Bar Mangialavori

La vittoria del cuore e dell’onesta’. Con la testa a Martina, mancano tre gare

Catanzaro ed Acireale una prove da incorniciare, due ottime squadre, con circa 18.000 inzuppati a gridare la loro gioia.
Un gol annullato al Catanzaro uno all’Acireale, due momenti vissuti diversamente dai rispettivi staff.
Braglia: “con umilta’ andiamo avanti e lavoriamo gara dopo gara”.

Briano, De Simone, Ferrigno Corona, Lafuenti, Braglia e tutti, comprese le riserve, un immenso cuore e carattere; BRAVI.
Anche sugli spalti si e’ apprezzata una buona presenza numerica, immancabile l’incitamento anche se sotto una fastidiosa e fitta pioggerella.

I tifosi raggiunti al telefono hanno descritto il loro punto di vista, hanno visto una buona gara da parte di entrambe le contendenti. Un buon Acireale nei primi 15 minuti del primo tempo e negli ultimi quindici della ripresa, con un centrocampo manovriero ed una granitica difesa. Nei restanti sessanta minuti centrali, un Catanzaro maturo che ha controllato ordinatamente, manovrato ed attaccato con continuità realizzando due gol, uno dei quali annullato a Corona che fa il pari con quello annullato agli ospiti sul finire.
Andiamo con ordine. Dopo i primi minuti in cui l’Acireale mette in bella mostra l’ottimo organico a disposizione, Briano, De Simone e Ferrigno prendono le misure e orchestrano la manovre “giallorosse”, fino al gol annullato a Corona. Nella stessa azione sembrano due i falli di mano, il primo in area di rigore da parte di un difensore amaranto, il secondo ravvicinato, di Corona. Rigore per le Aquile oppure Gol? No, soltanto gol annullato. Ci può stare; i giallorossi non sono demoralizzati dalla presunta svista arbitrale ed aumentano il ritmo trovando il gol decisivo con Corona. Seguono 60 minuti di partita godibile e bagnata, con un Catanzaro ordinato ed un Acireale quadrato e ben messo in campo, “il migliore della stagione” lo ha definito Costantini. Sul finire della gara si infortuna il collaboratore dell’arbitro, partita interrotta par 7 primi e poi ripresa. Mancano una manciata di secondi, punizione del solito Suriano, (lo ricordate… quello del gol su punizione della scorsa finale play-off), gran parata di Lafuenti ed un attaccante acese, in posizione giudicata di off-side, insacca sotto misura, gol annullato. Non commentiamo più di tanto gli atti che si sono verificati subito dopo sul terreno di gioco perché di sportivo contengono poco. Lasciamo fare corso alle immagini che hanno immortalato le gesta dei protagonisti ed auspichiamo che in nome dello sport, qualcuno paghi come in passato giustamente accadde dopo il finale agitato di Catanzaro-Cavese. Per l’inesorabile giustizia dei numeri rammentiamo come lo scorso anno il Catanzaro ebbe annullato, in finale di play-off contro l’Acireale, un gol di Moscelli che sanciva l’uno pari, inoltre a Taranto, domenica scorsa, sono stati dui i gol nnullati alle aquile, di cui uno molto dubbio. In totale nelle ultime due gare, sono tre episodi simili capitati al Catanzaro, senza che nessuno abbia perso l’equilibrio sull’arbitro di turno.

Corsi e ricorsi storici che si ripresentano ma con sottili differenze di stile e di protagonisti, nella gioia della vittoria e nello sconforto della sconfitta sportiva. Solo un anno addietro l’Acireale festeggiava meritatamente al Ceravolo, con un Catanzaro e con i tifosi a meditare sui propri errori più tosto che a recriminare su quelli altrui.
domenica 25-04-2004, vince il Catanzaro ed i tifosi locali si riversano bagnati come pulcini per strada a cantare la loro gioia. Esaltazione di un momento perché tutti sono consci del valore enorme di questi tre punti, ma del loro valore relativo, in quanto da considerare connessi a quanto ancora dovra’ fare il Catanzaro per essere realmente festeggiato. “Continuiamo con umiltà e con la rabbia agonistica di chi ha fame di vittorie, perché ancora manca tanto”, conferma il signor Braglia più realistico che mai nella sala stampa del Ceravolo a fine gara.

Salutiamo il rientro in campo di Alfieri, infortunato da lungo tempo il regista e’ stato inserito in campo per dare una mano ai compagni sul finire della gara.

Per sintetizzare il campionato fino a qui disputato con i soliti numeri implacabili, oltre alle ultime tre reti annullate alle Aquile, scioriniamo qualche altro dato di fatto, caro ai tifosi del ‘Bar del Lunedì’.
–Catanzaro a 61 punti primi, con tre gare difficili da giocare, di cui due fuori
–22 reti subite e miglior difesa, solo 4 le vittorie esterne della truppa giallorossa
–Il Crotone seconda ha 58 punti con due gare da giocare in casa e 7 vittorie esterne
–50 le reti dell’attacco mitraglia pitagorico, il migliore della C1 e della C2
–9 le partite vinte dell’Acireale fuori casa, miglior score della C1 e C2, e 24 le reti subite, seconda difesa del girone insieme al sorprendente Benevento.

Questa lista ci suggerisce di come il Catanzaro debba costruire, ancora fuori casa, qualcosa di grande se vuole arrivare a fine campionato nella stessa posizione attuale. I tre punti di vantaggio non sono un bottino tale da fare stare tranquilli, e nemmeno una inezia, ma devono essere capitalizzati con una condotta umile e vincente anche fuori dalle mura amiche.

D.P.

Autore

Davide Pane

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