Rassegna stampa

Rassegna stampa di martedi 17 dicembre

Il Catanzaro riaccende le speranze.
L’Olbia mette fuori rosa il portiere Coscione!

IL QUOTIDIANO

Cavallaro, che attualmente ricopre la carica ad interim, traccia l’identikit del suo successore
«Catanzaro, te lo do io il presidente»
Ottimismo dopo la vittoria sull’Olbia, ma c’è l’incognita stipendi

CATANZARO ­ «Il mio prossimo obiettivo sarà quello di avvicinare il mondo politico alla causa giallorossa». Non ha dubbi Cavallaro, presidente del Catanzaro da pochi giorni. Un aspetto, quello di sensibilizzare i politici locali riguardo al futuro societario, dettato dall’esigenza di compattare tutti gli elementi che possano concorrere nell’opera di consolidamento del sodalizio giallorosso. «Tra un paio di giorni incontrerò il mondo politico. Non chiederò contributi economici, soltanto solidarietà. Questo è il prossimo passo che farò. Un atto che va inquadrato in quello che è il mio dovere precipuo di presidente ad interim: vendere, disponendo fino a gennaio per fare questo, dell’intero pacchetto azionario».
Cavallaro fa un identikit su chi dovrà ricoprire la carica. «Il Catanzaro ha bisogno di un presidente “tecnico” che si dedichi a tempo pieno nell’espletamento delle sue funzioni. Una persona diversa dai soci, ma che, naturalmente, di questi sia espressione. Vorrei che i nuovi soci fossero imprenditori locali, che conoscano bene l’ambiente circostante. Questo, però, ricordando che io non nutro alcuna preclusione nei confronti di possibili acquirenti provenienti dal resto del Paese. In fondo, ora capisco chiaramente quanto sia difficile fare il presidente. La capacità di mediazione è fondamentale in un settore come il calcio. Si deve tener conto di tante componenti, dalla gestione economica a quella delle risorse umane, dai rapporti con la tifoseria a tutto il resto. La società, per far fronte positivamente alle spese di gestione dovrà operare privilegiando il settore giovanile. Sul modello dell’operazione Kamarà, si dovrebbero scovare giovani di talento, valorizzarli e rivenderli per rimpinguare le casse. Non si può prescindere da una seria programmazione ».
Con la vittoria ottenuta a spese dell’Olbia, si profila un futuro meno grigio. Domenica scorsa la curva non era più vuota, la squadra sembrava giocare nuovamente in casa. Complice di questa situazione, il ricordo, concretatosi in una coreografia fatta da decine di fumogeni, di Massimo Capraro. Così come l’uscita di scena di Mancuso. Ma, soprattutto, l’amore verso il Catanzaro. Evidentemente, un mese di distacco o semplicemente di “lontananza” è duro da digerire per qualunque tifoso.
Dalle parole di un rinfrancato Cavallaro si evince l’ottimismo che circola in città nelle ultime ore: «Due sono i sentimenti predominanti secondo la mia percezione, entusiasmo tra il pubblico e serenità fra i giocatori. Io mi sono adoperato perché si raggiungessero queste circostanze, e penso di esservi riuscito. Il risultato scaturito dalla partita con i sardi è una conseguenza di questi due fattori».
Le ombre non ancora fugate dagli ultimi tre punti conquistati, prendono forma nel malumore, neanche troppo celato (vedi le ultime dichiarazioni di Alfieri, richiesto a gran voce dalla Nocerina), di alcuni giocatori. Un malumore che trova la sua causa principale nel mancato pagamento degli stipendi degli ultimi 4 mesi.

Enrico Foresta


DATASPORT

Il punto sulla C2 Girone C

CATANZARO – Fine dell’ inseguimento: Il Foggia sbancando Gela (prima d’ora
non c’era riuscito nessuno), si proietta al comando della classifica,staccando
di un punto la Nocerina, bloccata al “San Francesco” dall’ Igea Virtus.
E’ domenica scontro diretto allo Zaccheria, fra le dominatrici del girone d’
andata: sarà spettacolo ne siamo certi. Marino, coglie la quinta vittoria
consecutiva, terza in trasferta, al termine di una gara bella, vibrante, per
certi versi spettacolare: decide il solito Del Core( ottavo gol in campionato),
se, Del Core crea, Efficie conserva, miracoloso in almeno quattro circostanze.
Questo è un Foggia che non molla mai, anche quando è in difficoltà
sul piano del gioco riesce a piazzare la zampata vincente con i suoi solisti.
Ma , è tutto il complesso che funziona alla grande:le sgroppate sulle
fasce di Assennato e Costanzo, il genio di De Zerbi, la regia di Catalano,l’
opportunismo di Del Core; merito di tuttociò va anche ascritto a Marino:
un tecnico che certamente merita palcoscenici migliori, ne sentiremo parlare
presto. La Nocerina non esce ridimensionata dal confronto con l’ Igea, tuttaltro:
la sua pecca è aver dilapitato molte occasioni da rete, trovando dall’
altra parte un grandioso Monaco a salvare la porta dei siciliani. Buona la gara
del neo acquisto Pelliccia, elemento molto utile sulle corsie esterne per il
gioco di Capuano, ai molossi necessità solamente un rinforzo in attacco,
la squadra fa fatica a tramutare in gol l’ enorme mole di gioco che la squadra
riesce a produrre.Il pirotecnico Brindisi infligge la prima sconfitta esterna
al Ragusa; ma quanta sofferenza nel piegare la resistenza dei siciliani pur
rimaneggiati. Da segnalare il ritorno al gol di Francioso, faràvalere
la sua esperienza e fiuto del gol nel girone di ritorno.Il Brindisi ora attende
la gara di Frosinone come un altro bancodi prova per consolidare le proprie
ambizioni di classifica. La squadra di Silva sta inanellando una serie di risultati
utili consecutivi, che l’ hanno spinta dai bassifondi al quinto posto in classifica.La
squadra ha assimilato i dettami del suo bravo allenatore e con il ritorno di
alcuni infortunati il futuro si fa più roseo. L’ Acireale coglie i tre
punti contro la Puteolana, interrompendo la striscia di tre sconfitte consecutive,
di buono c’ è soltanto il ritorno alla vittoria, della prestazione meglio
lasciar perdere, la squadra appare in chiara difficoltà;verificheremo
la settimana prossima a Olbia, i progressi o meno per Chiancone e soci. Il Catanzaro
si risolleva, si sistema meglio in classifica, e può guardare al futuro
con più tranquillità, specie se in settimana ci saranno novità
sotto l’ aspetto societario. Specchia non è fortunato alla prima sulla
panchina del Latina , avrà tempo per rifarsi; ottimo invece il lavoro
fin quì svolto da Cari alla guida del Giugliano.In coda ci pare la situazione
ben definita: Puteolana che difficilmente farà i play out, mentre Tivoli,
Olbia, Lodigiani e Gladiator difficilmente li eviteranno.
Antonio Samà

 


GAZZETTA DEL SUD

I play off potrebbero essere alla portata a patto che la società
pensi al prossimo mercato
Il Catanzaro torna a fare sperare

CATANZARO – Tornano a… sognare i tifosi e sia pure tenendo gli occhi
aperti. Sanno che gli obiettivi del Catanzaro sono limitati di fronte alla coppia
di testa Foggia e Nocerina che fila come il vento. A parte, naturalmente, qualche
incidente di percorso, come quello subito domenica dalla squadra campana e giustificato
dalla bravura dell’Igea Virtus, formato trasferta. E allora l’aspirazione è
limitata ai play-off, naturalmente a patto che il secondo mercato non si apra
invano. E sull’argomento un grosso punto interrogativo legato, come è
noto, agli sviluppi della crisi societaria, quando già una prima scadenza
(quella di sabato della scorsa settimana quando si doveva riunire il Consiglio
di amministrazione della società per la ricapitalizzazione) non è
stata rispettata. Non ci sono segnali concreti per il ricambio societario; si
è, infatti, a livello di tentativi per riunire un gruppo di persone disposte
a rianimare il Catanzaro-società, per cui le prospettive sono tutte da
confezionare, sempre che la decisione del gruppo Mancuso di abbandonare rimanga
ferma. Comunque ora le aspettative della tifoseria – di tutta la tifoseria,
compreso cioè quella fetta che non ha partecipato domenica sera al corteo
organizzato dagli ultras e neppure da un periodo a questa parte agli appuntamenti
domenicali allo stadio – sono proiettate al 18 gennaio quando è
fissata la riunione del Consiglio d’amministrazione in seconda convocazione.
In vista di quella nuova scadenza l’ambiente si divide tra pessimisti e ottimisti.
Nell’attualità le note positive arrivano dalla squadra la quale, pur
tartassata da infortuni e squalifiche, si sta comportando al di là delle
più rosee aspettative. Anzi c’è da rilevare che avversità
e contrattempi, compreso la crisi societaria, hanno sortito effetti positivi.
Ecco, per ultimo, le due vittorie consecutive, cosa che al Catanzaro era riuscito
in precedenza nelle prime due giornate quando Gentili e compagni hanno giocato
altrettante gare casalinghe. Certo la squadra giallorossa non è stata
alle prese con avversari forti, tuttavia va ricordato che nel penultimo turno
a Pozzuoli ha superato l’handicap della riduzione numerica avvenuta all’inizio
di partita, mentre domenica contro l’Olbia ha voluto e ottenuto la vittoria.
Che, poi, si vada in cerca del pelo nell’uovo sottolineando che i primi due
gol sono stati ottenuti tramite altrettanti tiri-cross e che, quindi, il portiere
avversario ci ha messo qualcosa di suo per consentire ai quei palloni di finire
in fondo alla rete è esercizio da sofisti, mentre la prima osservazione
che viene da fare è che i due tiri li hanno fatti Alfieri e Logiudice,
cioè due giocatori giallorossi. Poi, se la famosa dea ha dato una mano
al Catanzaro non lo ha fatto a caso. Sapeva, infatti, che era in largo debito
con il Catanzaro e, semmai, è vero che la stessa dea ha cominciato a
onorarlo. Comunque anche la squadra nel suo insieme ci ha messo qualcosa di
suo, anzi molto, tenendo conto che ha dovuto giocare su un campo reso pesante
dalla pioggia e, quindi, su un fondo campo attaccaticcio. Certo erano le stesse
condizioni per l’avversario, ma è toccato al Catanzaro prendere l’iniziativa
nutrendo il proposito di sfruttare il turno casalingo per raggiungere altri
tre punti alla classifica per cominciare a configurare quel progetto di rimonta
delle posizioni vagheggiato dall’allenatore Dellisanti e condiviso dai tifosi.
Se, poi, il positivo comportamento della squadra giallorossa possa servire da
incentivo per la soluzione della crisi societaria, sarebbe tanto di guadagnato;
anzi fungerebbe da toccasana ad una situazione critica.
Vito Macrìna


LA NUOVA SARDEGNA

L’Olbia ha messo Coscione fuori rosa
Putzu: «Chi sbaglia paga». Il portiere: «Sono il capro espiatorio»
Il giocatore: «Sono amareggiato, cacciato dall’oggi al domani»

OLBIA. Bufera sull’Olbia. La sconfitta di Catanzaro ha avuto come effetto immediato
l’allontanamento del portiere Giovanni Coscione. Ieri il giocatore è
andato al Nespoli, dove gli è stato comunicato che la società
lo aveva messo fuori rosa. «Sono il capro espiatorio», ha commentato
Coscione, mentre il presidente Cristiano Putzu ha spiegato così la decisione:
«Chi sbaglia, paga».
Il presidente Cristiano Putzu non ha smaltito ancora la rabbia accumulata durante
la gara di Catanzaro. «Una giornata storta capita a tutti, ma intanto
si può capire un errore grossolano, non tre. E poi, Coscione è
reduce da almeno altre 3-4 partite negative».
Le accuse continuano. «Ha dei problemi fisici, non si allena? Non so cosa
dire, il fatto è che domenica a Catanzaro ho visto dieci giocatori impegnarsi
allo spasimo e tutto questo lavoro è stato vanificato dalla prestazione
negativa di uno solo, il nostro portiere».
Tutto questo, ha causato una presa di posizione drastica. «Il fatto che
sia stato messo fuori rosa ha una spiegazione ben precisa – sottolinea Cristiano
Putzu -: tutti devono capire che non ci sono intoccabili, soprattutto in un
momento così delicato della stagione e vista la nostra classifica precaria».
Il presidente non dimentica l’apporto dato dal portiere maddalenino in passato.
«Devo dire che Coscione è stato uno dei grandi protagonisti della
promozione, nella scorsa stagione. Ma evidentemente la serie C è diversa.
E’ un campionato che necessita un allenamento costante, giornaliero, altrimenti
si rischiano le figuracce».
Ora l’Olbia ritorna sul mercato. «Aspettiamo l’ultima partita, quella
di domenica, in cui in porta giocherà Deliperi. Ma intanto ci stiamo
muovendo, cerchiamo un portiere e altri tre-quattro giocatori. Nomi non ne facciamo
– conclude Putzu -, ma stiamo puntando su alcuni atleti di sicuro affidamento.
Vogliamo cercare a tutti i costi di uscire da questa situazione».
E Coscione? Ieri il portiere di mattina si è recato regolarmente al Nespoli,
dove Carboni aveva convocato i giocatori per un allenamento straordinario. Il
segretario Adolfo Varrucciu gli ha comunicato che la società lo aveva
messo fuori rosa. «Sono stato cacciato, trattato come il capro espiatorio
di questa situazione. Ci sono rimasto male, malissimo, davvero non mi aspettavo
un trattamento del genere, dopo aver vissuto tre splendide stagioni a Olbia».
Una partita negativa, insomma, non può secondo Coscione far precipitare
le cose in questo modo. «Sono fuori rosa così, dall’oggi al domani.
E’ vero, a Catanzaro ho giocato malissimo. Ma sono cose che capitano, e se l’errore
lo fa il portiere le cose ovviamente si ingigantiscono, visto che ogni volta
che sbagliamo noi è gol sicuro. Ma una giornata no può capitare
a tutti, succede anche a gente come Buffon o come Toldo, dunque. In fondo siamo
degli uomini non delle macchine».
Una storia che ha lasciato di stucco il portiere maddalenino. «Sono amareggiato,
non mi aspettavo niente del genere. E’ una punizione severa, eppure tutti sanno
che sono una persona seria, che mi alleno sempre con scrupolo. Poi pensavo di
avere con la società un buon rapporto. Ho firmato quest’anno il contratto
per tre stagioni, facevo anche il preparatore dei portieri e lo stesso Mauro
Putzu lo scorso anno mi aveva confidato che sarei rimasto per tanti anni con
la società. Invece…»
Invece è arrivato il benservito. «Da tempo avevo chiesto di poter
parlare con il patron Mauro Putzu, avevo qualche problema personale da risolvere.
Ma non mi è mai stata data udienza. E credo che in questo caso la società
abbia sbagliato. In fondo chiedevo solo di essere ascoltato. Se fosse successo,
forse mi sarei tranquillizzato e forse avremmo cinque-sei punti punti in più
in classifica. Pazienza. Vado via, ma a testa alta, con la coscienza a posto».
di Enrico Gaviano

Autore

God

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