Occhini: in cosa consiste l’accordo con Israele?

Nota dell’ex consigliere comunale con Alternativa Calabria, Il Baco Resistente e Rifondazione Comunista

Su diversi organi di stampa locali è apparsa la notizia di un accordo di cooperazione tra Regione Calabria e Israele nell’ambito del quale è prevista la dotazione di tecnologie militari “per un progetto pilota per Catanzaro città più sicura di Europa”.Data l’assoluta vaghezza del comunicato, che non consente neanche di reperire il testo dell’accordo per una prima valutazione, e l’importanza della materia per la vita dei cittadini catanzaresi, non possiamo non  nutrire perplessità e preoccupazione, e porre  una serie di domande relative ai contenuti  e alla opportunità di questo progetto.Che cosa prevede nel dettaglio questo accordo? Quanto costerà? Come verrà finanziato? Prima di scegliere questa soluzione è stata fatta una comparazione fra diverse possibilità? La società Bunkersec di Tel Aviv, gestita dal generale Major Meir Dagan, con quale criterio di evidenza pubblica è stata individuata? E in cosa consiste esattamente l’inquietante e non meglio definito “utilizzo di tecnologie militari in campo civile per monitorare 24 ore su 24 l’intero territorio”?Azzardiamo delle ipotesi. Si pensa forse di dotarci tutti di braccialetti elettronici, o di microchip di ultima generazione? O si tratta di un grande occhio elettronico di orwelliana memoria che ci seguirà ovunque? O forse dell’arruolamento di agenti segretissimi formati in Israele, travestiti da pompelmi di Jaffa, pronti a reprimere con la forza ogni atto di insubordinazione del Popolo catanzarese? Posto che Catanzaro non è Los Angeles né Beirut, e non è neppure, tra le città calabresi, quella che soffre delle maggiori criticità in materia di ordine pubblico, ci chiediamo quale sia in concreto il problema che si intenda risolvere con questo accordo, e – soprattutto – se la soluzione proposta sia proporzionata al  problema  sia  in termini  di costo,  sia in termini  di sostenibilità sociale ed ambientale.Invece di comunicati tanto trionfalistici ed autoreferenziali quanto impalpabili nei contenuti, attendiamo  risposte chiare, dettagliate, documentate e pubbliche, affinché la Cittadinanza possa per davvero essere informata e consapevole,  ed eventualmente  fare sentire il proprio dissenso. 

Autore

Salvatore Ferragina

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