SPIAGGE: Farina(FIBA), no ad aumento canoni demaniali marittimi

”Non ci ha sorpreso affatto l’ ultimo tentativo di colpire, a partita chiusa, il comparto del turismo costiero italiano attraverso la richiesta da parte dell’ Agenzia del Demanio, braccio operativo del Ministero dell’ Economia, dell’ irrazionale aumento dei canoni demaniali marittimi a risalire dal gennaio 2004”. Lo afferma Vincenzo Farina, presidente regionale della Federazione imprese balneari (Fiba-Confersercenti). ”Cosa potevamo attenderci – prosegue Farina – da un ‘provvedimento appeso’ che senza alcuna ragionevole motivazione e’ stato introdotto con la legge Finanziaria 2004, e che nel corso di questi anni gli stessi governanti ne hanno rinviato l’ applicazione con una serie di rinvii. Forse alle esigenze della fredda logica di far cassa si contrapponeva comunque la consapevolezza di aver partorito una bruttezza politica di cui vergognarsi. La nostra federazione di categoria, su questa problematica, non ha mai avuto dubbi: ha denunciato sin dal primo momento la convinzione che da parte di chi ha Governato sino ad oggi, e speriamo non per molti giorni ancora, ci fosse la chiara volonta’ di colpire il sistema del turismo costiero e del Mezzogiorno d’ Italia in particolare; senza evidenziare le implicazioni che avrebbe su tutto il tessuto economico e sociale di quei territori che sul turismo balneare fondano le loro aspettative”.
”Lo scorso 21 marzo 2006, grazie all’ impegno politico e personale dell’ assessore al Demanio della Calabria Pasquale Tripodi, nella sua funzione di coordinatore degli assessori al demanio delle regioni d’ Italia – c’ e’ stato un impegno del Coordinamento delle Regioni, concertato con le Associazioni di categoria Fiba – Confesercenti e Sib – Confcommercio, a proporre alla Conferenza Stato Regioni la soluzione della vicenda. Siamo comunque certi che, appena il nuovo Governo prendera’ l’ esercizio delle sue funzioni, tra i primi provvedimenti legislativi da abrogare vi sara’ quest’ ingiustizia perpetrata a scapito di un sistema di microimprese, che con il proprio lavoro, e dei collaboratori, eroga servizi turistici sempre piu’ qualificati e funzionali alla competitivita’ dei territori; creando opportunita’ di lavoro anche se per periodi limitati all’anno oltre a pagare, come qualsiasi altra impresa, le imposte e le tasse allo Stato ed a tutti gli Enti locali”.(

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Redazione

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