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Potenza Catanzaro 2-1: l’analisi tecnico-tattica

Scritto da Davide Greco

Brutta sconfitta delle aquile nella prima di campionato. Calabro ridisegna più volte l’assetto tattico senza trovare i necessari equilibri

Esordio amaro per Calabro che deve fare i conti con la panchina corta e alcuni giocatori non in ancora in condizioni fisiche ottimali. Nonostante i quattro under in campo, il Potenza sfodera una prestazione di tono superiore conquistando meritatamente la vittoria.

Curiosamente il Catanzaro è ripartito da dove si era fermato (playoff contro il Potenza) incontrando Somma che tornava ad allenare un club di terza serie a distanza di 4 anni dalla negativa parentesi giallorossa. L’ex DiLivio è stata un’autentica spina nel fianco per i giallorossi.

Formazioni

Somma ha disposto i lucani con il 4-2-3-1 che vedeva il giovanissimo Brescia in porta, Zampa Conson Boldor Panico in difesa, Iuliano Sandri in mediana con Volpe Ricci DiLivio dietro Salvemini.

Calabro ha inizialmente schierato il 3-5-1-1 con Branduani in porta, Riggio Fazio e Pinna in difesa, Casoli Verna Corapi e Contessa sulla mediana, Carlini e DiPiazza in avanti. Già nel corso del primo tempo il mister giallorosso ha effettuato tre cambi ridisegnando ben due volte il modulo.

Primo tempo

Dopo appena 50 secondi il diciottenne Volpe raccoglie un invitante cross dell’ex DiLivio e segna la marcatura più veloce della giornata e forse dell’intera stagione. È iniziato così il campionato del Catanzaro.

I giallorossi non accusano il colpo e cercano una reazione immediata come era accaduto contro la Virtus Francavilla in coppa, ma dopo 8 minuti sono costretti a fare a meno di Urso al cui posto subentra Risolo.

La manovra del Catanzaro non è fluida per l’abilità del Potenza di disporsi velocemente con una doppia linea difensiva davanti al portatore di palla. Il solo Salvemini rimane più avanzato.

Forti del vantaggio, i padroni di casa aspettano gli ospiti che non creano pericoli e soffrono i raddoppi di marcatura. Intanto DiLivio e Panico prendono le misure a Riggio e Casoli affondando con buona rapidità tutte le volte che ne hanno l’occasione.

Intorno al ventesimo il Catanzaro si fa sotto prima con una punizione di Pinna che si stampa sulla traversa e dopo con una buona iniziativa di DiPiazza che però tira debolmente fra le braccia di Brescia. Non è il preludio al pari, bensì l’amaro antipasto del raddoppio che Salvemini confezionerà a breve e in modo magistrale aggirando Fazio come fosse un novellino.

La situazione di doppio vantaggio ingigantisce la capacità di smistamento della palla del Potenza che sembra decisamente più reattivo. La contesa sulla mediana premia sempre i padroni di casa che arrivano per primi sulla palla.

Alla mezz’ora l’azione più pericolosa con DiPiazza che trova in Brescia un muro insormontabile vedendosi negata la meritata marcatura.

Calabro opera il secondo cambio mandando dentro Martinelli e Bayeye per Verna e Riggio. L’assetto tattico muta in un 4-2-3-1 che vede Fazio Martinelli Pinna e Contessa dietro, Corapi e Risolo in mezzo, Casoli Carlini e Bayeye dietro DiPiazza.

Al 35esimo un caparbio DiLivio conquista palla a centrocampo e serve Ricci che trova Salvemini in area, Pinna commette fallo ingenuamente e l’arbitro decreta il rigore. Branduani sventa il pericolo tenendo in vita le speranze di rimonta del Catanzaro.

A pochi minuti dal termine della prima frazione di gioco, dopo l’ennesima buona giocata di DiLivio, Calabro muove ancora le pedine in campo arretrando Bayeye sulla mediana per dare più consistenza al centrocampo giallorosso, ma gli equilibri non cambiano.

Ripresa

Nel corso della ripresa il Potenza ha più volte abbassato il baricentro concedendo diversi metri di campo al Catanzaro, ma riuscendo comunque a contenere gli ospiti senza particolari difficoltà.

Dopo un’ora di gioco Calabro ha tolto dalla mischia DiPiazza e Bayeye per far spazio a Cristiano e Cusumano in un improbabile 4-2-4 che non ha sortito gli effetti sperati.

Grave la bocciatura di Bayeye che aveva provato a dare profondità proponendosi in più di un’occasione sull’out destro, di sicuro fino al cambio non era stato fra i peggiori in campo.

Anche Somma è dovuto ricorrere a due cambi importanti per via di un evidentemente affaticamento muscolare di Salvemini e DiLivio. Appena i due hanno lasciato il campo il Catanzaro si è fatto sotto in maniera più insistita.

Carlini si è procurato ed ha trasformato un rigore accorciando le distanze, ma da li in poi si è visto poco o nulla. Troppo leggero l’attacco giallorosso, troppo abbondante lo scroscio d’acqua che ha accompagnato le due squadre fino alle porte degli spogliatoi.

Considerazioni

Per Calabro c’è tanto da lavorare. La squadra non ha ancora una propria identità, la costruzione della manovra appare spesso macchinosa, la linea d’attacco non riesce a dare profondità, il gioco sulle fasce non è incisivo e infine la mediana sembra non avere la necessaria padronanza del possesso palla.

Le cose non vanno meglio in difesa dove si sono registrate numerose ingenuità dei singoli. L’unico che si è messo in mostra è stato Fazio che al netto di alcune disattenzioni si è proposto positivamente in avanti in più di un’occasione.

Fra i migliori sicuramente Carlini, una spanna sopra gli altri. Ma da solo chiaramente non basta né si può pretendere che giochi a tutto campo con la stessa incisività per 90 minuti.

Se alcuni cambi sono stati di fatto obbligati come per Urso e DiPiazza, non si capisce la necessità di punire Riggio e Bayeye. Si tratta di due risorse e come tali vanno motivate trovando loro la giusta collocazione in campo.

Non è passata inosservata una dose eccessiva di nervosismo. Keep calm.

Autore

Davide Greco

1 Commento

  • Il copia ed incolla dello scorso terneo. Difesa inguardabile, un portiere poco reattivo sui goal, riggio rispolverato e rimesso nella cassapanca con la naftalina, quello è il suo posto, corapi il maestro di violino che regala il pallone del 2 a 0 per intestardirsi a tenere il pallone tra i piedi vicino la nostra difesa ( alla maita per intenderci) di piazza sembra un triplice freno a mano tirato con forza. casoli il solito, meglio regalarlo, una palla al piede della squadra. contessa come lo scorso torneo, ci si chiede è un calciatore o non è un calciatore? Un dubbio amletico che tanto dubbio non è, non è un calciatore, Speriamo che venga preso qualche giocatore che butta il sangue in campo, di questi attuali si vede la continuazione negativa della scorsa stagione. Sembra che ci sia una maledizione perenne verso questa squadra. non ci sono parole, anche i ragazzetti volenterosi del potenza ci hanno fatto vedere che con la grinta e la determinazione si possono raggiungere risultati insperati.

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