Avversario di turno

La rivincita di Benny Carbone

Il fantasista di Bagnara, con il suo Vicenza, ritrova il Catanzaro proprio mentre fallisce il progetto Parente di cui era testimonial

ROMA – Arrivato come un messia, acclamato capitano, scappato
come un ladro dopo aver lasciato generosamente la refurtiva
. È la breve parabola in maglia giallo-rossa di Benny Carbone, testimonial di
quel leggendario “Progetto Parente” che in questi giorni è arrivato al canto
del cigno. Per un caso fortuito il Catanzaro ritrova
l’uomo-simbolo dello scorso campionato proprio in coincidenza con le fine del
ciclo-Parente. Il destino, a volte, non è cieco.

SPERANZE TRADITE – Ad agosto dello scorso anno Carbone contribuisce a infiammare l’entusiasmo già straripante del
popolo giallo-rosso, assicurando ai tifosi, in un simpatico slancio dialettale,
divertimento ed emozioni. Il resto è storia: 26 miseri punti, molti dei quali
ottenuti grazie al genio intermittente del folletto di Bagnara,
sanciscono il fallimento del progetto. Gli applausi si trasformano ben presto
nelle prime contestazioni, poi in pesanti insulti. L’addio al
Catanzaro
è il passo successivo. La rescissione dell’oneroso contratto è
l’ultimo sacrificio. Sabato Carbone vestirà la maglia a strisce bianco-rosse.
Forse molti tifosi del Catanzaro lo rimpiangeranno,
soprattutto dopo che i recenti avvenimenti societari hanno in parte riabilitato
i protagonisti della scorsa, scellerata stagione.

IL DRAMMA DI JULIO – La deprimente situazione dell’organico giallo-rosso
e le ben più importanti vicende societarie favoriscono i contenuti
extra-calcistici. E allora non è possibile dimenticare
il dramma umano che sta vivendo la squadra vicentina, in ansia per le condizioni
del suo bomber Gonzalez. L’attaccante paraguaiano è
ricoverato da quasi 15 giorni in prognosi riservata all’ospedale di Padova,
dopo l’incidente del 22 dicembre, mentre si recava in aeroporto con il compagno
di squadra Grighini. Uno schianto
terribile, la corsa in ospedale, la speranza di farcela supportata dal timido
ottimismo dei medici.

RUGGINE BIANCOROSSA – Intanto la ripresa del campionato coincide con il
nuovo anno e con l’inizio del girone di ritorno. Il Vicenza
non naviga in acque tranquille, nonostante i 13 punti di vantaggio sul
Catanzaro. Sestultimo posto e un girone d’andata che ha
confermato tutti i dubbi espressi dai tifosi, già all’inizio del torneo
.
Gli innesti di Helguera e Carbone hanno alzato il
tasso qualitativo della squadra, ma non hanno fugato i dubbi sulla tenuta degli
uomini più importanti a disposizione di Camolese. Gli
acciacchi continui di Carbone e Schwoch hanno
lasciato spazio all’esplosione di Gonzalez, autore di otto reti in quindici partite.

IL CORAGGIO DI CAMOLESE – Qualche dubbio desta anche il modulo adottato da Camolese. Un 3-4-3 molto
offensivo, nonostante gli esterni di centrocampo, Vitiello
e Cherubini, siano in realtà due terzini. A soffrire è soprattutto la coppia di
centrali Helguera-Padoin. Lo spagnolo non ha ancora
convinto del tutto l’ambiente vicentino, anche se ci sono segnali
incoraggianti. La difesa non sembra imperforabile, nonostante l’innesto dell’ex
granata Martinelli. Intanto, sul mercato, il Vicenza latita. L’infortunio di
Gonzalez obbligherà la società a cercare un
attaccante, anche perché la fragilità fisica di Schwoch
e Carbone potrebbe diventare un problema serio in
prospettiva salvezza.

VERSO IL CATANZARO – Camolese ha lavorato con tutto il gruppo durante gli ultimi
giorni, fatta eccezione ovviamente per Gonzalez e Grighini. Contro il Catanzaro
mancheranno però gli squalificati Helguera e Martinelli. In difesa potrebbe rientrare Trevisan (in alternativa Fissore), mentre Pesoli dovrebbe
spostarsi al centro del terzetto arretrato. In regia
ballottaggio
Drascek-Cristallini per la
sostituzione di Helguera. In attacco Gonzalez dovrebbe essere sostituito da Sgrigna,
favorito su Fabbrini.

L’INCUBO “MENTI” – La speranza per il Catanzaro
di uscire indenne dal “Menti” non trova conforto neanche nei precedenti. In sei
esibizioni a Vicenza, i giallo-rossi hanno sempre
perso, segnando un solo gol, con Improta, trenta anni
fa. La prima sconfitta risale agli anni ’30. L’ultima,
settanta anni
dopo, è quella della scorsa stagione: un umiliante 5-0
rimediato in 35 minuti di black-out totale. I tifosi del
Catanzaro
finirono con le spalle rivolte al campo in segno di protesta.
Forse per paura di perdere la faccia insieme ai giocatori; sicuramente ignari
dello scempio che avrebbero visto nei mesi successivi.

PROBABILE
FORMAZIONE (3-4-3) –
Sterchele; Nastos, Pesoli, Trevisan (Fissore); Vitiello, Padoin, Drascek (Cristallini), Cherubini; Sgrigna,
Schwoch, Carbone.
All.:
Camolese.

Ivan Pugliese

ivan@uscatanzaro.net

Autore

Redazione

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