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Bisceglie: una squadra giovane per sorprendere

Scritto da Luca Pagano

I neroazzurri sfidano il Catanzaro per proseguire sulla buona strada dell’esordio.

Seconda giornata di campionato, il Catanzaro di Mister Gaetano Auteri sfida il Bisceglie di Rodolfo Vanoli.

Le due compagini si sono già incontrate per 20 volte, il Catanzaro è in vantaggio in questa speciale classifica con 6 vittorie, 2 sono i successi del Bisceglie mentre ben 12 i pareggi. Al “Ventura”, i neroazzurri hanno fatto segnare le sue due vittorie mentre il Catanzaro ha espugnato il campo degli ospiti per una sola volta.

I pugliesi dopo la scorsa tribolata stagione culminata con la retrocessione – maturata ai playout contro la Lucchese – hanno sfruttato quest’anno il ripescaggio per riproporsi ai nastri di partenza della Serie C. La squadra neroazzurra ha confermato Vanoli in panchina e ha come chiaro obiettivo una salvezza tranquilla.

Rodolfo Vanoli ha alle spalle una delle storie più affascinanti tra gli allenatori di Serie C. Fratello di Paolo Vanoli, protagonista nel grande Parma di Malesani e assistente di Conte al Chelsea e nell’Italia, il tecnico varesino trova fortuna fuori dalla penisola. Dal 2012 infatti si impone in Slovenia, prima sulla panchina del Koper, con cui vince una coppa nazionale e una supercoppa, poi con l’Olimpia Lubiana, con cui trionfa in campionato. Torna in Italia solo lo scorso anno, al Bisceglie, con l’arduo compito di evitare la retrocessione. Non ci riesce ma ottiene comunque la riconferma. I nerazzurrostellati nel frattempo vengono ripescati e così Vanoli può programmare la stagione sin dai nastri di partenza. La rosa viene rivoluzionata: ben dieci undicesimi dei giocatori scesi in campo all’esordio sono arrivati quest’estate. L’organico è giovane, 23 anni di media età secondo Transfermarkt. Addirittura domenica scorsa è sceso in campo un classe 2002, Ferrante, scuola Bari.

Protagonisti e principi di gioco

Il Bisceglie ha iniziato bene, vincendo fuori casa contro un avversario di caratura superiore e con più certezze sulla carta. Vanoli ha schierato i suoi con un 4-3-1-2 parecchio muscolare. La coppia di centrali, composta da Piccinni e Zigrossi, garantisce centimetri e abilità nel gioco aereo, ma soffre la copertura della profondità. Piccinni in particolare, giocatore di movimento più anziano con i suoi trentatré anni, fatica ad assorbire i tagli e proprio da un movimento alle sue spalle è nata l’occasione più clamorosa per il Rende settimana scorsa.

Sulle fasce agiscono due terzini di spinta: Tarantino a sinistra e Mastrippolito a destra. Quest’ultimo, classe 2000 proveniente dalla Reggina, viene coinvolto soprattutto in occasione dei cambi gioco. Spesso si è visto il Bisceglie addensare molti uomini sul versante sinistro per attrarre l’avversario e liberare spazio sulla fascia opposta. Una volta ricevuta palla Wilmots, vertice basso di centrocampo e figlio dell’ex CT del Belgio, ha il compito di eseguire il cambio gioco verso il lato scoperto dove arriva puntuale la corsa di Mastrippolito. Il regista belga non è stato molto preciso ma ci sarà da stare attenti per evitare pericolosi isolamenti laterali.

In generale il Bisceglie, nonostante il rombo favorisca per costruzione le linee di passaggio a centrocampo, non è una squadra che punta molto sul palleggio. In assenza di sbocchi i centrali non esitano a lanciare lungo, specie verso destra. Su quel lato del campo agiscono Longo e Abonckelet, i due giocatori fisicamente più prestanti in rosa. Longo in particolare, centravanti scuola Fiorentina, è in grado di giocare con l’uomo dietro, sa proteggere il pallone a terra e sa farsi valere di testa; per questo è il destinatario dei palloni alti dalle retrovie. I suoi duelli aerei servono a generare seconde palle, che Abonckelet è pronto ad attaccare comprimendo velocemente gli spazi in avanti. Il francese non sarà troppo sensibile tecnicamente ma è energico nei contrasti e sa recuperare le palle contese per generare ripartenze corte in prossimità della trequarti avversaria. L’altra punta è Gatto, proveniente dall’Avellino e più avvezzo, rispetto al compagno di reparto, ad attaccare la profondità (situazione dalla quale è nato il gol vittoria col Rende). Insomma, le punte sono complementari: una più fisica e abituata a giocare spalle alla porta, l’altra più propensa a tagliare negli spazi. Alle loro spalle si muove Ferrante, forse la sorpresa del match d’esordio data la giovane età. Il classe 2002 difetta di centimetri ma ha l’agonismo per giocare in una squadra ruvida come il Bisceglie e non si fa problemi a pressare e a commettere falli se necessario. Rispetto ai compagni però sembra essere più sensibile nel tocco palla e nella gestione dei tempi ed è stato l’unico a provare a dare un po’ d’ordine e di pausa agli attacchi dei pugliesi in Calabria.

Quando invece riesce a palleggiare e a spostare il possesso sulle fasce, il Bisceglie cerca di combinare ampiezza e profondità con i movimenti di terzino e mezzala: quest’ultima si allarga per smagliare la difesa avversaria e aprire spazio alla sovrapposizione interna dell’esterno basso che scatta per ricevere il passaggio verso il fondo. Nel frattempo le punte si posizionano in area pronte a ricevere il cross.

Difetti difensivi

Contro il Rende, schierato col 4-2-3-1, il Bisceglie ha alternato momenti di difesa bassa, specie nel finale, a fasi della partita in cui ha alzato il baricentro. L’innesco del pressing era il passaggio dal centrale al terzino. A quel punto scattavano gli scivolamenti verso la fascia tipici del 4-3-1-2, con la mezzala sul giocatore largo, la punta sul centrale più vicino e il trequartista sul mediano del lato palla. Contro il 3-4-3 del Catanzaro i riferimenti saranno diversi; ma al netto delle disposizioni, durante lo scivolamento il Bisceglie ha dimostrato qualche difficoltà a proteggere lo spazio sul fianco del regista Wilmots, distante dalla mezzala e poco aiutato dai centrali che non salivano sull’uomo accanto a lui. Il Catanzaro sa innescare gli uomini nelle tasche intermedie di campo e ha le armi per cercare le ricezioni sul fianco del mediano, attaccare frontalmente la difesa e punire questo difetto strutturale. In più, il 4-3-1-2 durante le scalate scopre totalmente il lato debole e per una squadra come quella di Auteri abituata a sfruttare ampiezza e cambi gioco grazie agli esterni di centrocampo sempre aperti questo può essere un vantaggio notevole.

Probabile Formazione

Il Bisceglie prima di affrontare domenica il Catanzaro scenderà questa sera in campo per disputare la gara di Coppa Italia contro il Picerno. Ipotizzare la formazione di domenica non è quindi semplicissimo, Vanoli per la gara di questa sera dovrebbe utilizzare gli stessi uomini scesi in campo nella prima giornata di campionato. Contro il Catanzaro presumibilmente potremmo assistere a qualche piccolo cambiamento anche se lo zoccolo duro rimarrà lo stesso delle prime uscite. Tra i pali troveremo Casadei, in difesa spazio a Mastrippolito a sinistra, Tarantino a destra con al centro Piccinni e Zigrossi. A centrocampo agiranno Rafetrania, Wilmots e Aboncklet(da valutare le condizioni del nuovo arrivato Estol) mentre dietro le due Longo e Gatto ballottaggio tra Ungaro e il giovanissimo Ferrante.

Per il Catanzaro non sarà comunque facile, anche per via delle condizioni del terreno di gioco che lo scorso anno condizionarono la partita dei giallorossi nella sconfitta del girone di ritorno. Vanoli ha già colpito le aquile con una prestazione sporca, piena di contrasti e seconde palle. Domenica il copione potrebbe non essere diverso.

Formazione 4-3-1-2:

Casadei; Mastrippolito, Piccinni, Zigrossi, Tarantino; Rafetrania, Wilmots, Aboncklet; Ungaro; Longo Gatto. All. Vanoli.

Luca Pagano e Emanuele Mongiardo

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Luca Pagano

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