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US, finita la prima parte di stagione da terzo in classifica

Catanzaro Cavese Esultanza

Giallorossi in linea con le aspettative dopo la rivoluzione dirigenziale e tecnica

Il pareggio in casa del Catania per 1-1 ha chiuso il 2020 del Catanzaro. E’ stato un anno strano, particolare e difficile, caratterizzato ovviamente dalla pandemia da Coronavirus che ha stoppato i campionati a marzo e costretto alla ripresa di fine giugno con i playoff. Spareggi promozione ancora una volta amari per le Aquile, eliminate dal Potenza. Poi l’ennesima rivoluzione. Protagonisti il dg Foresti, il ds Cerri, mister Calabro e una squadra quasi completamente nuova rispetto a quella della stagione precedente. Un anno che il Catanzaro chiude al terzo posto in classifica in compagnia di Avellino, Catania, Teramo e Foggia, dietro all’imprendibile Ternana e al Bari di Auteri. Il 2020, iniziato con il 2-1 interno contro il Bisceglie si è concluso – tra campionati e coppe – con 14 vittorie (considerando anche quella ai rigori di Verona), 9 pareggi e 9 sconfitte,  42 reti realizzate e 38 subite. Migliori marcatori Tulli e Carlini con cinque reti  a testa (con l’ex Juve Stabia che ha messo a segno tre calci di rigore) seguono Evacuo e Di Piazza con quattro e Di Massimo a quota tre.

IN LINEA CON ASPETTATIVE 

Il campionato 2020-2021 doveva essere un nuovo anno zero in casa Catanzaro, complice anche la grande rivoluzione societaria e tecnica messa in moto. Il ds Cerri, intervenuto ai microfoni di DB Radio poco prima dell’inizio del campionato aveva fatto intendere che si sarebbe costruita una squadra giovane. Nei fatti si è invece andati in un’altra direzione, con l’arrivo di calciatori esperti come Branduani, Fazio, Altobelli, Evacuo o Curiale per citarne alcuni, che si sono aggiunti ai vari Corapi e Carlini. La compagine allestita dalla dirigenza giallorossa è di tutto rispetto e possiede le caratteristiche per disputare una stagione importante. Lo ha spiegato bene anche il tecnico Calabro nella videoconferenza post Bari: non c’è obbligo di vincere ma l’US è stato sicuramente allestito per stazionare nelle zone alte della graduatoria, conquistare un buon piazzamento per i playoff e poi giocarsela in quei (finora) maledetti spareggi promozione, nella speranza di sfatare un vero e proprio tabù. Parlare di primo posto sarebbe probabilmente quasi fantacalcio, a prescindere dal cammino della Ternana. Il Catanzaro deve ancora lavorare su se stesso. Paride Pinna, infatti, intervenuto durante un NetClub a DB Radio ha affermato che le Aquile devono acquisire maggiore consapevolezza. Chiudendo al terzo posto a due giornate dal termine del girone d’andata si può affermare che i giallorossi sono perfettamente in linea con le aspettative.

4 PUNTI GETTATI NEL FINALE

Catania CatanzaroE dire che i punti in classifica potevano essere 31 e non 27. Inutile girarci intorno. Contro Juve Stabia e Catania le Aquile sono state raggiunte all’86’. Paura?  Lettura sbagliata del mister? Messaggio pericoloso (difendersi, difendersi difendersi) lanciato alla squadra con cambi poco azzeccati ? Attenzione, bisogna però riconoscere alcuni dati di fatto. Intanto che i giallorossi, dopo aver beccato l’1-1 dalle vespe, erano riusciti anche a riportarsi in vantaggio; poi che nei primi 45 minuti di Catania potevano segnare più di una rete se non avessero sprecato vari contropiede (nel computo finisce anche quello di insieme di Di Piazza nella ripresa). Probabilmente si tratta proprio di quella “maggiore consapevolezza” cui faceva riferimento Pinna. Resta il rammarico per come sono giunti i due pareggi di fine anno ma rimane il fatto che il Catanzaro, al di là del secondo tempo di Terni, ha dato filo da torcere a chiunque, dimostrando di essere una squadra molto complicata da affrontare. Forse, con quella consapevolezza in più, almeno una delle due partite sarebbe valsa 3 punti.

ALCUNI INTERROGATIVI

I 180 minuti tra Juve Stabia e Catania hanno però confermato limiti e momento “no” di alcuni singoli. Il primo a salire sul banco degli imputati non può che essere Altobelli. Il centrocampista –  protagonista di quel Frosinone che ottenne la promozione nel 2013-2014 – era molto atteso. Eppure sin qui lo si ricorda solo per essere stato sostituito da Calabro a Terni dopo nemmeno mezz’ora in seguito ad una lunga serie di giocate sbagliate e, soprattutto, per aver concesso il regalo di Natale alla Juve Stabia. Altobelli non è mai entrato in condizione. Punto interrogativo anche per Baldassin altro acquisto, sulla carta, di ottimo livello. Mai in partita con la Juve Stabia e così in diversi altri match precedenti. Possono influire sul rendimento le gerarchie ormai fissate da Calabro? Certo è che ci si aspettava di più, molto di più dai due centrocampisti così come da mister quattro promozioni Garufo ormai con  i bagagli in mano.

MERCATO

Il mercato è alle porte e sarà un mese di continue voci,  rumors, operazioni date per certe e che magari non si concretizzeranno. Le partite giocate sin qui sono servite anche per le consuete valutazioni su dove intervenire a distanza di quasi due mesi dalla fine del precedente calciomercato. Quasi sicuramente il Catanzaro ha bisogno di un difensore centrale di ruolo da schierare nel pacchetto arretrato di Calabro.

Per quanto Fazio sia uno dei più positivi e l’unico calciatore di movimento sempre utilizzato dal tecnico, non è nella sua posizione naturale. È stato, ad esempio, strano ed inconsueto, vederlo passare da difensore centrale ad esterno di fascia a Catania con la conseguenza di dover ricostruire tutti gli equilibri difensivi contro una squadra che, invece, giocava con quattro-cinque calciatori offensivi al ricerca del disperato pareggio arrivato poi grazie ad una verticalizzazione proprio al centro. Un caso?

Il giudizio di questa prima parte di stagione non può che essere positivo. Non servirà, come nella stagione passata, la rivoluzione che portò all’avvicendamento tecnico Grassadonia-Auteri e ad otto acquisti. Ma con le giuste operazioni il Catanzaro potrà sicuramente dire la sua e disputare anche un’ottima seconda parte di campionato .

Autore

Ferdinando Capicotto

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