Scalzo: S. Maria laboratorio di qualità urbana per la città

Migliorare la qualità della vita dei quartieri della nostra città significa favorire l’intrecciarsi di relazioni umane e socio-economiche consentendo ai cittadini di muoversi con facilità e con piacere negli spazi urbani. Gli obiettivi che la mia amministrazione si propone di realizzare sono: ridefinire gli spazi stradali per favorire una circolazione veicolare e pedonale fluida e sicura; consentire una maggiore autonomia dei soggetti deboli e portatori di handicap; ridurre l’inquinamento dei gas di scarico e acustico. Intervenire nell’abbattimento delle barriere architettoniche rappresenta la nostra priorità. Una squadra di tecnici è già al lavoro per la realizzazione di un “progetto pilota” nel quartiere di S. Maria dove si trova, inoltre, Fondazione Betania, uno dei centri di eccellenza per la tutela dei disabili e degli anziani nella nostra Regione. Questo approccio si rende necessario per favorire l’apertura della struttura stessa verso l’ambiente esterno, incentivano, così, le relazioni sociali dei suoi ospiti con la comunità del quartiere. Il progetto di cui si discute è frutto di un attento studio di alcune importanti esperienze italiane ed europee. L’Unione Europea, del resto, ci chiede un’attenzione specifica sulla vivibilità degli ambienti urbani attraverso documenti di indirizzo come la “Strategia Europea per la disabilità 2010 – 2020” e la risoluzione adottata dal Parlamento Europeo(European Road Safety 2011 – 2020) che comprende tra le misure più importanti l’introduzione delle cosiddette “Zona 30”, strade a velocità moderata accessibile a tutti con il limiti di 30 km/h, dove più che il cartello stradale ha effetto la riorganizzazione delle caratteristiche fisiche e geometriche della strada. In questo modo il conducente adatta il suo comportamento al differente aspetto stradale riducendo la velocità attraverso i seguenti interventi: rotture verticali della pavimentazione; rotture orizzontali, cioè spostamenti laterali ripetuti per aiuole o parcheggi alternati per evitare lunghi tratti rettilinei; panchine, sedute di sosta per consentire alla gente di fermarsi per strada, chiacchierare e intrattenersi; nonché attraverso la realizzazione, dove assenti, di marciapiedi e percorsi ciclabili protetti. Santa Maria diventerà cosi un “laboratorio” per la città di Catanzaro nell’abbattimento delle barriere architettoniche, mirando nel contempo a riqualificare l’ambiente urbano del quartiere e a riscoprire il ruolo sociale della strada in termini di incontri, passeggiate, relazioni e il collegamento delle diverse aree e dei punti attrattori significativi di frequentazione quotidiana e (scuole, chiese, servizi pubblici, giardini, impianti sportivi, commercio ecc.).

Autore

Salvatore Ferragina

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