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Neuralink Corporation: le idee visionarie di Elon Musk

Neuralink

Elon Musk è un genio visionario, che ha dalla sua parte immense possibilità economiche, cosa che gli permette di dare vita alle sue visioni. Tra queste una di particolare interesse è Neuralink, un’azienda che si occupa di interfacce neurali. Si tratta di un’importante tentativo di migliorare la vita di tutti coloro che hanno problemi, di qualsiasi genere, riguardanti il corretto funzionamento delle funzioni cerebrali. Il sogno è quello di collegare il cervello umano a un computer, in modo da gestire le funzioni compromesse per “riattivarle”.

Cos’è Neuralink

Neuralink è un’azienda privata, tra i cui fondatori compare Elon Musk, insieme ad atri importanti investitori. Ad oggi le azioni Neuralink non sono ancora quotate sui mercati mondiali, perché si tratta di un progetto ancora in fieri; per altro le raccolte fondi che potranno rendere reale questo progetto sono ancora attive. Il concetto che sta alla base di Neuralink è per certi versi quasi fantascientifico: inserire in un cervello umano un’interfaccia neuronale, che permette di riattivare le attività cerebrali non funzionanti. Le ricerche dell’azienda partono da tentativi di collegare ad un sistema nervoso un microchip, che permetta al cervello di interfacciarsi con un computer. Ad oggi già alcuni tentativi sono stati fatti, i cui risultati sono per ora ancora al vaglio degli scienziati. In ogni caso Neuralink ha già fatto dei passi avanti, utilizzando per i primi tentativi dei maiali, vista l’impossibilità di utilizzare cavie umane per questo genere di esperimenti.

Cosa vuole fare Neuralink

Sono varie le patologie che possono compromettere il corretto funzionamento di alcune parti del cervello. Si pensi ad esempio alle patologie neurodegenerative, quali Alzheimer o Parkinson. Allo stesso modo traumi, incidenti e patologie tumorali possono andare a danneggiare parti del cervello, cosa che fa anche l’invecchiamento fisiologico. I pazienti che soffrono di demenza, o anche di deficit cognitivi correlati a traumi o patologie, possono avere problemi di memoria, o anche di movimento. Si pensi ad esempio ai soggetti tetraplegici a causa di un danno al midollo spinale. Le ricerche di Neuralink nascono per cercare di risolvere questo ambio intervallo di problematiche, utilizzando l’intelligenza artificiale. Laddove il nostro cervello funziona in modo non corretto, o ha disattivato alcuni scambi neuronali, si vorrebbe inserire l’attività di un microchip.

Cosa è stato fatto fino ad oggi

Per poter impiantare un’interfaccia neuronale in un essere vivente con capacità cerebrali compromesse è prima necessario cercare di “comunicare” con il cervello. Neuralink ad oggi sta facendo questo, ossia sta cercando di interfacciare un computer con il sistema nervoso e cerebrale di un essere vivente. Ad oggi gli esperimenti posti in atto comprendono tre maiali, nel cervello dei quali sono state impiantate delle interfacce neuronali. Uno è Gertrude, un maiale in cui p stato impiantato un chip cerebrale poco più piccolo di una moneta. Attraverso questo chip il cervello di Gertrude comunica con un computer, il quale riesce a mappare parte delle sue connessione cerebrali. Gli impianti utilizzati non sono invasivi e possono essere tolti senza arrecare alcun danno all’essere vivente che li ha “trasportati”.

Autore

Arturo Ferraro Pelle

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