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Pierno: «Vivo questo momento con molta tranquillità»

Scritto da Redazione

Le parole del classe 2001 che ha dedicato il suo primo gol in giallorosso all’amico Nicolas scomparso

Un gol pesantissimo oltre che di eccezionale fattura, ha coronato una prestazione fatta di intensità e personalità. Ma non è il momento di esaltarsi per il ventenne Roberto Pierno, tra i protagonisti delle grandi prove delle Aquile arrivate nella situazione di grande difficoltà legata al Covid. “Vivo questo momento con molta tranquillità. Penso solo a dare il massimo in allenamento e sono sempre a disposizione del mister e dei compagni di squadra”. Compagni dai quali sta ricevendo grande supporto: “Sono tutti bravissimi – dice Pierno – e mi danno tutti consigli preziosi, dai più giovani ai più esperti come Martinelli, Evacuo, Curiale”.

D’altro canto Pierno confessa di essere venuto a Catanzaro “per crescere allenandomi con calciatori più grandi e fare esperienza in una piazza importante. Non mi sarei aspettato tutto questo. Mi è stata data l’opportunità di dare il mio contributo, e ho cercato di onorarla. Mi sono sempre allenato al massimo, e voglio continuare a farlo”. Per conquistarsi un posto da titolare? “Spetta al mister decidere cosa fare, io penso a lavorare per farmi trovare pronto”. Soprattutto contro Catania e Juve Stabia grandi prove di personalità – “io entro in campo e non penso più a niente, solo a giocare” – e poi un gol da manuale: “Mi sono trovato al limite dell’area, mi sono accentrato ho provato a tirare. E’ andata bene”.

E una dedica particolare: “Il gol l’ho dedicato al mio amico Nicolas che non c’è più, e che mi ha dato una grande lezione di vita, avendo combattuto per più di un anno e mezzo contro un male troppo grande. E poi ringrazio sempre la mia famiglia e i miei amici che mi sostengono da casa”.

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Redazione

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4 Commenti

  • La grande dote che contraddistinguono spesso i giovani calciatori di oggi: disinvoltura, coraggio di affrontare gli avversari e ……. incoscienza, quest’ultima, chiamiamola dote, fa si che tentano cose (vedi il bellissimo gol a Stabia) su cui giocatori più navigati magari esitano, tergiversano, toccano due- tre volte in più il pallone perdendo l’attimo fuggente. Anche il Conte Max, grande calciatore, alcune volte prima di tentare di tirare in porta tergiversa con il pallone ai piedi in vece di tirare di primo acchito. Anche nella primavera del Catanzaro ci sono ottimi elementi “incoscienti”.

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