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Matera Catanzaro 1-1: l’analisi tecnico-tattica

Scritto da Davide Greco

Partita maschia giocata su un campo pesantissimo, Auteri conferma le previsioni della vigilia sull’equilibrio del match nella sua Matera.

Ancora un campo pesantissimo e ancora un pareggio per Auteri, che torna dalla sua Matera confermando le previsioni della vigilia circa la disputa di un match equilibrato. Chi credeva di affrontare una squadra da bassifondi della classifica si è dovuto ricredere.

Stupefacente la prova di alcuni ex giallorossi, che forti di motivazioni nuove e diverse hanno affrontato il Catanzaro dimostrando un piglio mai visto in passato. Storia che si ripete dunque, ma anche recriminazioni a iosa per una partita maschia che ha visto i ventitre protagonisti uscire dal campo coperti dal fango.

Primo tempo all’arma bianca

Dopo un’inizio di stagione disastroso e un traballante 3-5-2 che aveva raccolto la miseria di 7 punti in 9 partite, mister Imbimbo sembra aver trovato la quadratura del cerchio disponendo la difesa a quattro con la figura di un trequartista a supporto delle punte.

Il Matera ha confermato il 4-3-1-2 schierando Stendardo e Auriletto centrali difensivi e la coppia Sepe e Risaliti come terzini sinistro e destro. A centrocampo Corso Bangu e Triarico, mentre sulla trequarti Ricci nel ruolo di perno a supporto della coppia di attaccanti Scaringella e Corado.

Nonostante il campo fosse inizialmente accettabile, il primo quarto d’ora è stato prevalentemente di marca biancoazzurra, con un paio di botta e risposta fatte di azioni pregevoli da ambo le parti. Al 4 minuto Favalli e D’Ursi hanno confezionato un buon cross su cui Kanoutè è arrivato tardi, nella ripartenza successiva Sepe e Scaringella si sono fatti 60 metri di campo arrivando a ridosso dell’area.

Nei primissimi minuti il Catanzaro ha provato a imbastire la manovra, ma il Matera sembrava aver studiato le mosse a tavolino tamponando il corridoio centrale e costringendo la difesa giallorossa a spingersi pericolosamente in avanti allargando il gioco sulle fasce dove però erano state adoattate le dovute contromosse.

Proprio questo tema iniziale ha visto Figliomeni perdere palla e trattenere la maglia di Bangu beccandosi l’ennesimo cartellino giallo, successivamente una nuova ripartenza del Matera ha visto Scaringella servire di tacco Corado che però era finito in offside.

Al quarto d’ora arriva la doccia fredda con una nuova ripartenza del Matera che aggredisce la trequarti giallorossa con 4 uomini, Ricci riesce a inserirsi fra le linee eludendo le coperture difensive fino ad esplodere un bel destro dai diciotto metri che trafigge Furlan.

Il Catanzaro riesce a pareggiare i conti trovando il gol grazie a D’Ursi che raccoglie un bel cross di Statella anticipando il difensore in elevazione. Con il risultato nuovamente in pari le aquile tornano a macinare gioco e sfiorano il vantaggio in ben tre occasioni con Celiento Ciccone e Riggio, a quest’ultimo è stato annullato un gol per una spintarella. Pregevole il colpo dello scorpione di Celiento che colpisce il palo dopo un cross di Kanoutè dal fondo.

Tuttavia il Matera non sta a guardare e continua a rendersi pericoloso con veloci contropiede, uno di questi è davvero clamoroso per la facilità con cui ben quattro elementi si sono trovati davanti a Favalli che ha cercato di chiudere una diagonale impossibile, in ogni caso il successivo tiro di Triarico viene deviato da Furlan in corner.

Nella ripresa vince il fango

Le condizioni del terreno di gioco sono peggiorate velocemente mettendo in difficoltà i giocatori più tecnici. Di manovre palla a terra manco a parlarne, bisognava fare di necessità virtù imbeccando il compagno libero, possibilmente dove ancora si intravedeva qualche filo d’erba.

La crescente difficoltà di manovra e la precisione dei lanci o delle aperture hanno consentito al Catanzaro di costruire diverse azioni pericolose, ma senza trovare la via del gol che avrebbero meritato D’Ursi con un buon tiro a inizio ripresa e Fischnaller la cui conclusione è stata deviata in angolo. Un minuto più tardi Maita pennella un cross al bacio per l’accorrente Riggio che viene atterrato, ma l’arbitro sorvola.

Il Matera è riuscito a impensierire il Catanzaro con Scaringella che dopo aver rubato palla a Riggio ha seminato il panico in area giallorossa, Corado che si è reso pericoloso pur non sfruttando un passaggio di Triarico che aveva intercettato un cattivo disimpegno di Signorini e infine Orlando che ha cercato di sfruttare un’indecisione di Celiento.

Il finale di gara è stato convulso con entrambe le squadre stanchissime e gli schemi ormai saltati, il Matera ha provato a fare bottino pieno con Orlando e Grieco che hanno provato il tiro dalla distanza e infine Furlan che in pieno recupero ha bissato l’errore visto contro il Francavilla servendo involontariamente Corado che non è riuscito a concludere per l’intervento di Celiento.

Considerazioni tattiche e strategie

Per impegno e impostazione tattica il Matera non è certamente da terzultimo posto, ma evidentemente la squadra di Imbimbo paga in classifica un inizio di stagione da dimenticare. Il nuovo Matera può vantare diverse individualità che fanno la differenza come il terzino sinistro Sepe, il trequartista Ricci, la punta Scaringella e il difensore centrale Auriletto.

Poco consistente la mediana che pecca di personalità e doti tecniche, eccezion fatta per il volenteroso Triarico, costringendo la squadra ad abbassare il baricentro affidando le ripartenze all’estro di Sepe e alla dinamicità di Ricci che ha una buona prestanza fisica. Poco incisiva la manovra sull’out destro dove la manovra è più compassata, quasi impalpabile.

L’impianto di gioco non è trascendentale, bensì funzionale per una squadra che cerca di contenere gli avversari e sfruttare la fisicità e capacità di corsa dei suoi uomini chiave. Interessanti e lodevoli i movimenti di Ricci che oltre a dare una grossa mano in fase di interdizione è capace di occupare quella particolare zona di campo a metà strada fra mediana e difese avversarie dove spesso si creano spazi a lui congeniali.

Il Matera è riuscito a chiudere il corridoio centrale lasciando pochissimo spazio di manovra a Iuliano e inoltre ha messo Auriletto alle calcagna dell’attaccante centrale. Cosi prima Ciccone e successivamente Kanoutè sono stati braccati fino a ridosso del centrocampo.

Con Risaliti e Stendardo preoccupati di tamponare la corsia destra e un Sepe indemoniato sulla sinistra la strategia di gioco era lampante: spazi chiusi, palla a Sepe o Ricci che salivano insieme con Scaringella a svariare sui tre lati e Corado terminale offensivo. Difesa e attacco, pratici e senza fronzoli.

Amaro in bocca

Auteri mastica amaro ancora una volta per via delle condizioni del terreno di gioco che impediscono al Catanzaro di avere ragione degli avversari. Nei primi venti minuti di marca biancoazzurra inverte la posizione di Iuliano e Maita. Inizialmente Maita è stato schierato più avanzato e Iuliano arretrato, ma la difficoltà di impostazione e un paio di sbavature del brasiliano hanno indotto il tecnico giallorosso a invertire le posizioni.

Maita davanti la difesa ha dato qualche sicurezza in più e maggior autorevolezza nella fase di impostazione, mentre Iuliano non ha mai dimostrato di essere a proprio agio nella trequarti avversaria soffrendo molto la fisicità degli avversari. Ci sono volute due discese del capitano per vedere qualche movimento più interessante in avanti.

Troppe le ripartenze subite! Auteri dovrà rivedere alcune situazioni di gioco che hanno consentito agli avversari di trovarsi in condizione di netta superiorità numerica. Portare i difensori in area avversaria si può fare, ma avendo coscienza delle posizioni in campo.

Se Statella e Celiento, pur garantendo la consueta spinta offensiva, hanno sofferto un Sepe in grande spolvero, non si può dire lo stesso di Favalli che non ha avuto molte chances di mettersi in mostra perché la manovra si svolgeva con rapidi capovolgimenti di fronte non trovandolo disponibile alle ripartenze.

Ormai non è un segreto che Kanoutè sia uno degli elementi più pericolosi e quindi fra quelli maggiormente attenzionati, cosa questa che lascia a D’Ursi più libertà di manovra e infatti il veloce numero 7 si sta conquistando ogni partita maggiori spazi dimostrando di avere anche un buon feeling con la porta.

Nel tridente giallorosso è da rivedere la posizione di Ciccone che negli ultimi incontri è sempre rimasto lontano dall’area relegato a un ruolo di sacrificio per favorire l’inserimento dei compagni. La sostituzione con Giannone non ha aggiunto molto all’assetto offensivo del Catanzaro che a Matera avrebbe avuto bisogno del miglior Infantino, probabilmente a riposo precauzionale.

Infine segnaliamo qualche sbavatura di troppo in difesa: Riggio Signorini Celiento e Furlan hanno commesso alcuni errori che potevano costare cari. È vero che chi non risica non rosica, ma almeno non andiamocele a cercare.

Ma non dovevamo vederci più?

Chiudiamo con un piccolo inciso sugli ex del Catanzaro, dai quali nessuno si aspetta favori ma nemmeno atteggiamenti acrimoniosi come quelli assunti da Sepe che sembrava avere un conto in sospeso con i giallorossi. Capiamo le differenti motivazioni che fanno di un calciatore un brocco a natale e un cavallo di razza a santo stefano, ma nel calcio non a caso si parla di fair play. Questo sconosciuto!

 

Autore

Davide Greco

1 Commento

  • Peccato per i punti persi, l’allenatore materanno ha dichiarato che meritavano di vincere, se qualc’uno del matera” anche il porta acqua cadeva in area quella specie di arbitro gli avrebbe sicurasmente dato il rigore” quando si hanno gli arbitri che permettono tutto va da se che si può . La società si deve far sentire, non vogliamo favori, ma essere trattati come tutte le altre squadre questo si. Comunque bravi lo stesso

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