Il Rompicalcio

Quello non è calcio

Ieri ad Isola le “solite” scene da un campo di quarta serie. Che non possono diventare un alibi per un Catanzaro appannato

21 dicembre 2008. Il Catanzaro di Provenza va a Isola del Liri. Per i laziali è il battesimo tra i professionisti. Sembra un giorno di festa, ma in campo succede di tutto. Antonio Montella, che stava devastando la difesa avversaria, viene espulso dall’arbitro insieme al difensore Risi che aveva iniziato a provocarlo dal primo minuto. Allontanato anche Improta dalla panchina, un dirigente dell’Isola Liri viene squalificato dal Giudice Sportivo. In tribuna alcuni (pochi) spettatori, sistemati proprio dietro la panchina giallorossa, riempiono di insulti, sputi e qualche oggetto Provenza. Un collaboratore di UsCatanzaro.net, che stava riprendendo la scena, viene circondato e apostrofato da altri tifosi locali per il solo fatto di avere una videocamera in mano. Devono intervenire i Carabinieri. Finisce con un pari giusto.

LA FOLLIA DI CAPUTO – 25 ottobre 2009. Il Catanzaro di Auteri torna a Isola e perde meritatamente 2-0. È il replay dell’anno precedente. Ancora provocazioni, ancora nervosismo, poco calcio ma molti calci. Caputo si fa parare un rigore, poi insulta un collaboratore dell’arbitro, viene espulso e uscendo fa un gestaccio rivolto verso il pubblico che . Caputo, rientrando negli spogliatoi, viene aggredito da un addetto al campo non identificato. Volano parole grosse anche negli spogliatoi. Il Giudice Sportivo multa la società laziale scrivendo: «Una persona non identificata ma riconducibile alla società, indebitamente presente all’imbocco del tunnel che porta agli spogliatoi veniva alle mani con un calciatore della squadra avversaria che era stato espulso, provocando una rissa, alla quale partecipavano anche numerose persone indebitamente presenti sul posto; per sedare la rissa l’arbitro era costretto a sospendere la gara per alcuni minuti, con l’intervento delle forze dell’ordine che dovevano impedire il contatto tra le due tifoserie che tentavano di scavalcare la recinzione interna». 

LA MOLTIPLICAZIONE DEI PALLONI – La terza puntata ieri. Lo sottolineiamo subito: anche stavolta il risultato del campo è giusto. Ma di calcio ieri, sul rettangolo del “Nazareth” c’è stato ben poco. Una partita maschia ma tutto sommato corretta fino a metà del secondo tempo, tenuta bene o male in pugno dall’ennesimo arbitro scadente. Poi, negli ultimi minuti, la “solita” manfrina. Prima la barella in campo ripetutamente per infortuni di poco conto. Poi il comportamento incredibile e antisportivo della panchina laziale, sottolineata anche da Cozza in sala stampa. Non appena i giallorossi recuperavano il pallone cercando di spingersi in avanti per conquistare i tre punti, da bordo campo veniva sistematicamente lanciato all’interno del terreno di gioco un secondo pallone. Risultato: l’arbitro era costretto a fermare l’azione scodellando la sfera che veniva restituita dai padroni di casa 30 metri più indietro. Il tecnico dell’Isola Liri Grossi ammetteva candidamente in sala stampa questo comportamento, come reazione a un pallone non restituito (a suo dire) dai calciatori giallorossi.

MA IL CALCIO DOV’È? – Il parapiglia finale in sala stampa era la ciliegina sulla torta. Cozza accusava di antisportività Grossi e veniva aggredito verbalmente come testimonia il video pubblicato ieri. L’arbitro non ha scritto nulla sul referto e l’unico a rimetterci è Gigliotti, squalificato per tre partite. Resta una profonda amarezza per tutti questi episodi che col calcio poco hanno a che fare. Eppure noi di UsCatanzaro.net, prima di ogni partita giocata fuori casa, cerchiamo di promuovere un modo sano e corretto di seguire la propria squadra in trasferta. Lo avevamo fatto anche stavolta con che metteva in risalto le bellezze della Ciociaria sotto tutti i punti di vista. E continueremo a farlo senza cadere in banali generalizzazioni. Ieri i pochi tifosi giallorossi al seguito hanno trovato ospitalità dagli abitanti e dai ristoranti di Isola e del comprensorio (come mostreremo nella nostra consueta gallery fotografica).

PROBLEMI E FALSE ILLUSIONI – Restano poche righe per parlare del lato tecnico, cosa molto difficile dopo il “non-calcio” visto ieri. I fatti di Isola, però, non devono diventare un alibi per una squadra che la partita avrebbe potuto e dovuto vincerla prima. Un Catanzaro che è al quarto pareggio consecutivo e alla seconda partita di fila senza gol, dopo aver trovato punti insperati nei minuti di recupero e rimonte di vario genere nelle quattro gare precedenti. È evidente che qualche problemino c’è. L’infortunio e poi l’espulsione di Masini con la Vibonese hanno pesato sulla scarsa brillantezza offensiva dei giallorossi. Altri elementi – ad esempio Squillace e Carboni – attraversano un momento di flessione nel loro rendimento. La vittoria di Perugia aveva probabilmente illuso calciatori e tifosi sulla forza di questa squadra. Ma l’unica gara vinta facilmente in questa stagione è quella col Neapolis alla seconda giornata. Non è un caso. 

QUALE FUTURO? – Non resta che attendere. Dopo la partita col Gavorrano, i turni infrasettimanali andranno in soffitta fino a febbraio. Cozza avrà la possibilità di lavorare di più e meglio durante la settimana senza avere troppe partite. E poi il mercato di gennaio ci dirà dove vuole arrivare la società in questa stagione. Il presidente Cosentino ha detto che preferisce rinforzare la squadra con un paio di elementi piuttosto che mettere subito sotto contratto un Direttore Generale di livello. Con un paio di innesti di qualità, sfruttando il livello deprimente del campionato, si può uscire subito da questa Seconda Divisione. E tornare a Isola l’anno prossimo non per una partita di pallone ma solo ed esclusivamente con un obiettivo: le meravigliose sagne ai fagioli.

Ivan Pugliese

i.pugliese@uscatanzaro.net

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