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Catania-Catanzaro 1-2: l’analisi tecnico-tattica

Scritto da Paolo Carnuccio

Ottima condizione fisica dei giallorossi, buona tenuta mentale e disciplina tattica

Gara di grande intensità quella giocata al Massimino tra Catania e Catanzaro, e 3 punti meritatissimi conquistati dalla formazione di mister Vivarini.

I giallorossi riscattano la brutta prestazione contro il Palermo e dominano la partita per quasi tutti i novanta minuti.

Il Catanzaro scende in campo con il 3-4-1-2, Branduani tra i pali, linea di tre consueta con Fazio al centro e Scognamillo-Martinelli ai lati; centrocampo con i due interni Maldonado (all’esordio in maglia giallorossa) e Verna; esterni Bayeye e Vandeputte; Sounas leggermente più avanti in linea autonoma dietro le due punte Biasci e Vasquez.

Il Catania si contrappone con un sistema molto elastico nella sua struttura che spesso si assimila al 4-3-3 o 4-5-1, dove spiccano gli esterni Russini e Biondi mentre nel mezzo c’è il capocannoniere del campionato Moro.

La gara parte con ritmi altissimi, il Catanzaro pressa la palla nella metà campo avversaria con grande intensità.

Vasquez e Biasci fanno un grande lavoro in fase di non possesso, in mezzo al campo si nota tanta aggressività ed i giallorossi recuperano spesso la palla per ribaltare l’azione.

Il gioco degli uomini di Vivarini si sviluppa in maniera rapida e ficcante, Bayeye viene innescato con continuità e fioccano le occasioni da gol proprio dal suo lato.

La prima metà del primo tempo è un dominio assoluto del Catanzaro, i padroni di casa sembrano storditi e non riescono a proporre azioni in grado di impensierire la difesa giallorossa.

L’aspetto più evidente è la posizione del baricentro della squadra del Catanzaro tutto innestato tra il centrocampo e la trequarti del Catania.

I siciliani allungano le linee dei reparti e proprio nella zona centrale del campo lasciano tanti spazi per il dominio del gioco dei giallorossi di Vivarini.

È un Catanzaro tonico anche sulle gambe, brillante nelle ripartenze, insomma un ottimo primo tempo con menzione di merito per Sounas, Maldonado, Vasquez e Bayeye.

La seconda parte della gara si apre con un gran gol di Biasci che rompe gli equilibri.

A questo punto i ritmi si alzano ancora di più, il Catania cerca rimontare lo svantaggio ma la difesa del Catanzaro alza un muro invalicabile.

Fazio non fa letteralmente toccare palla a Moro, Scognamillo è implacabile su ogni contrasto.

Ma è sempre il Catanzaro a non mollare di un centimetro il suo predominio territoriale, e va a segno per la seconda volta con Vandeputte al termine di una buona ripartenza veloce.

La partita si innervosisce, il Catania manda in campo Russotto e lo stesso si procura un calcio di rigore per un fallo ingenuo di Bayeye.

Moro trasforma e gli ultimi venti minuti tra le due squadre diventano di fuoco.

Il Catania attacca ma il Catanzaro si difende con ordine provando a contrattaccare sempre con intensità e forza nelle gambe.

Vivarini fa uscire Biasci per Bombagi, e Vandeputte per Bjarkason; poi Maldonado per Welbeck, ed i giallorossi continuano a correre e pressare la palla all’avversario.

Il cambio di modulo di mister Baldini 4-2-4, e gli inserimenti dei vari Cataldi e Bianco non sortiscono alcun effetto, anche se la formazione etnea potrebbe pareggiare con Sipos che non sfrutta un errore grossolano di Martinelli rimediato dall’onnipresente Scognamillo.

La partita termina con la vittoria del Catanzaro che fornisce una prova di forza non indifferente sul versante della personalità accrescendo la sua autostima.

La chiave tattica

La posizione del baricentro avanzato del Catanzaro. La squadra giallorossa si sistema stabilmente nella porzione di campo che va dalla propria tre quarti alla tre quarti avversaria, posizionando i due incontristi Verna e Maldonado a catturare palla, con Sounas tra le linee di palleggio avversarie.

La fase di non possesso è molto efficace, il Catanzaro soffoca ogni sviluppo dei siciliani.

Il Catania si allunga e subisce tantissime ripartenze veloci, il suo allenatore tarda a cambiare sistema di gioco ed il Catanzaro domina il campo.

Cosa ha funzionato

Tanto, quasi tutto. La parte fisica innanzitutto, il Catanzaro ha corso tantissimo pressando la palla sempre non arretrando mai il campo. Gli esterni hanno lavorato a tutta fascia, Bayeye è stato veramente bravo a martellare il lato difensivo del Catania per tutta la gara. Ottima la condizione fisica manifestata.

L’aspetto mentale, gli uomini di Vivarini hanno messo in campo una rabbia mai vista, una cattiveria agonistica feroce, arrivando sempre primi sulla palla e vincendo i contrasti.

Infine, la disciplina tattica, la formazione giallorossa è stata ordinata e precisa a svolgere con abnegazione il compito del mister senza la minima sbavatura.

Cosa non ha funzionato

Quasi nulla a parte, a tratti, un leggero nervosismo da parte di qualche singolo calciatore, dovuto magari alla tensione della partita ed alla posta in palio, che poi sfocia in errori grossolani come quello che stava portando il Catania al gol del pareggio.

Ci vuole più serenità e concentrazione nei momenti cruciali della partita per evitare errori tecnici molto gravi.

Autore

Paolo Carnuccio

1 Commento

  • Secondo il mio modesto parere le lunghe soste non fanno bene ai giallorossi e sicuramente anche ad altre squadre , la stasi senza incontri ufficiali fa perdere il ritmo partita e in parte la condizione fisica vedasi i play off dell’anno scorso .

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