldore non sta facendo sentire la sua mancanza.

I problemi, si diceva, riguardano l’attacco, col possesso asfittico e povero di idee. Proprio per risolvere i problemi offensivi, nell’ultima gara col Foggia i campani sono passati al 3-5-2, come suggerisce Zigoni: «Concordo con mister Colucci quando afferma che va tentata maggiormente la giocata sia in termini di dribbling che di conclusioni dalla distanza, mi auguro che il 3-5-2 ci aiuti a renderci più pericolosi. Già contro il Foggia, dopo appena due allenamenti, siamo riusciti ad andare più volte al cross e a portare più uomini in area di rigore, ora dovremo perfezionarci perché nel concreto abbiamo calciato raramente in porta». Il 3-5-2, in effetti, consente di sfruttare meglio la presenza di punte di alto livello come lo stesso Zigoni, Santos e Pandolfi. Di contro, si tratta di una disposizione che penalizza due ali abili in dribbling come Bentivegna e Silipo, quest’ultimo assente per infortunio contro il Foggia e spesso decisivo con le sue iniziative individuali.

La Juve Stabia sopperisce alle lacune offensive con i calci piazzati e i tiri dalla distanza. Si tratta, in definitiva, di un avversario ostico, con poche ma precise idee. Ormai, siamo abituati a vedere gli avversari del Catanzaro schierarsi a specchio per limitare la manovra di Vivarini ed è lecito attendersi un atteggiamento simile da parte di Colucci: vedremo se manterrà il 3-5-2 o se tornerà sulla via del 4-3-3. Si preannuncia un’altra gara dove servirà pazienza e dove il pubblico dovrà spingere la squadra ad attaccare anche quando all’apparenza non ci saranno spazi.

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Emanuele Mongiardo

5 Commenti

  • Grazie Albatros. Comunque il discorso vero da non prendere sottogamba è che vanno eliminate le mele marce come bellodinotte. La Redizione non lo vuole capire. Vedi che non scrivono. Alle prime difficoltà sperando che non ce ne siano come lo scorso anno rifioriranno. Sono cosentini infiltrati. Bisogna punire uno per educarne tanti. Bisogna buttar fuori cagnolinodinotte

    • Essere che posso scriverti? rispetto quello che esprimi qui, io sono di Crotone e qui mi relaziono con tutti, ho notato che ci sono teste di cazzo!!! Sono un tifoso verace che non critica mai i propri colori specie quando sn in difficoltà!! un consiglio se posso donarti: non ti curare di loro e forza magiche aquile. Saluti.

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