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Potenza: la cura Capuano

Scritto da Redazione

Il girone di ritorno dei lucani inizia al “Ceravolo”. Capuano, in striscia positiva, cerca la continuità per abbandonare i bassifondi della classifica

L’inizio del girone di ritorno è sicuramente il momento dove bisogna fermarsi ad analizzare la prima parte di strada percorsa. Se per il Catanzaro (potenzialmente al terzo posto in attesa del recupero contro la Viterbese) il bilancio sia perlopiù positivo non si può dire lo stesso per il Potenza invischiato nella lotta per non retrocedere.

La stagione dei rossoblu nasce con delle problematiche in seno legate all’emergenza Coronavirus e alle incomprensioni tra Caiata e la politica locale, colpevole secondo il presidente di aver abbandonato l’interesse per il progetto. Queste criticità hanno portato ad un ridimensionamento della rosa e di conseguenza delle aspettative sulla squadra che l’anno prima si era piazzata al quarto posto nella regular season del girone C.

Il primo ed ultimo impegno a cavallo delle due stagioni del Catanzaro è stato proprio a Potenza, in entrambe le situazioni i giallorossi sono tornati a casa sconfitti dal “Viviani“. Se negli spareggi promozione 2019-2020 era arrivato un pareggio al sapor di sconfitta vista la qualificazione dei lucani per il miglior piazzamento in classifica, nella prima giornata della stagione 2020-2021, la squadra guidata dall’ormai ex allenatore Mario Somma, si è imposta per 2-1. Vittoria maturata nei primi 45 minuti nei quali sono arrivati i due goal ed un rigore non trasformato dai leoni rossoblu, a nulla è servito il penalty messo a segno da Carlini nell’ultimo quarto d’ora di partita.

Gli uomini di Capuano arrivano in Calabria sospinti dal vento dell’entusiasmo derivante dalle 2 vittorie consecutive, entrambe mantenendo la porta inviolata contro Monopoli e Paganese. Mister Calabro invece attende i lucani con la volontà di tornare alla vittoria in campionato sfruttando anche il fattore “Ceravolo“, vero e proprio fortino per i giallorossi.

L’ANALISI TECNICO TATTICA

Partita molto complicata per il Potenza del collerico presidente Caiata, che a più riprese è stato il vero protagonista della poco edificante stagione dei rossoblu. La squadra lucana era stata inizialmente affidata a Somma, ma dopo un inizio poco convincente il club ha scelto Capuano per la panchina.

L’impianto di gioco è dunque mutato dal 4-2-3-1 al 3-5-2, dalla difesa a quattro a quella tre, da un assetto offensivo ad uno difensivo. La cura Capuano ha portato i suoi frutti grazie ad un modulo più equilibrato che consente alla squadra lucana di giocarsi le proprie chances di salvezza.

Lo spessore dell’organico non è sicuramente fra i migliori della categoria. Pur vantando diversi profili che in passato hanno militato in squadre importanti, le carenze tecniche sono palesi in tutti i reparti tant’è che lo stesso allenatore si è più volte lamentato di non avere giocatori adatti in molti ruoli.

I problemi del Potenza sono legati ai diversi ruoli scoperti, all’inesperienza di molti elementi ed anche ad una questione di centimetri per via dei molti gol presi su palle inattive. Un insieme di problematiche che hanno spinto Capuano a far leva sul gruppo, dunque sull’aspetto mentale che probabilmente è anche quello più difficile da curare quando alle prestazioni volenterose non corrispondono punti sul campo.

Il club è subito corso ai ripari nella finestra del mercato invernale assicurandosi le prestazioni di due difensori (Sepe e Gigli), un centrocampista (Bucolo) e una giovane prima punta (Cavalieri). Grazie alle due vittorie consecutive contro Monopoli e Paganese, i rossoblu arrivano al Ceravolo con il morale decisamente alto.

Osservato speciale è Cianci, l’inaspettato capocannoniere del girone. Terminale offensivo di una manovra poco ragionata e decisamente votata alla verticalizzazione immediata che gode della velocità di Viteritti sulla corsia destra e gli inserimenti ficcanti della mezzala Ricci.

In difesa Conson e Di Somma sono stati affiancati per quasi tutto il girone di andata da Coccia, che tuttavia dovrebbe rilevare la corsia sinistra del centrocampo lucano dopo l’arrivo di Gigli nel mercato di riparazione. Fisicità e sostanza, questo Capuano chiede ai suoi difensori che hanno nel regista Coppola il proprio punto di riferimento nella costruzione della manovra.

Il centrocampo è probabilmente il reparto meglio assortito con la grinta di Coppola che riesce a dettare i ritmi della manovra sia nella fase di costruzione dal basso che nelle transizioni positive ribaltando l’azione. Un vero leone. Altra pedina di spessore è Ricci che riesce a rendersi pericoloso in tutte le zone del campo grazie ad una spiccata capacità nella lettura dell’azione di gioco. Ai due appena citati si aggiunge Bucolo che dopo l’esperienza dolce-amaro con il Catania aveva scelto di restare in Sicilia nelle fila dell’Acireale in quarta serie.

Nelle tre caselle di centrocampo hanno diverse chances di essere impiegati anche Zampa che si è consolidato con il Monopoli e ovviamente l’ex giallorosso Iuliano che non avrà i piedi educati, ma di sicuro non conosce la parola fatica. Sulle corsie esterne Viteritti (esploso nel Rende di Trocini) si conferma un buon corridore, sulla fascia sinistra invece Coccia continua ad essere riadattato essendo un destro naturale.

Dal punto di vista tattico la squadra di Capuano manifesta qualche limite nelle coperture preventive non avendo giocatori difensivi con la classica esplosività nella corsa. Se da un lato difetta la capacità di recupero, dall’altro è anche vero che la squadra tende a sbilanciarsi raramente.

In fase di possesso, la costruzione della manovra inizia dai piedi di Coppola poi si sviluppa in ampiezza sfruttando la capacità di Ricci di allargarsi sulla fascia e sovrapporsi. Poco propenso ai cambi gioco, la dinamicità della manovra dei rossoblu insiste sulle aperture corte che portano le mezzali a giocare dentro e fuori sfruttando il movimento di Salvemini che apre lo spazio per Cianci.

Samuele Cardamone e Davide Greco

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