Avversario di turno

Como, obiettivo promozione diretta

Scritto da Emanuele Mongiardo

Sulle ali dell’entusiasmo dopo la vittoria di Parma, il Catanzaro si appresta ad accogliere il Como in quello che, insieme a Palermo-Sampdoria, sarà il big match della trentaduesima giornata di Serie B. Nessuno lo avrebbe ipotizzato qualche mese fa, ma giunti a questo punto della stagione la gara del Ceravolo sarà uno scontro d’alta classifica tra la seconda e la quinta forza del campionato, separate da sei punti.

All’andata il Como si dimostrò squadra di livello più alto rispetto al Catanzaro, con una prestazione in cui la vittoria dei lariani non fu mai messa in discussione. I lombardi attaccarono con decisione e seppero difendersi senza troppi sforzi da una delle versioni più grigie viste quest’anno della squadra di Vivarini.

All’epoca, però, sulla panchina del Como sedeva Moreno Longo, allenatore abilissimo a preparare la fase difensiva e quindi perfetto per imbrigliare squadre propositive come il Catanzaro. La versione guidata dal tandem Fabregas-Roberts concederà più spazi ai giallorossi? Ma soprattutto, Iemmello e compagni saranno all’altezza di una delle squadre migliori del torneo?

Nonostante i cambi in panchina, infatti, il Como non ha smesso di marciare e, anzi, a gennaio ha rilanciato la puntata con una sessione di mercato da Serie A. In difesa è arrivato un difensore del calibro di Goldaniga, mentre a centrocampo dall’Austria Vienna è stato preso un 2002 interessante come Braunöder. In attacco, oltre a una punta con delle presenze in Champions come Nsamé, arrivato dallo Young Boys (9 gol in 18 presenze nel campionato svizzero per lui quest’anno), l’acquisto di grido è stato senza dubbio Gabriel Strefezza, fino alla passata stagione leader del Lecce e giocatore fuori categoria per la Serie B.

L’italo-brasiliano aveva saltato la partita contro il Pisa per squalifica ma è tornato contro il Südtirol settimana scorsa: al Ceravolo sarà regolarmente tornare in campo. Non saranno invece della partita capitan Bellemo, perno di centrocampo, e Simone Verdi, che con Fabregas sta ritrovando a sprazzi quei colpi che lo avevano reso determinante anche in Serie A.

Come gioca il Como

Rispetto all’ultima versione incontrata dal Catanzaro, il Como è una squadra meno reattiva, che tende a cercare di più il controllo del gioco attraverso al pallone, proprio come ci si aspettava da Fabregas, che ufficialmente non è allenatore per questioni di patentino ma che difatti è la mente dietro i lariani.

Il passaggio dalla difesa a cinque a quella a quattro è indicativa del cambio di filosofia. È stato penalizzato soprattutto Ioannou, decisivo nel causare il rigore dell’1-0 all’andata, che non ha più potuto spingere come prima e si è ritrovato in un contesto meno verticale. Ne hanno giovato, però, i giocatori più tecnici, come Da Cunha e Simone Verdi. Come detto, l’ex Salernitana non sarà della partita, perciò sarà ancora più importante il contributo di Strefezza, che non si occupa solo della fase di definizione ma fa anche da raccordo.

In generale, il Como sa costruire con pazienza, ma nel caso in cui gli avversari chiudano gli spazi sa anche attaccare in maniera diretta appoggiandosi ai centimetri di Gabrielloni, cliente particolarmente scomodo per i difensori del Catanzaro all’andata. La presenza di Gabrielloni al centro dell’attacco ha permesso a Fabregas e Roberts di far partire Cutrone da più lontano; l’ex milanista, così, può cogliere di sorpresa le difese avversarie e quindi attaccare in modo più dinamico, nascondendo i suoi limiti tecnici nella manovra.

Il finale di campionato, ormai, metterà solo avversari di altissimo calibro sulla strada del Catanzaro. Non ci si può accontentare della grande vittoria di Parma e bisognerà dimostrare di saper competere con tutti.

Autore

Emanuele Mongiardo

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