TatticaMente!

Reggina Catanzaro 1-0: l’analisi tecnico-tattica

Scritto da Davide Greco

La Reggina si aggiudica il derby con una rete di Corazza nel finale, ritmi intensi e tantissimi cartellini. Scelte tecniche più che discutibili

Serata amara per i giallorossi che vengono superati nel finale con una rete del capocannoniere Corazza. Match che ha offerto moltissimi spunti, giocato a ritmi intensi nella prima frazione di gioco mentre nella ripresa è venuta fuori la Reggina.

Due le espulsioni, una per parte, hanno complicato i piani dei rispettivi allenatori. Toscano ha saputo leggere meglio lo sviluppo della gara con cambi di qualità, Auteri invece ha perso la bussola ritardando le dovute contromisure e sbilanciando i tre reparti con riposizionamenti poco efficaci.

45 minuti di grande intensità

Nella prima frazione di gioco è successo un po’ di tutto fra gol annullati, occasioni clamorose e tantissimi cartellini fra cui uno rosso. Partita disputata a ritmi molti intensi, giocata a viso aperto da entrambe le squadre che hanno provato a mordersi sfoderando tanta energia in mezzo al campo.

Padroni di casa disposti con il 3-4-1-2 che vedeva Guarna in porta, Rossi Blondett e Loiacono in difesa, Rolando De Rose Bianchi e Bresciani sulla mediana, infine Bellomo dietro le punte Reginaldo e Corazza. Al 36 De Rose verrà espulso per somma di ammonizioni.

Auteri conferma l’undici visto in casa contro la Virtus Francavilla schierando Di Gennaro fra i pali, Celiento Martinelli e Quaranta in difesa, Statella Casoli Maita e Nicoletti a centrocampo, Kanoutè Bianchimano e Fishnaller in attacco.

È stata una partita bella, con Maita e Bellomo che hanno fatto la differenza grazie giocate a tratti esaltanti e un’intensità di rara bellezza.

Maita ha aperto le danze al settimo minuto mettendosi subito in mostra, tre avversari saltati in dribbling e passaggio per Bianchimano che crossa per Kanoutè ma Rolando chiude in angolo. Bellomo ha risposto pochi minuti dopo ricevendo sulla trequarti e impegnando Di Gennaro dalla distanza.

Tatticamente le due squadre si sono equivalse, la Reggina è stata più aggressiva facendo la solità densità in mezzo al campo, aggredendo il portatore e raddoppiando le marcature.

Il Catanzaro ha dialogato nello stretto mettendo spesso in crisi la retroguardia amaranto grazie soprattutto al dinamismo di Fischnaller e alla velocità di Kanoutè. Proprio i due arieti giallorossi costeranno il doppio cartellino giallo a De Rose che lascerà anzitempo il campo già al minuto 36.

Con l’uomo in meno e il crescente nervosismo (giallo per Martinelli e Celiento, infine ancora un rosso per Taibi) Toscano toglie Reginaldo che si era reso pericoloso in un paio di frangenti e inserisce Sounas per non perdere il confronto sulla linea mediana.

Nonostante la superiorità numerica il Catanzaro non riesce a trovare una manovra fluida, Kanoutè e Fishcnaller hanno invertito le posizioni, rispettivamente sinistra e destra, Bianchimano fa da raccordo e non da terminale, Casoli contiene ma non affonda, Nicoletti tiene la posizione ma è in chiara difficoltà.

Al termine della prima frazione di gioco le occasioni saranno di marca quasi esclusivamente giallorossa, ma con il risultato inchiodato sullo zero a zero.

Ripresa di marca amaranto

Pronti via, l’arbitro decide di pareggiare i conti sventolando il secondo giallo a Martinelli per un intervento falloso su Sounas.

A differenza dell’avversario, Auteri non opera alcun cambio ma ridisegna il modulo spostando Statella e Nicoletti in difesa mantenendo inalterato il tridente e quindi lasciando i soli Maita e Casoli a contendersi il centrocampo.

La mossa si rivela poco azzeccata perché la Reggina aggredisce meglio entrambe le corsie e inizia a confezionare diverse azioni pericolose con Corazza, Bianchi e Rolando. Quest’ultimo sarà uno dei migliori in campo, dotato di grande corsa e tecnica sarà un’autentica spina nel fianco della difesa giallorossa.

I primi cambi sono di studio, gli ospiti iniziano con Di Livio per Bianchimano, rispondono i padroni di casa con Garufo per Bresciani fino a quel momento poco propositivo.

Garufo appena entrato si becca il giallo per trattenuta su Kanoutè, poco più tardi toccherà a Statella per fallo su Rolando. Intanto la Reggina aumenta il ritmo e anche Bellomo tenta la conclusione dal limite impegnando Di Gennaro.

Dopo un’ora di gioco Auteri tenta di dare più vivacità alla manovra togliendo Statella e Kanoutè per Riggio e Giannone. Il modulo resta sempre una sorta di 4-2-3 con Giannone in posizione più arretrata per dare man forte alla mediana.

I cambi sembrano aver dato linfa vitale al Catanzaro che sfiora la marcatura con una conclusione di poco fuori di Fischnaller, poi vede Di Livio esibirsi in una bella ma infruttuosa serpentina dentro l’area e infine Giannone tentare la conclusione dalla distanza.

Toscano mette dentro Denis e De Francesco per Rolando e Bianchi. L’assetto tattico non cambia, tuttavia si alza l’asticella del tasso tecnico. Corazza manca il tap-in vincente su cross di Garufo, Denis riceve palla e si gira in area impegnando Di Gennaro in un difficile intervento.

A dieci dal termine Auteri effettua l’ultimo doppio cambio togliendo dalla mischia Fischnaller e Giannone per Nicastro e Figliomeni. Per Giannone siamo al bis, lo scorso anno era stato mandato in campo e poi richiamato dopo dieci minuti, oggi poco meno di venti.

I motivi per cui si richiama un giocatore possono essere diversi, nel caso di Giannone il problema è stato che la sua posizione in campo era diventata ininfluente visto che la squadra si era abbassata e non riusciva più a manovrare.

Con i giallorossi preoccupati di portar via il punto, i padroni di casa si sono fatti sotto prima con Sounas, poi con Denis e infine con Corazza che a pochi minuti dal 90esimo, su un comodo cross dalla sinistra, ha lasciato sul posto Nicoletti insaccando di testa.

Bene ma non benissimo

Tatticamente la Reggina ha impostato meglio la gara mettendo in seria difficoltà la manovra dei giallorossi a centrocampo. Orfani di un laterale sinistro della caratura di Favalli e con Statella a mezzo servizio, Bellomo Rolando e De Rose hanno spesso imbrigliato Maita e Casoli.

La miglior condizione di Rolando rispetto a Statella ha fatto sì che quest’ultimo si sia visto poco o nulla nel consueto dialogo sulla verticale destra dove tra le altre cose non aveva il costante riferimento di Kanoutè, che per lunghi tratti dal match ha cambiato posizione con Fischnaller.

Positiva la prova di Bianchimano e Kanoutè che intuendo la difficoltà di manovra hanno accorciato le distanze in fase di recupero e tentato il dialogo in velocità in fase di ripartenza.

Pur soffrendo la densità degli avversari, il Catanzaro ha saputo rendersi pericoloso sfruttando la capacità di corsa di Kanoutè ma anche mostrando una certa padronanza di palleggio e il solito fraseggio nello stretto. Tuttavia la ragnatela di passaggi finiva spesso per essere interrotta da qualche recupero o raddoppio, segno evidente dell’efficacia del pressing di marca amaranto.

In generale buono il disimpegno della retroguardia giallorossa che ha finito per concedere qualche occasione di troppo ai padroni di casa solo quando la squadra si è abbassata nella seconda frazione di gioco. La difesa a quattro è stata sufficientemente solida anche se i due esterni (Statella Nicoletti) non si possono definire propriamente dei terzini.

Scelte tecniche discutibili

Dopo tre trasferte e altrettante sconfitte era inevitabile che più di qualche critica ricadesse sull’area tecnica. Si continua a dire che il campionato è lungo e che c’è tutto il tempo di recuperare, ma dopo nove partite più di qualche fattore sembra aver minato la fiducia dei tifosi.

Innanzitutto mister Auteri, che pur non essendo in discussione appare confuso o quanto meno è il gioco espresso dalla squadra che in alcuni frangenti appare confusionario. Pertanto la questione è se sono le idee del mister ad esser confuse oppure se sono i giocatori a non essere in grado di recepire i dettami dell’allenatore.

Il fatto è che al primo intoppo la cura diventa peggiore del male, alcuni cambi o alcune strategie non appaiono in sintonia con quello che ci si attenderebbe. Ed è proprio una questione di mancate aspettative che lascia l’amaro in bocca per i cambi o i moduli di queste prime partite perse malamente.

Dopo la tanto sbandierata necessità di qualche ritocco per rinforzare l’ossatura, ci si attendeva un altro Catanzaro, più padrone del campo e più pericoloso sotto porta, più roccioso in difesa e più aggressivo sulle corsie laterali.

Purtroppo il Catanzaro di questo inizio stagione sta mostrando tanti di quei limiti che la metà bastano. Ma oltre ai limiti nell’espressione di gioco, spesso macchinosa o poco fluida, alcuni elementi si stanno rivelando meno performanti di quelle che erano le premesse (o le promesse) di inizio stagione.

Il soffrire l’aggressività degli avversari va di pari passo con la scarsa fiducia nell’applicare quei movimenti di gioco che avevano portato la stampa nazionale ad esaltare la manovra dei giallorossi come la migliore della categoria.

Oggi invece sembra che il Catanzaro non riesca o non sappia più divertirsi con le stesse geometrie dell’annata precedente.

Tante cose da rivedere

In difesa gli errori o gli orrori sono ormai una consuetudine con Martinelli che viene ostinatamente posizionato al centro della difesa nonostante per sua stessa ammissione gradisca giocare su uno dei due lati, mentre Il buon Figliomeni che doveva essere ceduto subentra per qualche manciata di minuti e sempre con una certa personalità.

Sulle corsie laterali siamo messi così così. Statella non è ancora lo Statella che conosciamo e in questo particolare momento della stagione non c’è nessuno che possa prendere il suo posto visto che Casoli viene impiegato al fianco di Maita data l’assenza di De Risio e Urso.

A sinistra si continua a riproporre titolare Nicoletti che data la giovane età dovrebbe avere meno responsabilità sul groppone e dunque subentrare negli ultimi minuti di gioco. Che fine hanno fatto Favalli e Pinna? Se sono fuori condizione (cosa di per sé inaccettabile dopo la preparazione estiva e nove partite disputate) perché non spostare Quaranta più avanti e mettere Riggio o Figliomeni o Signorini in difesa?

In mezzo al campo siamo alle prese con l’infortunio di Urso (mai sceso in campo) e con quello di De Risio. Le scelte obbligate sono quelle di Maita e Casoli, ma non si può pretendere che si esprimano sempre al massimo della condizione e in ogni caso non sono dei marziani quindi anche per loro sarà necessario il dovuto avvicendamento.

In avanti Fischnaller e Kanoutè sono davvero forti, ma un po’ sottotono rispetto allo scorso anno. Nicastro evanescente, Bianchimano generoso, Giannone riserva di lusso. A conti fatti anche l’attacco sembra non esser assortito al meglio o quanto meno al momento è meno prolifico di quel che si sperava.

Di Livio è la fra note positive, ma di difficile inquadramento nell’ottica del 3-4-3 cui siamo abituati a meno di reinventarlo esterno d’attacco oppure schierarlo a ridosso delle punte in un modulo decisamente sbilanciato.

Erano davvero necessari sedici nuovi giocatori per un totale di trenta elementi in rosa oppure era meglio individuarne quattro o cinque davvero forti? Probabilmente la scelta è nata sull’esperienza della trascorsa stagione, nell’ambito di una visione strategica che desse al Catanzaro la possibilità di avere un organico di spessore in tutte le fasi del campionato anche in presenza di eventuali infortuni o squalifiche.

I risultati deludenti iniziano ad essere tanti, probabilmente è necessario rivedere qualche strategia in seno all’area tecnica.

 

 

 

Autore

Davide Greco

16 Commenti

  • 12.10.2019 23:50 di Leonardo La Cava
    Vedi letture
    Foto………..
    Il derby va alla Reggina che allo scadere beffa il Catanzaro e fa suoi i tre punti. Complimenti a Toscano e ai suoi ragazzi. Complimenti che non si possono estendere anche al presidente della Reggina il sig. (scusateci l’eufemismo) Luca Gallo che indossa una maglietta che va oltre lo sfottò, insultando di fatto i Catanzaresi e la città di Catanzaro. Un episodio molto grave per il quale è auspicabile un intervento immediato degli Organi Federali con l’applicazione delle norme, nella fattispecie Articolo 2-bis. comma 1 “Sono vietati, negli impianti sportivi, striscioni e cartelli ovvero altre scritte o immagini che, comunque, incitino alla violenza o che contengano INSULTI o minacce…”

    Dopo aver fatto infuriare i catanesi con una frase infelice “E puru per chi stannu vi salammu” pubblicata sul proprio personale profilo twitter al termine del match vinto al Granillo, il Patron della Reggina fa il bis con i catanzaresi. Al termine della partita vinta dagli amaranto solo nel finale e dopo una serie di situazioni da rivedere (vedi fallo in area su Kanoute ad inizio partita, gol annullato a Bianchimano, doppio giallo a Martinelli), Luca Gallo si è presentato nei corridoi dello stadio reggino con una maglietta su cui c’era scritto “Lavati i pedi e va curcati”. Fortunatamente a Catanzaro problemi con l’acqua dolce nelle case non ne abbiamo mai avuti, tuttavia, conoscendo la fantasia reggina (ogni riferimento è puramente casuale), ci diranno che non era rivolta ai catanzaresi, che non era uno sfottò idiota, che Gallo con quel suo sorriso intelligente ha sbagliato maglia in quanto si trovava al buio quando si è vestito questa mattina. Un po’ come quando l’Assessore Zimbalatti disse che il suo account Facebook fu utilizzato da qualche hacker o da qualche buontempone per offendere i catanzaresi. In certe situazioni sarebbe meglio non curarsi di loro e guardare avanti consci della propria cultura e del proprio livello di civiltà, ma quando uno ha a che fare con certi personaggi non si può far finta di nulla. Si ride, si scherza, lo sfottò tra tifosi è bello ed è anche il sale del calcio, ma quando sono i presidenti o gli uomini delle istituzioni allora è tutto diverso. Non è affatto tollerabile. Così come non è tollerabile che ancora oggi ci siano personaggi come Gallo – ultimamente molto chiacchierato per i contributi non pagati ai propri lavoratori (clicca qui) -, che possano operare nel mondo del calcio professionistico. Ci auguriamo che a questo punto le autorità competenti prendano provvedimenti nei confronti di questo strano e discusso individuo arrivato all’improvviso da qualche sobborgo romano. Un personaggio del quale, ne siamo certi, si sentirà parlare e anche molto ma non per le sue frasi infelici.

    Un comportamento inqualificabile quello del massimo dirigente reggino, che di certo non può rappresentare la città dello Stretto, animata da antiche radici di cultura e sportività.

    • a questo non faranno niente perchè è amico di lotito, vedrete che ribalteranno la patata, multando il Catanzaro per aver evidenziato una innocente goliardia. Ghirelli gravina e gli arbitri sono una”pigna” contro di noi-

  • Non sono affatto d’accordo con l’analisi della partita che non mi sembra pertinente. Il primo temo dominio del Catanzaro con rigore non assegnato e un goal annullato. Il secondo tempo più equilibrato, con leggera prevalenza della Reggina con qualche tiro pericoloso ma anche il Catanzaro con un palo. Martinelli è stato espulso per compensazione. Lasciamo stare l’incomprensibile reazione di Taibi e il vergognoso comportamento del Presidente . Neanche in un campo di eccellenza e nei paesini più sperduti si vedono queste cose.

    • CONCORDO IN PIENO : ANCHE OGGI ABBIAMO PERSO PER UN CRIMINALE COL FISCHIETTO ,POI NEL SECONDO TEMPO ANCHE AUTERI HA MESSO DEL SUO . IO CONSIGLIEREI ALLA SOCIETA’ DI AFFIANCARE AL MISTER UN UOMO DI FIDUCIA CHE POSSA STARE IN PANCHINA E CONCORDARE I CAMBI COL MISTER . NON L’ HA PRESCRITTO IL MEDICO CHE SI DEBBANO FARE 5 CAMBI A PARTITA . SE POI AL MISTER NON STA BENE CIO’ , ALLORA CHE LA SOCIETA’ FACCIA LE SUE SCELTE . TOGLIERE TUTTI E 3 I NOSTRI ATTACCANTI TITOLARI PER METTERE POI NICASTRO ! ? E’ STATA UNA SCELTA INCOMPRENSIBILE . URGE IL BUON SENSO .

  • Beh che dire. Una partita vinta , persa !

    Voto 0 a Martinelli , solo uno che penso giochi con l’avversario o non sia in grado di intendere e di volere può fare un fallo del genere sapendo di essere ammonito con l’avversario già in inferiorità numerica , dovrebbe solo vergognarsi , non giustificabile.

    Voto 1 a Nicoletti , penso che in un prato verde possa solo pescolare le pecore con tutto il rispetto per chi lo fa , ma davvero non è cazzo suo sto gioco qui.

    Voto 2 ad Auteri , tutti sapevano , pure i muri dello stadio, che i 3 ammoniti del pt rischiavano grosso … non dico Celiento che è insostituibile , ma cazzo Martinelli e Casoli non li puoi cacciare da subito cosi non rischi nulla ??? per non parlare dei cambi ad cazzo che ha fatto dopo.

    Voto non classificabile a quell’ebete , dico solo che i tifosi vengono daspati per molto meno . I pagliacci ci sono al circo , loro lo hanno in altri ruoli. E non mi venite a dire che è stato un gesto goliardico perchè da uno che dovrebbe essere da esempio non si può vedere qualcosa del genere. In un momento del genere dove ste due squadre non hanno tra loro il rapporto del passato lui che fa ? aizza alla violenza perchè questo ha fatto , pagliaccio pagliaccio e ancora pagliacco. Presto finirà di sorridere però e poi ridiamo noi.

    Voto 10 ai meravigliosi tifosi che hanno reso questa partita uno spettacolo sugli spalti , noi splendidi innamorati della nostra squadra a seguirli incitando dall’inzio alla fine. Loro hanno fatto altrettanto , bravi.

    Voto

    • ah dimenticavo voto 0 all’arbitro e al sistema .. è lo stesso arbitro di Matera Catanzaro dell’anno scorso uno che ha permesso ai materani di menarci dall’inzio alla fine , anche ieri arbitraggio a senso unico , dopo l’espulsione del loro giocatore ( non poteva fare altrimenti ) sembrava amico loro …a loro carezze a noi ammonizioni . Il catanzaro nei piani alti non ci deve stare , perchè il calcio è fatto anche di episodi e non è possibile siano sempre e solo sfavorevoli. E non mi venite a dire che gli arbitri non contano perchè è una stronzata …. condizionano e indirizzano le partite

      • CONCORDO IN PIENO , PURTROPPO ANCHE IN CASA NOSTRA ABBIAMO PERSONE CHE NON DANNO LA COLPA A QUESTI MAFIOSI COL FISCHIETTO MA SOLO AI CAMBI ,SBAGLIATI SICURAMENTE DI AUTERI , MA GLI ARBITRI PURTROPPO STANNO INCIDENDO SUI NOSTRI RISULTATI PER UN 90 % L’ALTRO 10% IL MISTER . PUOI AVERE ANCHE MESSI IN SQUADRA MA ALLA FINE IL RISULTATO LO DECIDONO QUESTI ROTTI IN CULO COME IL PARERNA E IL DE SANTIS DI TURNO ,PER CITARNE SOLO DUE ! VERO MARDENTE ?

  • Purtroppo il treno per noi è passato lo scorso torneo. Il grande auteri non lo ha saputo far prendere alla città, regalando gli ultimi due-tre mesi alle squadrette che si dovevano salvare, facendo giocare casoli e i vari infortunati, cosa che è continuata ultimamente con de risio. L’esperienza della passata stagione non gli è servita, con la feralpi al Ceravolo ha regalato Bianchimano e Figliomeni e tutti abbiamo visto come è andata a finire. In questo torneo, con 32 elementi di cui una qundicina non giocherebbero nemmeno tra scapoli ed ammogliati, ne cito qualc’uno martinelli nicoletti nicastro casoli il pupillo del mister che ieri ogni minuto si rivolgeva al suo mentore per farsi segnalare la posizione da tenere in campo( Ma durante la settimana l’allenatore è in vacanza, basta che chiuda agli sportivi il campo di allenamento lo rende felice)dove volete che andiamo. abbiamo 16 punti perchè abbiamo incontrato squadre che non si erano ancora assestate o squadrette che non dovevano nemmeno partecipare a questo torneo. I problemi come era immaginabile sarebbero sorti, come puntalmente si è verificato incontrando squadre mediocri. Purtroppo il progetto biennale di auteri è fallito prima ancora di iniziare,(Scusate ma questo allenatore chi gli ha garantito che il secondo anno avremmo realizzato il progetto della promozione? Forse è diventato anche un mago, vedendo le alchimie tattiche potremmo pensare di si). Analisi sui singoli che lo scorso torneo fino ad certo periodo ci hanno fatto divertire, Kanute troppo solista ed evanescente ( sono un suo grande estimatore) statella ancora in catalessi, maita troppi leziosismi con alcune amnesie che se perde palla buschiamo goal, fisc abbulico non per colpa sua, bianchimano giocatore forte impiegato male e assistito poco dalle fascie. Questi giocatori che vengono puntalmente ogni settimana sostituiti perdono la fiducia in loro stessi vedendo i sostituti, i vari nicastro etc…: Purtroppo il mister ogni domenica fa esperimenti cambiando formazione e durante la partita continua inventandosi come far vincere gli avversari. Per salvare questa stagione e non arrivare ai play out bisogna CACCIARE auteri e rivedere la posizione di lo giudice in contrapposizione con l’allenatore, perchè quando due galli si beccano non è un buon segno. E poi vorrei spiegato come mai abbiamo 32 e se sono stati presi all’ingrosso. Fino a quando ci sarà auteri ad allenare, per evitare di avvelermi nel vedere in campo nicoletti nicastro martinelli casoli di livio e le altre 11 scarpine non andrò allo stadio. Perchè spettacoli indecenti come quello di ieri che sono dall’inizio del torneo che ci vengono propinati, portano alla nausea.

  • Non e’ tanto la sconfitta che fa male ma la possibilita’ , dopo lo scorso campionato , di rinforzare la squadra quando c’era la possibilita’ di farlo. Con questa squadra , anche cambiando l’allenatore , la serie B la vedremo col binocolo a meno che a gennaio non si faccia una rivoluzione ma ci credo poco. Continuo a ripetere che pur avendo alcuni giocatori di qualita’ in complesso manchiamo sul lato caratteriale e dell’ esperienza e per vincere questo campionato c’e’ bisogno di questo tipo di elementi che non sono stati presi .
    Andare a indagare sulle colpe a questo punto non ha senso anzi sarebbe deleterio ma gestire con competenza il futuro e’ la cosa piu’ importante evitando di commettere gli stessi errori sempre che si voglia raggiungere la categoria superiore.
    Infine volevo rimarcare la prestazione dell’arbitro , qualcuno lo dovrebbe prendere dal cozzetto e buttarlo nel cesso e poi tirare lo scarico insieme al suo designatore. Vergognoso.

  • Come faccio a criticare una squadra che per larghi tratti gioca bene, segna e gli annullano il gol, gli falciano un giocatore in area e non gli danno il rigore e come ciliegina pure la sfiga con un palo netto.
    Purtroppo si sta avverando ciò che temevo, gli arbitri sono determinati.
    I tifosi voto 10 e lode

  • Ma perché queste critiche esagerate che non corrispondono a quanto visto nel corso della partita. Ma cosa deve fare una squadra che di fronte a un arbitro inetto e non è la prima volta , riesce a giocare un gran calcio nel primo tempo, un arbitro che poi espelle immeritatamente perché prima assediato da un Taibi urlante e da giocatori urlanti per creare un clima di rissa e per stimolare il pubblico amico; da collaboratori dell’arbitro che non hanno segnalato diversi fuorigioco. Tuttavia è il caso di dire che Auteri ha commesso 2 errori: il primo a non sostituire Martinelli , con la sua esperienza doveva capire che l’arbitro era palesemente influenzato dall’ambiente e prima o poi compensava, il secondo aver sostituito l’intero reparto avanzato. I giocatori devono stare in campo per 90 minuti e non per 60. Un grosso regalo alla Reggina. Detto questo non mi pare che il Catanzaro abbia sofferto il gioco della “grande “Reggina. Tutt’altro. Sarà protagonista. Bando all’autolesionismo ,allo sconforto e alle continue lamentele. Di Cassandre ve ne ne sono già tante. La dirigenza però deve farsi sentire perché non è la prima volta che arbitri inetti colpiscono il Catanzaro. Quanto al comportamento del Presidente della Reggina è proprio il caso di dire che la stupidità non ha limiti.

  • I poteri occulti a Reggio così come nella curva della Juve fanno la differenza .. Gallo un povero prestanome come Lillo Foti.. aspetteremo salti la pentola come successo con i Draghi in curva.. same shit..

  • Ogni partita come questa non fa altro che confermare una cosa: IL CATANZARO FA PAURA. Dall’arrivo della famiglia Noto in società, il panico serpeggia nei corridoi del Palazzo (anti) sportivo, nelle stanze delle lobbies e nelle pagine dei loro “pizzini”. Le severissime lezioni di calcio impartite nella scorsa stagione dai Giallorossi ai cuginastri hanno lasciato il segno. Nei play offs siamo stati castigati dall’arbitraggio col Feralpi Salò, come pure in occasioni più recenti (episodi di ieri compresi…). Le priorità dell’antisportività sono, tristemente, le solite: precedenza alle campane, alle pugliesi e alle siciliane. Il turno della Calabria ci vede “rispettati” solo dopo il duo “Regg-Enza”. Serve una riscossa morale e legale, visto che quella sportiva ed economica viene soffocata con l’inganno e la malafede. AVANTI AQUILE!!!

Scrivi un commento