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Juve Stabia: alla ricerca della prima vittoria in un big match

Scritto da Redazione

I campani arrivano in Calabria per invertire il trend fuori casa e contro le big. Catanzaro in cerca di conferme dopo il bis di vittorie

A due anni di distanza dall’ultimo precedente, la Juve Stabia torna al “Ceravolo” per sfidare il Catanzaro. Situazioni molto diverse da quella strana partita del novembre 2018, finita 0-3 ma con tante recriminazioni da parte di Auteri e dei suoi uomini per un primo tempo giocato a livelli di intensità altissimi senza però riuscire a capitalizzare nessuna delle numerose occasioni prodotte. La partita di ritorno è probabilmente il peggior ricordo degli ultimi anni per i giallorossi, il cucchiaio arrugginito di Giannone che cancellò vittoria e chances di promozione.

La Serie C 2020-2021 presenta una Juve Stabia che, retrocessa dalla Serie B, non è riuscita ad azzannare il campionato ed occupa un anonimo ottavo posto in classifica. Nell’ultima uscita, la vittoria interna per 2-0 contro il Potenza, è tornato a segnare Sergio Nicolas Bubas, ex Vibonese, che a fine gara ha parlato della prossima sfida, un po’ un derby per lui: «Il Catanzaro è una squadra forte come lo siamo anche noi. Possiamo giocarcela su tutti i campi, l’importante è mettere sempre in campo la giusta mentalità».

Il rendimento esterno della squadra di Pasquale Padalino fuori dalle mura amiche è piuttosto mediocre: solo una vittoria e due pareggi in sei partite giocate.

L’ANALISI TECNICO TATTICA

L’andamento esterno non è l’unica bella notizia per il Catanzaro. Di buono, infatti, c’è che il rendimento Juve Stabia diventa ancora peggiore contro le grandi del girone C. Le vespe non hanno vinto nessun big match. Hanno raccolto appena due pareggi contro l’Avellino e la sorpresa Turris. Per il resto, solo sconfitte: 1-0 dal Catania, 1-2 dal Palermo, 1-0 dal Teramo e 2-0 dal Bari. Insomma, per fattore campo e storico dei campani le aquile partono col favore del pronostico.

Ciò non implica un dislivello netto tra le due squadre, né che debba essere necessariamente il Catanzaro a fare la partita. La Juve Stabia infatti ha idee piuttosto ambiziose in attacco e nei suoi migliori momenti esprime belle combinazioni  e individualità di ottimo livello.

Il calcio di Padalino, forse influenzato dagli anni con Zeman a Foggia, poggia sul 4-3-3 e sulle combinazioni di catena, le terziglie, composte da terzino, mezzala e ala in continuo movimento. La manovra della Juve Stabia dunque si sviluppa soprattutto sulle fasce, dove c’è un continuo scambio di posizioni volto a portare fuori zona gli avversari e dare a uno degli uomini della terziglia la possibilità di condurre palla verso il centro o di guadagnare il fondo con una sovrapposizione. Spesso l’ala si trova a ricevere un passaggio spalle alla porta col terzino dietro, allora la mezzala fa un taglio interno-esterno per portare via un centrocampista avversario e dare all’ala lo spazio per convergere dentro il campo col pallone. A quel punto si cerca di trasmettere palla verso il lato debole, dove l’ala opposta taglia alle spalle del terzino oppure riceve palla sui piedi per provare il dribbling in isolamento. Giocatore chiave nel passaggio da una fascia all’altra è il regista Berardocco, abile sia ad aprire il gioco sia a trovare il taglio o il compagno tra le linee con precisi filtranti.

Quando non riesce a sviluppare, magari per via del pressing, la Juve Stabia alza il pallone verso il centravanti Romero, armadio di ben due metri. Romero cerca di calamitare sul suo petto o sulla sua testa i lanci per far giocare fronte alla porta i compagni, Mastalli o le ali in particolare. A proposito, occhio in particolare ad uno degli esterni offensivi, Francesco Orlando, abile nello stretto, dotato di un buon dribbling e che non disdegna i tagli alle spalle del terzino.

La Juve Stabia, come detto, svilupperà sugli esterni. Il Catanzaro allora dovrà cercare di rendere più scomode possibili le ricezioni dei giocatori delle catene laterali. In particolare, dovrà costringere le ali a giocare spalle alla porta e senza la possibilità di rivolgersi verso l’interno del campo. Portare una buona pressione alle spalle potrebbe essere utile anche per creare transizioni. I terzini della Juve Stabia, infatti, al momento dello sviluppo si alzano per partecipare alla terziglia: se si rubasse il possesso sullo sviluppo in fascia, si potrebbero cogliere i difensori centrali scoperti. Le grandi squadre , al momento, contro la Juve Stabia non hanno mai perso. Il Catanzaro darà continuità a questa striscia?

Foto: sito ufficiale S.S. Juve Stabia

Samuele Cardamone e Emanuele Mongiardo

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Redazione

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